Moglie influenzata da parenti invadenti

Salve sono sposato da 9 anni e negli ultimi tempi il rapporto con mia moglie è entrato in crisi. Premetto che viviamo con mia suocera in casa, ( in quella che era fino a prima del nostro matrimonio casa di mia suocera) nei primi tempi la cosa doveva essere temporanea, poi è divenuta definitiva. In pratica è come se convivessimo anche con la zia di mia moglie, che vive al piano di sotto, ma che tutti i giorni, da dopo ora di pranzo fino a sera inoltrata sale da noi per stare con la sorella.
La nostra privacy risente molto di tutto ciò, anche perchè, seppur a fin di bene, la zia di mia moglie e mia scuocera sono invadenti nelle nostre scelte, ritenendo che avendo cresciuto più figli, ed avendo più esperienza, sanno meglio di noi cosa è giusto per i bambini.
A questa situazione molto pesante, si aggiungono visite di terze persone, che mia moglie pretende che io accetti, ma che in alcuni casi mi hanno visto poco tollerante. Da ultimo in in giorno di festa patronale la vista di una cugina della madre, avvenuta di primo mattino quando eravamo ancora in pigiama, e protrattasi per la mattinata che io avrei avuto piacere di passare con la mia famiglia senza visite poco gradite.
QUello che più mi lascia perplesso è il rapporto che mia moglie ha con i fratelli, con la sorella è capace di sentirsi telefonicamente un 'infinità di volte al giorno , e il fratello da sempre si rivolge nei suoi confronti in modo molto scortese e talvolta aggressivo anche in mia presenza.
Ho sempre sorvolato su tali anomalie che, comunque, ritenevo fossero delle loro cose familiari, tuttavia, quello che non riesco a tollerare è l'atteggiamento che mia moglie ha nei miei riguardi, a fronte di situazioni che coinvolgono i figli.
I nipoti ( figli del fratello di mia moglie) sono spesso aggressivi ( in particolare quello di 6 anni ) verso mio figlio di 3 anni. Ritenevo opportuno che il padre intervenisse, mentre fa finta di nulla. Mia moglie pretende che non intervenga io e la cosa per me è inaccettabile.
Mia moglie minimizza dicendo che sono bambini, ma io credo che come detto dal pediatra, essere bambini non voglia dire essere selvaggi.
Mia moglie in pubblico ha sempre assunto posizioni ostili verso di me, qualificandomi come persona che non sa avere a che fare con altri e con i bambini ogni qual volta esprimevo perplessità . Con i figli della sorella avevamo avuto in passato problemi analoghi quando erano piu piccoli e mia moglie lasciava sempre prevaricare loro sui nostri per non scontrarsi con la sorella. Inoltre onde evitare litigi con me per anni ha portato la bambina a casa della sorella mentre lei non veniva da noi. LA mancanza di rispetto nei miei confronti è totale, persino una sua amica che viene spesso a casa, saluta tutti quando entra ed esce tranne me. Per amore dei figli ho tollerato, ma mi chiedo se queste condotte possano dirsi "normali".grazie a chi vorrà aiutarmi
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

moltissimi sono gli aspetti che andrebbero cambiati in questa situazione familiare, che altrimenti rischia solo di restare tale e quale, se non addirittura di degenerare.

Per prima cosa mi chiedo come mai state vivendo dopo ben nove anni dal giorno del matrimonio con la mamma di Sua moglie. Oltre ad un eventuale problema economico, siamo certi che proprio il legame che Sua moglie ha con la propria famiglia di origine non abbia un peso in questa decisione?

Lei lamenta comportamenti poco gentili dei confronti Suoi e di Sua moglie ma mi chiedo che cosa sta facendo per mettere dei paletti. Si aspetta forse l'intervento di qualcun altro nella vicenda?

Spazi e tempi devono essere comunque negoziati: è senz'altro imbarazzante ricevere ospiti in pigiama, soprattutto se non graditi, ma non ci sono soluzioni secondo Lei? Cambiare casa? Dividere in maniera più efficace gli spazi in casa? Limitare le visite della zia? Fare in modo che sia la suocera a salire dalla zia?

