Dutasteride e controllo della progressione clinica nella ipertrofia prostatica benigna

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Prevenire è meglio di curare. Questo adagio  è stato tenuto in considerazione dal gruppo canadese che ha estrapolato i dati dallo studio REDUCE, studio conosciuto dagli urologi, dedicato allo studio del cancro alla prostata.

Sono stati inclusi pazienti non trattati in precedenza ,con volume della postata  tra 40/80 ml e sintome score < 8 i.

Lo studio includeva 792 uomini trattati con dutasteride e 825 uomini trattati con solo placebo.

La progressione della patologia (ricordo che si parla di ipertrofia prostatica benigna) si è verificata nel 21% dei pazienti trattati con dutasteride e nel 36% del gruppo placebo.

Questi dati depongono per una riduzione del rischio relativo del 41% e una riduzione del rischio assoluto del 15%.

Nonostante i risultati positivi non dobbiamo dimenticare eventuali eventi avversi quali la riduzione della libido in almeno il 10% dei pazienti. Utile sempre personalizzare la terapia al paziente in base ad una accurata anamenesi e diagnostica uro/andrologica.

 

Bibliografia:

Effect of dutasteride on clinical progression of benign prostatic hyperplasia in asymptomatic men with enlarged prostate: a post hoc analysis of the REDUCE study.
Toren P, Margel D, Kulkarni G, et al. - BRITISH MEDICAL JOURNAL 2013; 346:f2109.

 

Data pubblicazione: 03 giugno 2014

Autore

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43740.

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7 commenti

#1

Caro Andrea,
l'utilizzo preventivo della dutasteride come emerso dalla studio REDUCE non è assolutamente proponibile sia per i possibili effetti sulla sfera sessuale come giustemente hai fatto notare (calo della libido e deficit erettile), ma soprattutto per la selezione di tumori della prostata maggiormente indifferenziati e quindi più aggressivi.

#2
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Un punto importantissimo. Grazie Alessandro per l'utilissimo commento

#6
Utente 219XXX
Utente 219XXX

Caspita...quindi qui si parlerebbe di somministrare l'avodart come prevenzione? confesso che se questo fosse servito a limitare le grosse dimensioni della mia prostata, l'avrei presa volentieri! ho dovuto "litigare" (per modo di dire) con l'urologo per farmela dare, che 7 mesi fa non me la volle dare, ora da poco più di 1 mese la prendo (ma non noto effetti significativi)

#7
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

E' solo un articolo e non possiamo chiaramente adottarlo come linee guida

esegua la terapia per almeno sei mesi prima di valutare eventuali modificazioni

rimaniamo a disposizione

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