Edema polmonare non cardiogeno al risvelgio da anestesia generale

Buongiorno a tutti gentilissimi dottori che offrite la vostra conoscenza gratuitamente su questo sito, vorrei sottoporvi un mio dubbio per il quale mi sono rivolto da numerosi vostri colleghi. A Luglio di quest'anno, a 19 anni, per un intervento di settoplastica mi hanno effettuato un'anestesia generale in ospedale, ma al risveglio mi è stato detto che ho avuto un edema polmonare, le cui cause sono state attribuite ad una grave insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco). La diagnosi si è rivelata estremamente imprecisa visto che non è stato chiaro come possa essersi originata questa insufficienza in quanto io sono un individuo dal cuore sano, tra l'altro allenato da anni e anni di sport agonistico, mai avuto problemi circolatori o altro. Sentendo il parere di 2 cardiologi infatti essi hanno ESCLUSO del tutto la possibilità di uno scompenso cardiaco poichè il mio cuore è risultato essere sano dopo tutti i dovuti accertamenti. Inoltre, anche tutte le altre analisi da effettuare prima di un'anestesia totale riportavano valori ottimali (e altrimenti neanche mi avrebbero operato infatti). I cardiologi da me consultati mi hanno detto che l'edema polmonare mi è venuto probabilmente in seguito all'ingerimento di qualche sostanza o comunque a qualcosa con cui sono entrato a contatto durante l'intervento, ma che siccome probabilmente può esserci stato un errore da parte dell'equipe medico le cause sono state attribuite al mio cuore. Mi hanno detto che sono un tipo che si agitava e si dimenava, possibile che qualcuno abbia esagerato con le dosi di qualche sostanza sedativa magari accidentalmente e che questo comporti problemi? Non voglio dare la colpa a nessun medico per carità, sono stati molto in gamba anche a tirarmi fuori da quella situazione... vorrei solo capire come poter stare tranquillo in futuro, visto che ora i miei genitori hanno la paura totale per qualsiasi cosa che possa comportare un'anestesia di qualsiasi tipo... e anche io ho parecchia paura. Colgo quindi l'occasione per chiedere se questo mio episodio possa in qualche modo aumentare le probabilità di nuove complicazioni in anestesie future. In generale inoltre vorrei sapere se i farmaci anestetici hanno un qualche effetto nocivo a lungo termine e se le sostanze che mi hanno somministrato in sala rianimazione (diuretici e adrenalina sicuramente, ma se poi riuscirò a leggere la scrittura dei medici sulla cartella clinica aggiornerò con tutti i dettagli possibili) hanno anch'essi effetti collaterali a lungo termine. Grazie in anticipo a tutti per aver dedicato tempo nel leggere le mie preoccupazioni. Cordiali saluti
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buona sera, è difficile cercare di interpretare quello che può esserle successo al risveglio dalla Anestesia. Come il momento della induzione (ossia quando ci si addormenta), quello del risveglio è un momento molto delicato. Si possono fare delle ipotesi, ma non servirebbe a nulla, e sopratutto non servirebbero ad aiutare a far si che non si possa ripetere. E' invece fondamentale che lei richieda, se non lo ha già fatto, la copia della cartella clinica in forma completa, con una descrizione dettagliata, di ciò che è successo, sul cartellino di anestesia, con i tempi ed i farmaci somministrati. Deve esserci anche la cartella di Rianimazione altrettanto dettagliata, con i farmaci somministrati, e con tutti gli accertamenti che le sono stati fatti in quella circostanza.
Solo dall'esame di questi documenti, il suo medico, può tirar fuori una diagnosi.
Per quanto riguarda poi eventuali effetti a lungo termine dei farmaci, cosa che vi preoccupa, stia tranquillo che non ce ne sono.
Un saluto

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Dottoressa Anna Maria Martin

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Utente
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La ringrazio moltissimo per la risposta e la disponibilità dottoressa, la cartella clinica completa ce l'ho e l'ho mostrata ai due cardiologi di cui ho scritto sopra, e mi hanno detto che l'edema polmonare a loro avviso è scatenato sicuramente per la reazione a qualche sostanza e non per uno scompenso cardiaco come indicato nella diagnosi di 3 righe indicata sulla cartella. Come somministrazioni dalle 20 alle 24 della sera dell'intervento leggo: nexium, rocefin e luvion. Come farmaci in infusione: isolyte (tot 400 ml in 5 ore), sf + lasix (14 ml in 5 ore), sf + ipnovel (30 ml in 5 ore), sf + fentatienil (10 ml in 5 ore).