A Sua moglie tutto ciò sta bene così? Non desidera una maggiore privacy e intimità?

Per quanto riguarda SUO figlio, non mi aspetterei che sia Suo cognato a fare qualcosa, ma spetta a Lei proteggere Suo figlio che ha solo tre anni se vede che subisce, non crede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
ho provato a mettere dei paletti, ma purtroppo mia moglie reagisce sostenendo che io sia una persona asociale, che tollera poco i rapporti umani. Mia moglie non accetta di limitare le visite, ritenendo che per cortesia ciò non possa essere fatto, e la suocera non va dalla sorella perchè si sente a disagio per la presenza del marito. Purtroppo a mia moglie sta bene così e pensa che io abbia dei problemi nel non accettare serenamente tutto ciò.
Per quanto riguarda i miei figli sono consapevole che spetta a me proteggerli purtroppo anche questo è fonte di litigi poichè mia moglie non accetta che io possa richiamare o intervenire sui nipoti.
QUanto al fatto che ci siamo ritrovati a casa di mia moglie, non è stato per motivi economici, ma perchè dove vivevamo mia moglie riteneva che la bambina non si fosse ambientate e mangiasse poco a scapito della crescita ( in realtà mia figlia ai controlli ha sempre avuto una crescita normale ed anzi superiore alla media). Poi saremmo dovuti andare in una casa di proprietà della sua famiglia che si era liberata, ma intanto si era trasferito il fratello ed hanno ritenuto che fosse giusto andasse a lui la casa noi comunque un tetto lo avevamo... Ormai dice che non se la sente di lasciare la mamma da sola e anche i bambini sono legati quindi se risentirebbero. Devo dire in tutta onestà che mia suocera la riesco a tollerare ( per quanto limita la nostra riservatezza) quello che proprio non riesco ad accettare è il rapporto che mia moglie ha con i fratelli e il modo con cui si pone con me e con i figli
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

come avevo ipotizzato sopra, il problema è proprio questo:

"Ormai dice che non se la sente di lasciare la mamma da sola e anche i bambini sono legati quindi se risentirebbero. "

Se Sua moglie non si sgancia dalla mamma, non potrete essere una famiglia e questi confini che talvolta non ci sono, talvolta sono sfumati e confondono tutti.

Perchè Sua moglie fa così tanta fatica a staccarsi?
Lei ha provato a manifestare maggiormente il desiderio di andare a vivere da soli?
Proverei anche a non toccare più il tasto fratelli/nipoti/suocera, ma a sottolineare il desiderio di vivere per conto vostro.

Cordiali saluti,
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Utente
Utente
Gent. ma Dottoressa,

la ringrazio per la sua risposta. Credo che mia moglie faccia fatica a staccarsi dalla (sua) famiglia proprio in virtù di un legame molto forte.
Il mio timore è che andando a vivere da soli il problema non si risolva, proprio perchè quello che per me è causa di notevole disagio non è tanto la presenza di mia suocera, ( che comunque ho ritenuto di far presente in questa mia richiesta di consulto anche per dare un'idea più completa della situazione nella quale concretamente mi trovo ) ma il modo che mia moglie ha di rapportare con i suoi parenti.
Quindi anche nell'eventuale casa nostra vi sarebbe il rischio di visite di parenti che non possono essere limitate o negoziate ( cosa non accettata da mia moglie), ma soprattutto vi sarebbero problemi di rapporto con i fratelli. La mia speranza è quella che mia moglie possa comprendere che il suo modo di rapportare con i parenti non è quello giusto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Lo spero anche io, ma purtroppo le situazioni, le relazioni, le dinamiche non cambiano magicamente perchè noi lo speriamo.

