Deficit erettile - esito esami specifici esame del sangue

Buongiorno Dottori,
sono un ragazzo di 36anni e da circa 8 soffro di deficit erettile.
L'entità del deficit è elevata visto che non riesco a raggiungere e mantenere l'erezione. Inoltre sono assenti le erezioni al mattino.
Circa 5 anni fà (la situazione non era quella attuale, diciamo che era meno grave) ho deciso di affidarmi ad un specialista andrologo che dopo avermi visitato mi ha fatto fare una serie di esami per stabilire la natura del problema. In particolare:

eco-color doppler penieno dinamico
cavernosometria dinamica
NPT test

Anticipo che tutti e 3 gli esami hanno evidenziato dei problemi di carattere organico.
Il primo esame riporta pervietà di grado medio delle arterie peniene cavernose (diametro max dopo stimolazione farmacologica vasoattiva 1mm).
Velocità di flusso diminuita bilateralmente a livello cavernoso (vel. art. cav. dx-sx 16.4cm/sec) come da ipoflusso cavernoso di grado medio.
Aumento della velocità di flusso teledediastolico (vel. art. cav. dx-sx 6.8cm/sec; V.N. <5cm/sec); sospetta "disfunzione veno-occlusiva".
Il secondo esame a detta dello specialista conferma la disfunzione veno-occlusiva (dico a detta dello specialista perchè successivamente ho fatto vedere le "lastre" ad un altro specialista e questi mi diceva che secondo lui l'esame era stato fatto in modo errato in quanto l'ago era finito nell'uretra, quindi quell'esame secondo lui non poteva dimostrare nulla nè in un senso, nè nell'altro).
Per ultimo il terzo esame dice che il tracciato è patologico per insufficiente grado di rigidità e compatibile con DE di natura organica. Per quanto riguarda questo esame devo dire che la notte in cui l'ho fatto non sono quasi mai riuscito a dormire (ho dormito poco, per il resto è stato un dormiveglia) e l'ho anche riferito allo specialista (ero pronto a ripeterlo, però lui mi disse che era sufficiente), per cui potrebbe essere anche falsato.

Alla fine mi era stato prospettato l'intervento chirurgico per tentare di risolvere il problema di fuga venosa. Si è parlato anche di intervento protesico.
Al momento non penso ad interventi (il primo mi dà pochissime garanzie, il secondo mi faceva star male solo al pensiero) per cui ho lasciato perdere.
Ho provato con i farmaci tipo viagra e cialis a dosaggio medio alti e l'erezione è soddisfacente però ora non li uso più perchè mi danno effetti collaterali importanti (i giorni successivi sono molto intontito e confuso, mi fanno male gli arti). Una volta ho preso del Levitra; il giorno dopo mi ritrovo con un ronzio alle orecchie - tipo acufene - che non se n'è più andato (lo sento quando c'è silenzio quindi non è così importante-invalidante ma comunque è fastidioso).

Recentemente ho parlato con un altro specialista non andrologo del mio problema (non sono andato da lui per questo motivo, ma durante la visita gli ho raccontato che ho anche questo problema) e pur prendendo per buono gli esiti degli esami mi ha consigliato vivamente di fare assolutamente degli esami del sangue per stabilire il profilo ormonale ipofisario e delle ghiadole endocrine e di farlo esaminare da uno specialista.
Ed ora, dopo questa lunga introduzione con la quale volevo farVi comprendere tutto quanto ho fatto in questi anni, viene la mia richiesta di consulto a Voi esperti dottori.
Vi riporto l'esito dell'esame del sangue e vi chiedo se per Voi ci sono dei valori che meritano approfondimenti. Come si può vedere sono tutti dentro i range di accettabilità però alcuni (es. testosterone) tendono ad essere prossimi al limite inferiore (tra l'altro i limiti inf. sono per maschi di ogni età; immagino, magari mi sbaglio, che per un 30-40enne quei limiti inf. dovrebbero essere più alti)

