Fimosi e penetrazione

Gentile lettore,
Mi sono rivolto a questo sito perché ormai raggiunta l'età di 18 anni e con le prime esperienze sessuali con la mia ragazza, ho riscontrato un problema principale.
Tengo a precisare che Ho sempre tenuto il mio glande coperto poiché non sapevo di dover eseguire una precisa ginnastica del prepuzio fino all'anno scorso più o meno, dove con le prime ragazze e le prime esperienze ho notato che il mio glande si si scopriva , ma la pelle ritratta si accumulava creando una specie di accumulo,di pelle allla base del pene. In erezione questo anello diventa più sottile ma comunque impedisce alla,pelle del pene di scorrere completamente e quindi non provoca molto piacere.Tuttavia per quanto riguarda la fase "preliminari" sono apposto, Il problema prende forma all'atto della penetrazione poiché il pene non riesce ad entrare e tirato dal filetto, si sposta strisciando sulla vagina e io , innervosendomi, perdo l'erezione. Ho autodiagnosticato il mio problema , leggendo su questo forum, come Fimosi di primo grado.
Ora desidererei sapere un vostro parere sulla questione, se magari il problema non è legato al pene ma alla vagina della mia ragazza (ma non credo perché non è vergine ed io si) o se magari avete qualche soluzione.
Ah ho un altro difficolta : quando indosso il preservativo , esso non soccorre perché questa pelle in eccesso non glielo permette di fare.
Rispondete e consigliateci per piacere...
GRAZIE !
comunque consulterò quasi sicuramente un andrologo perché è una situazione che vorrei risolvere.
Grazie ancora.
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Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60 25
Gentile utente
dalla sua descrizione si evidenziano due problemi
1. la presenza di un anello che impedisce alla pelle del pene di scorrere completamente in erezione e quindi non provoca molto piacere.
2. frenulo, il cosidetto " filetto", che tira all'atto dlela penetrazione

Da questo si può trare la conclusione, con tutti i limiti di una valutazione basata solo sul racconto, che ci troviamo di fronte ad un quadro di fimosi da correggere chirurgicamente con un intervento di circoncisione.
Il suo urologo di fiducia potrà consigliarla al meglio per risolvere definitivamente la problematica

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano