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Dall'Organizzazione Mondiale della Sanità le linee guida per la prevenzione di Alzheimer e demenze

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Dr. Leano Cetrullo Psicologo, Sessuologo

La mancanza di cura per la malattia di Alzheimer, il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale e la prospettiva di una costante crescita dei casi di disturbi cognitivi e demenze, hanno indotto l'Organizzazione Mondiale della Sanità a stilare delle linee guida per la prevenzione dello sviluppo di queste patologie.

Prevenzione Alzheimer

Alzheimer priorità della sanità pubblica globale

Le cause dell'Alzheimer sono ancora ignote, anche se sono stati identificati numerosi fattori che aumentano il rischio di sviluppare la patologia: l’età avanzata, la storia familiare, traumi cranici, stili di vita e condizioni che comportano problemi ai vasi sanguigni. Ad oggi non esiste una cura e i trattamenti disponibili consentono di alleviare i sintomi e, in alcuni casi, di rallentare la progressione della patologia.

L'Organizzazione mondiale della sanità, in considerazione di questi elementi, ha inserito la l'Alzheimer's Disease (e le demenze più in generale) tra le priorità globali di sanità pubblica. Oggi, secondo l'OMS, circa 35,6 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza, con 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso di demenza diagnosticato ogni 4 secondi.

In Italia, secondo l'Istat, circa 1 milione di persone sono colpite da questa malattia e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. ll numero di persone con demenza, e principalmente Malattia di Alzheimer, potrebbe triplicare nei prossimi 40 anni con costi sociali ed economici elevatissimi.

Come si manifesta 

Il sintomo iniziale più frequente è la perdita di memoria a breve termine (p. es., porre domande ripetitive, spesso misplacing oggetti o dimenticare gli appuntamenti)

Altri deficit cognitivi tendono a coinvolgere molteplici funzioni, compresi i seguenti:

  • Ragionamento deteriorato, gestione di attività complesse difficoltà e scarsa capacità di giudizio (p. es., non essendo in grado di gestire il conto in banca, prendere decisioni finanziarie scarse)
  • Disfunzione del linguaggio (p. es., difficoltà a pensare parole comuni, errori di pronuncia e/o di scrittura)
  • Disfunzione visuo-spaziale (p. es., l'incapacità di riconoscere volti o oggetti comuni)

La malattia di Alzheimer progredisce gradualmente ma può esservi una fase di stabilizzazione per lunghi periodi di tempo. Sono frequenti disturbi comportamentali (p. es., vagabondaggio, agitazione, urla, idee di persecuzione).

Prevenzione: le linee guida 2019 dell'OMS

Non essendoci una cura per l'Alzheimer per prevenire lo sviluppo della malattia è importante seguire le seguenti raccomandazioni, raggruppate in varie classi di importanza in riferimento ai diversi fattori di rischio:

Raccomandazione forte

  • L'attività fisica dovrebbe essere raccomandata agli adulti con normali livelli cognitivi per ridurre il rischio di declino cognitivo.
  • Smettere di fumare per ridurre il rischio di declino cognitivo, della demenza, aumentando la qualità della salute.
  • La gestione e il trattamento dell'ipertensione secondo le linee guida esistenti dell'OMS. 
  • La gestione e il trattamento del diabete sotto forma di farmaci e/o interventi sullo stile di vita secondo le linee guida esistenti dell'OMS.

Raccomandazione condizionata da altri fattori

  • La dieta di tipo mediterraneo può essere raccomandata agli adulti con normali livelli cognitivi e lieve deterioramento cognitivo per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.
  • Interventi mirati a ridurre o interrompere il consumo di bevande pericolose e dannose può essere offerto agli adulti con normali livelli cognitivi e lieve deterioramento cognitivo per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.
  • Il training cognitivo può essere offerto agli anziani normali livelli cognitivi e lieve deterioramento cognitivo per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.
  • Possono essere offerti interventi per il sovrappeso e l'obesità per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.

Altre indicazioni:

  • Vitamine B, E, acidi grassi polinsaturi e integrazione multi-componente non dovrebbero essere raccomandati per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.
  • Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche che l'attività sociale possa ridurre il rischio del declino cognitivo o della demenza.
  • Attualmente non vi sono prove sufficienti per raccomandare l'uso di farmaci antidepressivi per ridurre il rischio di declino cognitivo e/o demenza.
  • Non vi sono prove sufficienti per raccomandare l'uso di apparecchi acustici per ridurre il rischio di declino cognitivo e / o demenza.

Le persone possono ridurre il rischio di demenza con l'esercizio regolare, affermano le linee guida, evitando il fumo e l'alcol, tenendo sotto controllo il peso, la pressione, il colesterolo e la glicemia, mentre non ci sono sufficienti evidenze che l'utilizzo di supplementi, come quelli di vitamine B ed E, possano avere un effetto.

"Nei prossimi 30 anni il numero di persone con demenza potrebbe triplicare", afferma il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Data pubblicazione: 17 maggio 2019 Ultimo aggiornamento: 02 dicembre 2020

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