LH (ORMONE LUTEOTROPO) 3,9mUl/mL [1,5-9,3]
FSH (ORMONE FOLLICOLO STIMOLANTE) 3,4mUl/mL [1,4-18,1]
TESTOSTERONE 285,4 ng/dL [241 - 827]
9,98 nmol/L [8,43 - 28,94]
CORTISOLO (h.8) 18,9 mcg/dL [4,3 - 22,4]
521,4 nmol/L [118,6 - 618,0]
FT3 3,96 pg/mL [2,5 - 4,3]
6,10 pmol/L [3,8 - 6,6]
TSH 1,881mU/L [0,350-3,700]
ORMONE SOMATOTROPO (hGH) <0,1ng/mL [0,0-4,0]
ACTH (ORMONE ADRENOCORTICOTROPO) 29,2 pg/mL [<46,0]

Ringrazio in anticipo chiunque vorrà rispondere alla mia richiesta.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

lei ha già fatto tutto o quasi, anche se le prime valutazioni andrologiche da lei fatte sembrano non definitive ma comunque, in assenza di una sua prospettiva chirugica, le indagini fatte (soprattutto la cavernosometria e cavernosografia dinamica) è inutile rifarle.

I dosaggi ormonali ultimi da lei inviati invece ci indicano semplicemente una situazione di stress "cronico".

Se desidera ancora avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Dottore,
grazie per la risposta.
Effettivamente soffro di stress. Tutto è partito dal problema che Le ho descritto poi nel tempo lo stress si è cronicizzato e mi ha "cambiato" la vita, visto che non sono più quello di prima. Insomma nel tempo si sono aggiunti via via problemi di tipo psicologico.
Ho letto l'interessante articolo che mi ha linkato. Quindi se una persona è stressata/depressa gli si abbassano i livelli del testosterone.
Avrei alcune domande da farLe:
1. dall'articolo capisco che nel mio caso è poco probabile che la causa del deficit siano gli ormoni (tipo testosterone). Quindi non ha senso approfondire e fare ulteriori esami su questo aspetto. Ho una curiosità: se alzassi il livello di testosterone che effetti osserverei?
2. cosa ne pensa dei vasodilatatori di cui parla nell'articolo, assunti tramite paste e creme? hanno effetti simili al viagra o sono più blande?
3. ho sentito parlare di nuove "tecniche" in fase di sperimentazione avanzata tipo quella a onde d'urto che a quanto sembra produce buoni effetti su chi ha problemi di ridotto afflusso di sangue al pene. Lei come si pone in merito?

La ringrazio
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Al suo primo quesito le rispondo con un sintetico sì.

Al secondo le confermo invece che qualsiasi terapia topica con creme e pomate non riesce a superare la tunica albuginea del pene e quindi ha effetti molto ma molto più "blande" di qualsiasi altra terapia farmacologica.

Al terzo quesito lei forse si riferisce alle esperienze iniziali, condotte dal Rambam Medical Centre di Haifa, dove con l'uso di onde d’urto a bassa frequenza, un pò simili a quelle utilizzate per frantumare i calcoli renali, si è visto che questa procedura sembra essere in grado di migliorare alcuni disturbi dell'erezione.

Per ora si tratta ancora di uno studio iniziale infatti sono stati trattati 20 uomini con deficit erettile da problemi vascolari e dopo il trattamento tutti sono migliorati e, per ottenere l’erezione, non è stato più necessario l’utilizzo del Sildenafil(Viagra).

Si ritiene che la "tecnica terapeutica" usata abbia un meccanismo d'azione semplice e legato ad un generico miglioramento del flusso sanguigno nella zona trattata.

