Quarantena da Covid-19: impatto psicologico e come ridurlo

Il Covid-19 è una malattia principalmente respiratoria causata da un nuovo virus chiamato Sars-cov-2, trasmissibile da uomo a uomo. Considerando quello attuale uno stato di Emergenza di Sanità pubblica internazionale, sono state messe in atto delle misure restrittive e preventive.

La quarantena è una delle numerose misure di salute pubblica per prevenire la diffusione di una malattia infettiva, e che presenta un notevole impatto psicologico per le persone colpite. Essa è la separazione e la restrizione del movimento delle persone potenzialmente esposte ad una malattia contagiosa per accertare se si ammalano, riducendo così il rischio di infettare gli altri.

Tale condizione differisce dall’isolamento che è la separazione dalle persone a cui è stata diagnostica una malattia contagiosa; tuttavia, i due termini sono spesso usati in modo intercambiabile specialmente nella comunicazione con il pubblico.

La quarantena viene vissuta come una esperienza spiacevole per coloro che la subiscono. La separazione dai propri cari, la libertà perduta, l’incertezza di uno stato di salute, la noia, il rimurginare possono spesso avere conseguenze drammatiche che sfociano in atti suicidari, rabbia incontrollata e stati depressivi.

Studi condotti in dieci Paesi differenti hanno riscontrato tra le conseguenze psicologiche di soggetti posti in quarantena disturbi emotivi, depressione maggiore con ideazione suicidaria, umore labile, irritabilità, insonnia, disturbo post-traumatico da stress, rabbia, esaurimento emotivo, ansia generalizzata o fobia sociale (nutrono il timore di stare in pubblico e di essere nuovamente contaggiati).

Umore basso e irritabilità spiccano per avere un’alta prevalenza. Sono emerse anche tristezza e colpa, causate dal timore di aver potuto contaggiare i propri cari.

Privare persone della loro libertà per il bene pubblico in generale, è spesso controverso e deve essere gestito con cura.

Attraverso una maggiore informazione e comunicazione si potrebbe rendere tale esperienza più tollerabile:

  • fornire una comunicazione chiara ed esaustiva;
  • garantire forniture base come acqua, cibo e cure mediche;
  • favorire attività ricreative e manuali da svolgere come dipingere, costruire, disegnare (è stato dimostrato come colorare i disegni Mandala possa portare ad un miglioramento del benessere psico-fisico).

Le persone in quarantena, spesso temono di essere infettate o infettare gli altri. Questa paura è un evento comune per le persone esposte ad una preoccupante malattia infettiva e potrebbe essere esacerbato da informazioni inadeguate. Pertanto, garantire che abbiano una buona comprensione della malattia in questione e le ragioni della quarantena, dovrebbero essere una priorità, a tal punto da riuscire a trasformare la quarantena da forzata ad atto volontario visto necessario per il bene pubblico.

La noia e l’isolamento possono essere fonte di angoscia; le persone in quarantena dovrebbero essere informate su cosa possono fare per evitare la noia e ricevere consigli pratici sulle tecniche di gestione dello stress e di coping.

Avere un telefono cellulare in questo caso, non dovrebbe essere considerato un lusso, ma una necessità, perché comunicare con la propria famiglia ed amici, in questo tempo risulta essenziale, e riduce i sentimenti di isolamento, stress e panico.

È anche importante attuare chiare linee di comunicazione con le persone messe in quarantena su cosa fare in caso di sintomi. Un servizio online appositamente predisposto per coloro che sono in quarantena e gestiti da operatori sanitari che possono fornire istruzioni su cosa fare in caso di sviluppo di sintomi di malattia, aiuterebbero a rassicurare le persone che saranno curate qualora dovessero ammalarsi.

Data pubblicazione: 05 aprile 2020

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