Sul diario infermieristico la notte dopo l'intervento compare "Paziente proveniente dalla S.O. per scompenso cardiaco ed edema polmonare. Impostata terapia, eseguiti prelievi ematici, ecg e consulenza cardiologica. Sedato, domani mattina esegue prelievi ematici e rx torace di controllo." Dall'1 di mattina alle 9 i valori dei farmaci sopra sono invece: 720, 18, 42,14 e 60 ml per 7-8 ore. La mattina di quando mi sono risvegliato si legge: "bene paziente estubato in mattinata, ora in ventilazione al 40%, diuresi valida, rimosso foley vescicale, parametri controllati. Si alimenta per OS con un vitto freddo." L'ecg che mi hanno fatto la sera dell'intervento con quesito clinico 'scompenso cardiaco' indicava: "Ecocardiogramma color doppler: ventricolo sinistro di dimensioni e volumi ai limiti alti, funzione sistolica globale conservata (FE 61%), ipocinesia marcata del SIV in tot. Atrio sinistro nei limiti. Prolasso valvolare mitralico di entrambi i lembi con insufficienza associata di grado lieve-medio. Sezioni destre nei limiti. Trascurabile rigurgito valvolare tricuspidalico. Assenza di versamento pericardico. Vena cava inferiore di normali dimensioni e normocollassabile. Si consiglia di continuare terapia diuretica con furosemide."

Esito della rx torace sempre della sera: "si evidenzia ipodiafania diffusa, con aspetto di impegno interstiziale importante, maggiormente evidente a carico del campo polmonare dx, a tipo RDS; si associa riscontro di netto aumento volumetrico dell'ombra cardiace compatibile con condizione di miocardiopatia. Non si rilevano significativi versamente pleurici, sempre compatibilmente con la modalità di acquisizione del radiogramma."
Nel foglio della rianimazione c'è scritto: "dopo l'estubazione, pz vigile orientato con capacità di respirazione autonoma, presenta improvvisa desaturazione (<95%). All'(non si legge bene= toracica segue di scompenso cardiaco, con ..... notevole e pesante. Nell'impossibilità di poter applicare una ventilazione non invasiva per il tamponamento nasale, si procede ad intubazione ....., previa sedazione, per continuare la ventilazione in CPAP in CRTI. Effettuato rx torace in sala operatoria. Si conferma diagnosi posta di scompenso cardiaco [...] in pz valvulopatico."

Io non sono valvulopatico e il mio cuore sta benissimo, ecco perché i medici a cui ho chiesto un parere mi hanno detto che l'edema polmonare non è derivato dallo scompenso cardiaco che viene indicato come causa nella cartella clinica e che anzi non ho avuto nessuno scompenso al risveglio dall'intervento ma che il tutto è stato causato dalla reazione ad una sostanza per me tossica con cui sono entrato in contatto per un errore o un calcolo sbagliato dei medici. Io mi chiedo se ciò fosse vero allora sarebbe stato meglio segnarsi in cosa avevano sbagliato, così che se dovessi ricapitare come loro paziente saprebbero che una certa sostanza mi causa una reazione di quel genere. Adesso ho la totale paura di qualsiasi anestesia e ho paura di farmi male o di avere un qualsiasi tipo di danno che poi richieda un intervento, sempre a causa dell'anestesia... eppure dicono che è così rara una complicazione in un paziente sano, giovane e forte. Quindi non si può sapere se questo episodio può avere un aumento delle possibilità di complicazioni in futuri interventi o è come se non fosse successo nulla? In caso ove possibile sarebbero meglio utilizzare un'anestesia locale con sedazione profonda piuttosto che totale? Anche se i due cardiologi mi hanno detto che anche in anestesia locale sarebbe potuto succedere la stessa cosa se come pensano loro il tutto è dovuto ad una sostanza tossica con cui sono entrato in contatto. Grazie ancora
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buon giorno, da tutto quello che mi ha riportato dalle cartelle cliniche, non sono d'accordo con i colleghi cardiologi. Mi spiego meglio:
1) Innanzi tutto non è vero che il suo cuore non ha nulla (non si offenda), l'ecocardiogranna che mi riporta parla di "Prolasso della Mitrale" (è una patologia malformativa di una valvola, piuttosto comune che in genere non dà problemi, ma può dare disturbi del ritmo) con insufficienza lieve-media, ed insufficienza della Tricuspide lieve (altra valvola cardiaca). Il cuore appare aumentato di volume con un deficit della contrattilità. Ora il cuore, in genere, tranne un caso che le dirò, non si allarga e si restringe, mai. Il cartellino di anestesia dice che lei si era svegliato regolarmente ed era stato stubato, subito dopo ha avuto una desaturazione (diminuzione di O2 nel sangue) che ha dato il via al problema.