Sono segnalazioni iniziali e se son fiori ...fioriranno dicevano i nostri nonno!
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

mi sembra che lei sia stato studiato in maniera adeguata e che la diagnosi di Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa sia abbastanza corretta.
Ad un paziente con tali dati che non sopporti o non abbia risultati con Viagra-Cialis-Levitra, può essere offerta la possibilità di effettuare Iniezioni Intra Cavernose con PGE1 o Bimix riuscendo ad ottenere erezioni valide.
Nella mia (purtroppo) lunga esperienza clinica ho molti pazienti , anche giovani, che superato il primo disagio iniziale si dichiarano soddisfatti ed utilizzano tale procedura con soddisfazione propria e della/e partner/s.
L'ipotesi dell'impianto protesico magari con tutori ultramorbidi non va disconosciuto o ritenuto eccessivo.
qualche informazione su www.erezione.org
Io che non vado a sciare da 20 anni, certo, che non affronto un intervento chirurgico di sostituzione dei legamenti crociati del ginocchio con elementi protesici, ma se amassi molto andare a sciare o se fossi una persona che sciando riesce a vivere ( maestro di sci, atleta...) beh, allora mi farei operare.
Diffidi da chi propone ( ce ne sono !!!!) interventi di chirurgia venosa ( non serve a nulla)
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori,
Dott. Beretta in merito alla terapia ad onde d'urto ho letto che è partita una sperimentazione anche in Italia al San Raffaele. Dovrebbe essere una terapia risolutiva, oppure bisogna ripeterla periodicamente? Comunque come dice Lei aspettiamo e vediamo se fiorisce.
Dott. Pozza volevo chiederLe se le iniezioni di cui parla contengono le stesse sostanze che iniettate quando fate gli esami tipo l'eco-color doppler. Nel mio caso l'iniezione che ho ricevuto prima di tale esame, ha avuto effetti molto blandi (il viagra è molto più performante in tal senso).
Per quanto riguarda l'impianto protesico, non sono totalmente d'accordo con Lei, in quanto dal mio punto di vista un intervento protesico al pene è molto più invasivo (soprattutto dal punto di vista psicologico) di un intervento protesico al ginocchio o magari all'anca ecc. Nel primo caso mi ritrovo con un "testicolo" in più (mi lasci passare la metafora) e poi per avere un rapporto sessuale devo passare attraverso operazioni meccaniche che in una coppia possono creare imbarazzi, perdita di naturalezza ecc. Penso anche che la soddisfazione personale sia legata anche al fatto che la partner accetti la situazione e non si "allontani". Non so che reazione possa avere una giovane donna difronte a una situazione del genere. Poi nel mio caso c'è sempre la speranza che nei prossimi anni qualche nuova terapia possa svilupparsi (tipo quella ad onde d'urto ad esempio). L'impianto protesico, che a quanto leggo è irreversibile, non consentirebbe di passare in futuro ad altre terapie. Con tutto ciò non voglio dire che la protesi non è una buona soluzione in generale; sono sicuro che molte persone sono soddisfatte. Ho riportato il mio attuale pensiero. Poi magari fra qualche anno mi ricredo e verrò a trovarLa. Una domanda in tal senso: si stanno sviluppando/testando nuove tipi di protesi, più "tecnologiche"?
Per ultimo volevo ringraziarLa in quanto è stato l'unico specialista (finora ne ho sentiti tanti) che ha avuto il "coraggio" di dire chiaramente che con la chirurgia venosa non si va da nessuna parte. Ho sentito tante frasi del tipo "si può provare e vedere se funziona nel tuo caso", "ci sono buone possibilità che funzioni" ecc. Per quanto mi riguarda mi son fatto l'idea che è solo una speculazione economica; ti propongono l'operazione e ti presentano il saldo (non sono spiccioli). Quello che mi fa male è che queste persone speculano sulla pelle del povero disgraziato che è in una situazione di difficoltà soprattutto psicologica (un deficit erettile ti rende vulnerabile). E questo per una settimana di barca magari, o un SUV bello nuovo. Ma si sà che le cose molto spesso vanno così. Per fortuna non sempre come Lei dimostra..
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

ai quesiti che mi pone le posso rispondere semplicemente che diverse realtà urologiche italiane ma su pazienti selezionati con indicazione precise, stanno da tempo provando quest'approccio terapeutico quindi aspetti, pazienza e le ripeto :" Se son fiori fioriranno...".

Sulla chirurgia "venosa" sono pienamente d'accordo con il collega Pozza e così pure alcune sue considerazioni etiche non fanno una grinza.

Un cordiale saluto.
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