positività linfonodi e metastasi

buongiorno,
a settembre scorso mi è stato diagnosticato un tumore triplo negativo di 5 cm per il quale ho subito un intervento di quadrantectomia, seguita da chemio fec e taxotere, poi di nuovo intervento quadrantectomia (allargamento preventivo) + svuotamento ascellare. Sono stati asportati 19 linfonodi di cui 2 positivi, ancora, dopo la terapia. L'indice proliferativo era ed è rimasto al 90%, per questo l'oncologo ha deciso di farmi ripetere altri cicli di chemio con schema CFM, 8 infusioni. La ripresa della terapia rappresenta una sorta di peggioramento della prognosi e vorrei capire a questo punto quanto può avere efficacia se non è riuscita la più pesante a smantellare il tutto. Attualmente non ci sono metastasi anche se devo fare la tac a breve. Immagino tuttavia che la positività associata all'aggressività del tumore aumenti di molto il rischio di recidiva e metastasi. Ringrazio per una cortese risposta. Nadine
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Nadine
Ci vorrebbe un volume intero per poterla tranquillizzare...e non è neanche detto che qualcuno ci possa riuscire.
Che si tratti di un tumore aggressivo non ci sono dubbi anche perché si tratta di un triplo negativo.
Per tagliar corto e risparmiarle il volume da leggere (^___^) Le faccio una proposta più semplice. Legga questa discussione a cui partecipano diverse sue compagne di avventura, con triplo negativo ed alcune addirittura con metastasi in atto addirittura prima dell'intervento. Piano piano si convincerà che di cancro anche triplo negativo si possa guarire. Più difficile guarire dalla paura del cancro.
Abbia fede e non se ne pentirà

https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/411416-positivita-linfonodi-e-metastasi.html

Intervenga raccontando la sua storia presentandosi con un nome. Nadine ovviamente va benissimo, ma se dovesse ripensarci anche un nome non vero andrebbe benissimo.

Tanti saluti ed auguri

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Gentile signora,
intervengo in quanto lavorando da molti anni -come cardiologa- in un centro oncologico, vedo molte donne che fanno chemioterapia anche se non sono io a prescriverla ma mi limito al monitoraggio cardiologico.
Innanzitutto se è vero che il tumore era di 5 cm all' esordio (quindi "localmente avanzato") quelle che le è stata prescritta è la normale terapia (3-4 cicli preoperatori, per ridurre le dimensioni del tumore, e 4-8 postoperatori ) che vedo fare in questi casi. Magari le hanno detto le cose a rate per non farla preoccupare troppo all'inizio, ma avevano già pianificato il tutto....
Poi, come mi capita spesso di spiegare alle pazienti, non ci sono le terapie "forti" o "pesanti" (implicitamente considerate più efficaci) e quelle "leggere". Ci sono terapie che danno effetti collaterali più pesanti (nausea, caduta dei capelli, anemia...) e altre che ne danno di meno pesanti o fastidiosi (o che ne danno con meno frequenza). Ma questo non significa che le seconde siano meno efficaci delle prime.
In sostanza i tumori sono di diversi tipi (come istologia e come recettori) e ci sono terapie più o meno adatte a ogni tipo di tumore. A parità di efficacia, ovviamente si preferisce usare la terapia meglio tollerata dal punto di vista generale, mentre in certi i casi di deve usare la più "tossica". Poi, non tutti gli organismi reagiscono allo stesso modo, e quindi è corretto fermarsi a rifare il punto della situazione e verificare se quello che è stato fatto basta o se è più prudente andare avanti.
Lei parla di 2 linfonodi positivi su 19 dopo la terapia, e ci mette un "ancora"; come se la terapia non avesse avuto effetto. 2/19 non sono molti, e magari prima della terapia erano molti di più; in tal caso sarebbero rimasti SOLO due linfonodi... dipende dai punti di vista!

Il paragone che faccio di solito per spiegare il concetto della diversità delle terapie è quello delle scarpe: se devo andare in vacanza in montagna e mi compro un paio di scarpe cercherò delle scarpe allacciate, adatta a camminare, ma se prevedo di andare sui ghiacciai le prenderò più robuste e impermeabili, se devo solo fare trekking le sceglierò leggere per faticare di meno. E -una volta scelto il tipo e il numero- dovrò comunque provarle e non è detto che il modello che la mia amica con il mio stesso numero di piede trova comodissimo a me vada bene. Come non è detto che le scarpe apparentemente comode appena indossate siano perfette per camminare a lungo. A seconda dei progetti montanari che ho può anche darsi che debba prendere DUE paia di scarpe: un paio più leggero per la marcia di avvicinamento e uno più pesante e rigido per il ghiacciaio

Spero di averla confortata un po''. Non voglio minimizzare il rischio del "triplo negativo", che notoriamente è un tumore che richiede un controllo più attento per il rischio di recidive, ma lei niìon deve neanche pensare che sia vera l'equazione TANTI CICLI=TUMORE PIU' GRAVE o TERAPIE PIU' TOSSICHE= TERAPIE PIU' EFFICACI