2) Non c'è la descrizione di un ECG, da cui si possa evincere se ci sono stati disturbi del ritmo o modificazioni del tracciato durante la crisi, ma mi riporta solo un Ecocardio che è una cosa diversa. Quindi il quadro cardiologico è incompleto. Non si dice poi se sono stati mai dosati gli enzimi cardiaci.
3)L'Rx torace mostra due polmoni imbibiti riconducibili forse ad un edema ma che fanno venire in mente anche altro a livello però solamente speculativo.
Ora tutto questo non può dipendere da una o più sostanze somministrate o somministrate in eccesso o per errore. Io credo che nessuna sostanza possa essere chiamata in causa, tra quelle che normalmente un anestesista usa di solito. E mi creda non stò facendo una difesa di categoria!
Vorrei a questo punto chiederle una cosa: ha ripetuto un Ecocardiogramma? Se non lo ha ripetuto lo faccia per confrontarlo con quello del ricovero.
Esiste una patologia cardiaca, molto rara ma io ne ho avuto un caso, in un giovane, risolto bene, che si chiama Cardiomiopatia di Takozubo. In questa patologia, sotto stress, il cuore si dilata, simulando talvolta un infarto, o una insufficienza cardiaca, per poi tornare normale.
La mia è solo una ipotesi, formulata per la sua giovane età, per il quadro ecocardiografico, che non si spiega con l'errore, e che sarebbe confermata se il quadro ecocardiografico odierno fosse normale.
Spero di esserle stata utile pur nella complessità del caso.
Un saluto
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Utente
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la ringrazio per la nuova risposta, tuttavia l'insufficienza riportata nell'ecocardio era tale solo quando mi sono sentito male, poiché gli accertamenti fatti dopo erano tutti ecg di un cuore sano tranne per il prolasso della mitrale definito fisiologico e assolutamente ininfluente. Sulla Cardiomiopatia di Takozubo dovrei indagare poiché sotto stress avevo delle extrasistoli 3-4 anni fa in una prova da sforzo. Comunque ora non ho più queste extrasistoli e dagli ultimi ecg ed ecocardio effettuati presso il gemelli (in visita privata con uno dei professori più famosi e con grande esperienza) non mi è stato diagnosticato nulla, se non quel prolasso fisiologico di cui ho scritto sopra. Ho anche portato l'holter varie volte per stare il più tranquillo possibile prima dell'intervento. I due cardiologi per questo hanno escluso la possibilità di uno scompenso cardiaco, poiché il solo prolasso della mitrale non comporta nulla. Possibile che l'ecocardio fatto in ospedale segnalava tutti quei problemi solo in vista della situazione? E cioè che il cuore si era ingrossato per pompare più sangue? Non so sto facendo ipotesi dalla mia ignoranza, visto che quelle cose come "iinsufficienza della Tricuspide lieve" non mi erano state mai diagnosticate. Se ho scritto qualche imprecisione sono lieto di essere corretto da lei, preferisco sempre avere più pareri. Inoltre ora sono fuori ma quando tornerò a casa le scriverò i risultati degli altri accertamenti fatti sia prima che dopo l'intervento in cui si descriveva solo il prolasso della mitrale. Grazie ancora.

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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente, lei ha riportato in modo sorprendentemente preciso quanto era scritto sulle cartelle, e di questo la ringrazio, in quanto mi ha facilitato pur nella complessità del suo problema. Il prolasso della mitrale non si può definire fisiologico, in quanto non ci dovrebbe essere, si potrebbe definire in genere benigno, ma predisponente ai disturbi del ritmo.
Molto frequentemente mi è capitato di anestetizzare pazienti giovani con questa forma e non ricordo di aver avuto mai problemi, se non qualche extrasistole.
Ribadisco che quanto le è accaduto non può aver avuto una matrice farmacologica erronea, restano però aperte a mio parere altre ipotesi che solo l'Anestesista quel giorno in Sala Operatoria potrebbe tentare di chiarire.
Un saluto
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Ho capito, in effetti il caso è molto strano poiché l'anestetista mi ha detto che non gli era mai capitata una cosa del genere fino ad ora (e anche lui è anzianotto). Secondo lei si corrono più rischi in anestesia generale piuttosto che locale con sedazione profonda? Ove possibile sarebbe meglio evitare la generale per evitare dei rischi simili a ciò che è successo a me o è indipendente dal tipo di anestesia? Comunque sia se si interviene tempestivamente la complicazione che ho avuto io è sempre risolvibile? Perché almeno starei tranquillo sul fatto che se dovesse risuccedere riuscirei a cavarmela comunque, detto questo la ringrazio infinitamente della sua gentilezza e disponibilità e smetto di disturbarla su questo consulto.
un saluto
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente, una anestesia, come qualsiasi atto medico del resto, non è esente da rischi, ma eseguirla in ambiente attrezzato la rende sicura.
Per quanto riguarda i due tipi di procedura anestesiologica, ogniuna a suo modo presenta dei rischi, quindi di volta in volta si sceglie, a seconda della situazione globale del paziente e dell'intervento da fare.
Un saluto
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Le riporto comunque l'ultimo esame di pochi giorni fa in cui è stato scritto:
ecg: "r. s...(non si legge)" "ecg nei limiti"

ecografia doppler: "prolasso dei lembi mitralici" e "lieve insufficienza mitrale",
Saluti
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente, l'ECG diciamo che è nei limiti, ma l'Ecocardiogramma dice sicuramente altro oltre quello che lei ha trascritto.
Assodato che lei ha un prolasso della mitrale, è importante verificare come sono ad oggi gli indici di funzionalità cardiaca e la contrattilità globale e segmentaria. Ricorda che nell'Ecocardiogramma del ricovero, dopo l'intervento, si parlava di F.E. 61%, e ipocinesia (contrattilità fortemente ridotta) del SIV (setto interventricolare, ossia la parte divisoria tra ventricolo destro e sinistro)?
Ecco è fondamentale questo raffronto.
Un saluto e buona serata
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Gentile dottoressa, l'ecocardiogramma riporta esclusivamente "prolasso lieve della mitrale". Rifarò a Giugno altri esami per l'idoneità sportiva agonistica e le farò sapere se sono riportate altre cose, ma nel frattempo vorrei chiederle (visto che ancora non mi hanno risposto nella sezione "Cardiologia" del sito) se un valvulopatico, come mi hanno descritto, può effettuare sport a livelli agonistici e sforzi continuativi come corsa per 1 ora e più e se ad esso rilasciano per tanti anni un certificato medico sportivo agonistico. Leggevo su internet che i valvulopatici non possono compiere queste attività, e mi domandavo quindi come è possibile che mi hanno definito così nella cartella clinica. Grazie ancora. Saluti
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buona sera, stanti i limiti della via telematica e sulla base di quello che lei ha riportato, lei ha una patologia (congenita e non acquisita per la mitrale) di due valvole cardiache (la tricuspide ha una insufficienza lieve sulla cui natura non saprei dire).
Sinceramente, come ho già detto, non mi sembra una cosa grave (parlo ai fini della esecuzione di una anestesia)e tale da controindicarla.
Io non sono un medico sportivo, quindi non posso entrare in merito alle idoneità che vengono rilasciate, tuttavia è da considerare che questa sua patologia può accompagnarsi alla insorgenza di disturbi del ritmo specie sotto sforzo ( in un suo post lei ci scrive che le è successo), e un intervento chirurgico potremmo considerarlo come una maxi prova da sforzo.
