Respiro corto invalidante

Salve, chiedo vs collaborazione per un problema che mi affligge da più di 4 mesi.Ritengo di essere una persona molto ansiosa, talvolta ipocondriaca ed ho sofferto anche nel passato di sintomi aspecifici che mi hanno portato a dedurre le più svariate motivazioni.Ho sofferto per più di tre anni di nausea continua, senza mai perdere appetito, questo mi ha portato a fare controlli specifici che non hanno portato nessun problema di salute.Finito il periodo della nausea si è affacciato il momento dei capogiri e sensazioni di sbandamento(durati per ben due anni)che mi hanno portato a presumenre problemi molto seri.Nel mese di Settembre sono andata in PS con tachicardia, respiro corto, debolezza,mi hanno fatto esami del sangue, niente da rilevare, radiografia al torace, niente da rilevare, emogas, 4 ecg, tutto nella norma.Ho effettuato anche esami tiroidei con ecografia della tiroide e visite generali sia del mio medico di famiglia che da endocrinologo, ortopedico che mi hanno sempre riferito di essere in buona salute, consigliandomi una visita psichiatrica.Il mio medico di famiglia mi ha prescritto Citalopram gocce che sto prendendo dal mese di febbraio e che ha attenuato un pochettino l'agitazione che mi assale, soprattutto al mattino, quando mi trovo indaffarata in mille impegni.Sono manager in una multinazionale, trascorro più di 5 ore al giorno in auto ed ho un marito ed una figlia di 7 anni.Nonostante qualche lieve beneficio che ho prendendo 4 gocce di citalopram al mattino, non riesco a smettere di essere concentrata sul mio respiro.Non riesco, talvolta a finire il respiro e ciò innesca meccanismi fastidiosi di dolori muscolari e battito accelerato.Questa sensazione appare al mattino dopo circa 20 minuti dal risveglio, dura per tutto il giorno, non sempre costantemente e sparisce del tutto la sera e la notte dove respiro bene.E' possibile che tutto ciò sia riconducibile ad ansia?E' possibile che, nel corso degli anni l'ansia possa mutare in modo così rilevante i suoi sintomi e gli organi ad essi associabili?Confido in un Vs consiglio e Vi ringrazio in anticiposempreeffekospecificheoleyo serpere e ormai pi
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile utente,
è possibilissimo che l'ansia provochi questi disturbi. Il citalopram è un farmaco adeguato, ma sottodosato.
Dovrebbe trovare il tempo di farsi seguire da uno specialista in psichiatria, ed eventualmente iniziare un percorso psicoterapico per evitare il cronicizzarsi delle somatizzazioni.

Franca Scapellato

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dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Franca la ringrazio della sollecita risposta.
Il mio più grande timore è quello di essere affetta da problemi di salute irreversibili che creano sintomatologie analoghe a ciò che accade.
Ho fatto tutte le analisi a fine settembre, pensa che debba rifarle nuovamente oppure pensa che un percorso psicoterapeutico e psichiatrico possa colmare ciò?
Sono una bella donna,con una famiglia stupenda, amici che mi vogliono bene un lavoro che ho sempre desiderato che mi assicura una vita benestante una figlia che adoro, perchè devo essere divorata dall'ansia proprio io quando ci sono persone che hanno mille problemi e riescono a vivere più serenamente di me?Ancora grazie, essere considerata da una psichiatra donna per me è ancora più positivo
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Gentile signora,
non aggiunga all'ansia che la tormenta anche il senso di colpa perché non "dovrebbe" essere ansiosa e somatizzare il suo disagio.
La terapia con inibitori della ricaptazione della setotonina (SSRI) è utile per vari disturbi di ansia e agisce sulla parte più "primitiva", istintuale, del cervello, limitando la reattività eccessiva che porta a pensieri negativi sulla salute, e induce a fare una serie di inutili controlli medici, che aumentano l'ansia in un circolo vizioso. La psicoterapia (quella di tipo cognitivo-comportamentale è la più accreditata, ma funziona anche quella dinamica) agisce invece con un percorso inverso: dalla corteccia cerebrale, la parte più evoluta del cervello, alla parte primitiva. Si acquisisce man mano una maggiore capacità analizzare i comportamenti e le situazioni a rischio e il risultato è una migliore qualità di vita. L'associazione di farmaco- e psicoterapia è quella che dà migliori risultati.
Ritagliarsi un'ora alla settimana di psicoterapia per ascoltare se stessa riduce le probabilità che il suo "Sé", soffocato dai mille impegni quotidiani, si prenda la rivincita facendola correre inutilmente dai vari specialisti.
Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

L'"ansia" (intesa come disturbo) coinvolge anche altri organi semplicemente perché essa stessa corrisponde ad un organo, ed esistono connessioni che tavolta anticipano o accompagnano lo svolgimento dell'ansia stessa nel tempo.
Quindi i collegamenti tra le varie parti del corpo associano i sintomi, non è che sia l'ansia come sintomo a provocare poi altre ripercussioni.

Il suo disturbo richiede una diagnosi formale, la terapia può anche essere corretta in termini di scelta, ma non è consigliabile scegliere alla cieca o a grandi linee.

Una visita psichiatrica consente di definire una linea tra diagnosi, prognosi (cioè previsione dell'evoluzione di un disturbo) e terapia (che modifica l'andamento del disturbo, banalmente controllandone i sintomi ma anche cambiando il tipo di preoccupazione che si sviluppa intorno a questi sintomi).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

L'"ansia" (intesa come disturbo) coinvolge anche altri organi semplicemente perché essa stessa corrisponde ad un organo, ed esistono connessioni che tavolta anticipano o accompagnano lo svolgimento dell'ansia stessa nel tempo.
Quindi i collegamenti tra le varie parti del corpo associano i sintomi, non è che sia l'ansia come sintomo a provocare poi altre ripercussioni.

Il suo disturbo richiede una diagnosi formale, la terapia può anche essere corretta in termini di scelta, ma non è consigliabile scegliere alla cieca o a grandi linee.

Una visita psichiatrica consente di definire una linea tra diagnosi, prognosi (cioè previsione dell'evoluzione di un disturbo) e terapia (che modifica l'andamento del disturbo, banalmente controllandone i sintomi ma anche cambiando il tipo di preoccupazione che si sviluppa intorno a questi sintomi).

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dopo
Utente
Utente
Dr Pacini, La ringrazio di avere risposto.
Ho visto che Lei esercita anche a Pisa.
Vorrei cortesemente sapere come posso contattarla per poter fissare un incontro.
Un cordiale saluto

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Se clicca sul nome le compare la scheda con i miei recapiti.

Saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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