Fastidio testicolo e pubalgia

Buongiorno,
scrivo per conto di mio marito..
a mio marito, 39 anni, 4 mesi fa è stata riscontrata una pubalgia riferita alla gamba sinistra, a memoria questa pubalgia e sfociata senza uno sforzo preciso, molto dolorosa e debilitante tanto che ha dovuto assumente degli antinfiammatori per molto tempo.
Quando il dolore alla gamba e andato via via migliorando, è subentrato un fastidio al testicolo (con autopalpazione non si sentono bozzi o malformita), più precisamente la parte interessata nn è il vero e proprio testicolo ma più la parte di epididimo, che al tatto risulta dolorante ma di dimensioni come la parte destra, e non ha nessun tipo di altro dolore.
Nel frattempo ha preso anche l’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) che curato a modo sembrerebbe essere passato.
La mia domanda è questa, il fastidio al testicolo potrebbe essere causato dalla pubalgia oppure e stato il problema/infezione al testicolo a causare la pubalgia?
È il caso di fare esami per approfondire la questione, se si quali, oppure consigliate di lasciare trascorrere ancora del tempo.
Faccio anche presente che mio marito ha ancora un leggerissimo dolore nel muovere la gamba sx, quindi deduco ancora legato alla pubalgia.
se avete bisogno di ulteriori info non esitate a chiedere
Grazie per le risposte
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

ci fa una domanda da un milione di dollari; in sintesi è una domanda tipo: "è nato prima l'uovo o la gallina?

La situazione clinica di suo marito è molto particolare e, in qualche modo, da considerare "complessa"; in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è purtroppo impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica diretta rappresenta il solo strumento per poterle dare poi eventualmente, quando possibile, un’indicazione clinica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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