Lei sostiene che la maggior parte della responsabilità sia di Sua moglie e dei Suoi cognati... in realtà siete tutti coinvolti nel fare in modo che questa situazione rimanga tale e quale.
La suocera che non si sente a proprio agio con il fratello della sorella a casa di quest'ultima, Sua moglie che -forse per apparenza e per buoni rapporti- non mette le giuste (ribadisco, giuste) distanze con i parenti e Lei che, come ho già sottolineato sopra, fa la Sua parte nell'alimentare questo gioco...

Cambiare casa, è vero, non risolverà il problema SE non ci saranno alcune condizioni precise, ovvero che Lei (poi anche Sua moglie) vi impegnerete a cambiare.

Non basta un timido accenno al cambiamento, ma a mio avviso è importante che insieme a Sua moglie Lei possa rivedere lo stile relazionale con la famiglia di origine e prendere le giuste distanze, senza strappi, ci mancherebbe, ma prendendo le distanze.

Un legame molto forte non significa sempre legame sano...

Perchè non prova a condividere con Sua moglie questo nostro scambio?
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Utente
Potrei provare a notiziare mia moglie del consulto. Tuttavia, già prima del consulto, nel mio piccolo mi ero documentato, ed avevo comunque compreso che la presenza asfissiante della famiglia di origine sia spesso causa di contrasti.
Ho provato a farlo presente a mia moglie che rifiuta completamente di accettare la cosa.
Il mio approccio non è stato timido, abbiamo avuto anche dei contrasti, dei litigi piuttosto forti, che però non sono serviti a far comprendere a mia moglie la necessità del cambiamento di atteggiamento.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Purtroppo queste dinamiche relazionali sono sempre tenute in piedi da più attori che colludono inconsapevolmente.
Se Sua moglie è così chiusa e non comprende pienamente la problematica, Lei potrebbe provare a rivolgersi da solo ad uno psicologo psicoterapeuta direttamente e solo in seconda battuta a coinvolgere anche Sua moglie.
Questo potrebbe servire a Lei a capire cosa fare ma anche cosa evitare di fare, perchè è probabile che litigi, discussioni, ecc... siano proprio ciò che irrigidisce la posizione di Sua moglie.

Cordiali saluti,
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Utente
I litigi nascono come conseguenza della chiusura verso un cambio di atteggiamento. Una volta che ho fatto presente a mia moglie cosa non mi sta bene, ma lei continua imperterrita facendo finta che sia tutto normale, credo che i litigi siano inevitabili.
Le prime volte i toni sono pacati, però se poi non si ottiene nulla, inevitabilmente diventano piu accessi
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Molto spesso si litiga proprio nella inconsapevolezza di che cosa sta accadendo davvero. Non è che Sua moglie sia imperterrita, anche se Le darà probabilmente questa impressione, ma nelle discussioni ciascun partner mette in scena molti aspetti di cui non è consapevole e che spesso non hanno molto a che vedere con la problematica in senso stretto, quanto con le convinzioni personali e con l'umore del momento.

E' per questo che la scelta migliore sarebbe quella di lasciarsi aiutare a comprendere e soprattutto a cambiare queste dinamiche tra Lei e Sua moglie.

Cordiali saluti,
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Utente
Ho visto che mia moglie le ha inviato una richiesta di consulto e la ringrazio per la risposta. Tuttavia mi spiace che le abbia esposto fatti non veritieri e non starò qui a smentire tutto quello che ha detto poichè non siamo in tribunale e non avrebbe senso. Tuttavia una cosa la devo precisare perchè la trovo piuttosto grave. Mia moglie ha asserito che io abbia alzato le mani con i bambini cosa assolutamente falsa. Non solo con i miei figli non ho mai usato nemmeno uno scappellotto, ma mai avrei fatto una cosa del genere con i nipoti o nessun altro. Semplicemente in un'occasione che mio nipote colpiva mio figlio con un martello giocattolo ho fermato il suo braccino, mantendolo, per evitare che continuasse a fare male a mio figlio, ma senza tuttavia percuotere o fare del male a nessuno. Il problema resta che mia moglie ha la pretesa non solo che io non intervenga con i bambini, ma anche che non abbia alcun confronto con i suoi fratelli.