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per entrambi i consulti.
Dottoressa Lestuzzi è stata molto chiara e, sì, mi ha tranquillizzato un po'. La seconda parte della chemio non era prevista, infatti ero in attesa della radio che invece poi è stata posticipata. Proprio ora che mi stavo riprendendo e che mi stavano ricrescendo i capelli speravo di essere finalmente in discesa e invece la strada è ancora tortuosa, ma necessaria da percorrere. Il fatto è che i pareri che ho sentito in merito alla positività dei linfonodi sono discordanti. Due medici non avrebbero ripetuto la chemio ma solo proseguito con la radio. L'oncologo che mi segue forse è più scrupoloso, non so...Probabilmente così come ribadito dal mio oncologo e nella sua risposta, c'erano più linfonodi coinvolti e la chemio comunque ha fatto il suo lavoro ...purtroppo non c'è una stadiazione iniziale perchè ho fatto l'intervento d'urgenza causa emorragia dentro il seno causato dalla massa quando ancora non si sapeva con certezza cosa fosse. Ero incinta al terzo mese e la quadrantectomia è stata fatta in anestesia locale. Con un nodulo di 5 cm è già stato difficile così e non è stato possibile verificare i linfonodi. Dopo il verdetto ho deciso di interrompere la gravidanza per iniziare subito la chemio.Prossima settimana farò una tac, spero di non avere sorprese. Grazie ancora.
[#4]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

Le hanno proposto anche un sostegno psicologico?

Credo che il Dottor Catania volesse indirizzarLa qui:
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#5]
dopo
Utente
Utente
sì certo dott. Bellizzi. Sto facendo psicoterapia individuale e di gruppo...ma devo ancora lavorare molto sulla perdita del bambino, un lutto che non ho avuto il tempo di elaborare..come potrà immaginare la concomitanza delle due cose è stata disastrosa psicologicamente, ma già sto meglio.
[#6]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Immagino. Buon lavoro psicologico.
Le rinnovo l'invito a leggere il link di cui sopra.
Magari non dall'inizio ma dagli ultimi commenti, così vede di cosa si tratta.
Ha tempo per leggerselo tutto, anche se è quasi diventato un romanzo!
[#7]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
>>Sto facendo psicoterapia individuale e di gruppo>>

1) Anche se non l'aveva scritto prima, per questa ragione mi ero VOLUTAMENTE astenuto dal rispondere alla sua richiesta fuorviante sulla PROGNOSI, perché senz'altro Le avranno spiegato che

a) se è stato possibile eseguire una quadrantectomia per un tumore di 5 cm e per giunta triplo negativo, vuol dire che abbia risposto brillantemente alla terapia neoadiuvante. PRIMA BUONA NOTIZIA

b) Il dato prognostico dell'interessamento ascellare è da considerare SECONDA BUONA NOTIZIA perché se N+< a 3 linfonodi, parliamo di prognosi migliore. Il dato è comunque molto relativo perché i tripli negativi hanno una diffusione prevalentemente ematica piuttosto che linfatica.

2) Non l'ha scritto che stesse facendo terapia psicologica e di gruppo, ma era evidente che questo fosse il problema principale e dubito, non lo escludo ovviamente, che avesse relazione con la perdita del bambino, che ovviamente ha valore aggravante sullo stato depressivo di base.

Senza saperlo Le avevo consigliato una terapia di gruppo molto indicata nel suo caso

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

Terapia di gruppo, ma non un gruppo QUALSIASI, bensì un gruppo di AUTO-MUTUO-AIUTO selezionato e preparato e che è costituito in gran parte da TRIPLI NEGATIVI , già forgiati a tutte le intemperie.
Se poi ci aggiungiamo che i nostri tripli negativi sono quasi tutte mamme, quindi in grado di accogliere ancora più empaticamente chi non ha avuto questa fortuna............

Spero stavolta di essermi spiegato più compiutamente.

Tanti saluti


[#8]
dopo
Utente
Utente
Dott. Salvo,
ha ragione, sono stata fuorviante perchè volevo concentrarmi sulla situazione attuale ed ho omesso dettagli importanti. Io infatti non ho fatto una terapia neoadiuvante, se intende quella che si fa per ridurre il tumore) perchè ero incinta e mi è stato fatto un intervento d'urgenza per emorragia prima ancora di avere notizie certe sul tumore. Dal citologico infatti si rilevavano cellule atipiche ma non si capiva di che genere, forse la gravidanza alterava il tutto, tanto che i referti sono stati inviati a Londra per un doppio consulto proprio dai medici dell'ospedale che mi segue. L'intervento come le ho detto è stato eseguito in anestesia locale senza toccare linfonodi, neppure il sentinella. Appena arrivato l'istologico ho interrotto la gravidanza e iniziato la chemio. La tac era negativa. Perciò non so se quanti fossero i linfonodi intaccati, si presume che lo fossero e che ci fossero in numero superiore rispetto a quelli rilevati con il secondo intervento. Si presume che quei due positivi fossero un residuo. Ma nessuno ormai può darmi una stadiazione iniziale certa. Per questo c'è un po' di ansia nelle mie parole, proprio adesso che avrei dovuto iniziare la radio come ultima tappa. L'oncologo è parso più preoccupato dal grado di proliferazione, rimasto invariato dopo la chemio (90%). Da qui nasce la preoccupazione, dal fatto che dovevo fare la radio adesso come ultima tappa e invece è meglio soffermarsi ancora su questa cosa. Magari è solo un modo per essere più scrupolosi, ad ogni modo giovedì farò una nuova tac. SPero di aver reso più chiaro il mio quadro.
[#9]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Sì ora è più chiaro.

Ma non cambia nulla rispetto al mio consiglio iniziale.

Ce la racconti sinteticamente su

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html

e intanto ..."la teniamo occupata" in attesa della tac" (^____^)...e non è cosa da poco !

Occupiamoci dell'OGGI ...che ci aiuterà ad affrontare meglio le paure per il FUTURO !

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto