Coma anossico post infarto

Buonasera,
Vi scrivo per chiedervi un consulto su mio padre, 65 anni. Mercoledì ha avuto un infarto in casa, senza sintomi premonitori (godeva di ottima salute apparentemente) se non un po' di nausea. E' stato soccorso subito dalla compagna e dalla vicina che hanno iniziato il massaggio cardiaco mentre chiamavano il 112, dopo meno di 5 minuti sono intervenute altre due vicine (infermiera e volontaria del 118) che hanno continuato il massaggio e dopo circa 10 minuti dall'evento è arrivata l'ambulanza. Hanno fatto defibrillazione e massaggio cardiaco, iniettato farmaci e subito intubato. Ha avuto due arresti, il secondo dopo che il personale medico e paramedico lo aveva già rianimato una volta. Dopo il 2° arresto sono riusciti a trasportarlo. Hanno eseguito un'angiografia e hanno trovato coronaria e subaorta chiuse, e sono riusciti a riaprirle. L'aorta parzialmente ostruita, ipotizzano abbia già avuto infarti ma che non se ne sia accorto. Per il momento non sono riusciti a riaprirla e dicono che si vedrà più avanti l'eventuale da farsi. Tac cerebrale esito negativo. Portato in rianimazione, l'hanno messo in ipotermia per 24 ore a 32°C. Dopo 24 ore lo hanno riscaldato e tolto sedazione, in prima fase ha avuto episodi simil-convulsivi ma dall'EEG hanno escluso epilessia. Lo hanno sedato di nuovo, meno profondamente, per altre 36 ore circa. Ci hanno detto che risponde a stimoli meccanici ad esempio del dolore, muove gli arti, c'è reazione pupillare e ha ripreso la respirazione spontanea anche se lo supportano ancora con il ventilatore. Oggi siamo a 4° giorno dopo l'infarto e da 36 ore è senza sedazione, però ancora non da segni di risveglio. Oggi nuovo EEG, dicono che attività cerebrale c'è ma ancora disconnessa. Ha febbre, variabile da 37,5 a 38,4, indagano per capire se dovuta a infezione o se è causata da una compromissione del centro di controllo della temperatura corporea. Ci dicono che adesso intendono fare tracheotomia e PEG e tra alcuni giorni una nuova TAC, ma che dobbiamo solo aspettare e vedere se da segni di svegliarsi ad esempio se iniziasse ad eseguire dei comandi come muovere una mano o tirare fuori la lingua. Lui terrebbe gli occhi aperti (ma non sbatte le palpebre, quindi glieli hanno richiusi per adesso) ma non ha reazioni se gli stringi la mano, lo chiami per nome ecc, non esegue ordini in pratica. Dicono che da segni di consapevolezza dell'ambiente esterno, ma non di coscienza. Il cuore va benissimo, fin dall'inizio è regolare senza bisogno di farmaci, la pressione era salita (prima non era iperteso) all'uscita dalla fase di sedazione ma ora con i farmaci è normale, la funzione polmonare è buona, quella renale pure. I medici non si pronunciano, dicono che dobbiamo aspettare ed essere pazienti, ognuno ha i suoi tempi... si può fare altro per una previsione di prognosi? Se non reagisce, può servire parlargli e stare con lui lo stesso? C'è ancora margine di tempo per un risveglio e un recupero, anche se lento e parziale? Grazie!
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Dr. Guido Guasti Perfezionato in medicine non convenzionali, Anestesista, Algologo 890 59
Buonasera
credo che il Centro c/o cui è stato ricoverato papà abbia fatto tutto ciò che è previsto fare in casi come questo.
E' senza dubbio molto presto per poter dire quale sarà l'evoluzione finale del quadro neurologico (al momento, da quanto espone, i segni non depongono ne per una buona prognosi ne per una ripresa veloce purtroppo).
L'attesa è senza dubbio snervante e preoccupante per chi gli vuole bene, ma ahimè è l'unica strada percorribile in questo momento.
Il fatto che vi abbiano prospettato tracheotomia e PEG depone per il fatto che anche loro prevedano un iter piuttosto lungo e complesso.
Certamente stare con lui con tutti gli stimoli che pensate possano aiutarlo in questo momento faranno bene a voi e a lui, anche se non è in grado di comunicare con voi.
Come può comprendere è attualmente impossibile formulare una previsione di recupero e di esiti finali.
Buona serata

Dr. GUIDO GUASTI

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