Infine un Ecocardiogramma, se ben eseguito, non deve riportare solo lo stato delle valvole, ma anche le condizioni funzionali del cuore in toto (come si contrae) e le dimensioni.
Questo è tutto! Sperando di essere stata esauriente la saluto.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
".....e se ad esso rilasciano per tanti anni un certificato medico sportivo agonistico."

La durata di uan certificazione sportiva "agonostica" come anche quella per attività "non agonostica" è di anni uno dalla data di rilascio. Dopo vanno ripetuti tutti gli esami previsti (per quella agonostica anche un prova da sforzo.
Saluti
[#14]
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Mi perdoni per la cattiva esposizione dr. Stelio Alvino, intendevo che io ho ricevuto anno dopo anno l'idoneità agonistica, con prova da sforzo cicloergometrica per oltre 40 minuti ad elevata intensità visto che, dato l'allenamento del mio cuore, i battiti cominciavano ad aumentare solo dopo uno sforzo significativo. L'ecocardio non ha mai riscontrato altro se non il lieve prolasso della mitrale. L'ECG è stato sempre nei limiti della norma, l'holter anche non ha riscontrato nulla di significativo. E' per questa ragione che non capisco come possano avermi definito "valvulopatico" nella cartella clinica (definizione peraltro smentita da tutti i cardiologi che mi hanno visitato privatamente e non, anche dal cardiologo che mi ha visitato prima di dimettermi dall'ospedale... solo che quell'ultima visita prima della dimissione non è riportata nella cartella clinica).
Saluti
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Dr. Anna Maria Martin Anestesista 2k 68 3
Gentile utente buon pomeriggio, noi le abbiamo dato tutte le spiegazioni che era umanamente possibile dare stanti i limiti della via telematica e degli esami riportati da lei.
Anche l'anestesista che era quel giorno in sala le ha detto che non gli era mai capitata una cosa simile...! Come possiamo noi dire di più stando davanti ad una tastiera?
Comprendo benissimo il suo sconcerto di ragazzo sano,attivo, sportivo che si sente dare del valvulopatico e si sente improvvisamente limitato nelle sue normali attività e malato, quello che non comprendo assolutamente è quel relegare ad un errore nella somministrazione dei farmaci (quali e perchè secondo loro?) la causa dell'evento da parte dei colleghi cardiologi.
Infine se la copia della cartella clinica non le sembra completa presenti le sue rimostranze all'ufficio addetto per averla corretta.
Un saluto
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Utente
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio nuovamente per la risposta. Il cardiologo che immediatamente mi ha chiesto "ma ha ingerito qualcosa? perché non è possibile che il suo cuore abbia avuto uno scompenso" non mi ha indicato alcun farmaco tra quelli indicati sulla cartella clinica. E' anche raro che un medico accusi un suo collega su uno sbaglio e quindi ero rimasto anche io allibito. Sto chiedendo pareri a un medico diverso ogni due settimane tra l'altro perché giocando in una squadra di pallacanestro di serie D incontriamo un medico diverso ogni volta che giochiamo fuori casa e tutti mi hanno detto che dati i risultati degli ecocardio (anche di quello fatto in ospedale) non gli sembra una situazione da scompenso cardiaco. Questi medici mi hanno chiesto spesso se miei parenti soffrissero di patologie al cuore o avessero avuto problemi per anestesie, ma non è successo mai niente e i miei parenti hanno anche subito tanti interventi ahimè, anche complicati. Mi hanno inoltre detto che il prolasso della mitrale è probabilmente associato alla mia costituzione longilinea e all'altezza. Mi ero scordato di indicare i farmaci usati durante l'anestesia, da quello che posso leggere: propofol 200 mg, esmeron 30 mg, sufentanil 10 e 10 (se leggo bene) per la durata di 1 ora di intervento su un individuo dal peso di 77 kg. Prendendo il lato positivo però, almeno ora so con certezza di non essere allergico all'ocuronio o agli ioni bromuro (ho letto che ci sono reazioni anafilattiche a questi composti presenti nell'esmeron). Grazie di nuovo e cordiali saluti.
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