Il dolore ha cominciato anche ad estendersi al braccio sinistro sotto forma

Gentile staff di medicitalia, vi ringrazio innanzitutto per il servizio che offrite.
Cercherò di spiegare il più esaustivamente possibile il problema che mi afflige: sono una ragazza di 26 anni, e da circa un anno e mezzo soffro di ricorrenti dolori al petto, prevalentemente a sinistra: si tratta di dolori strani, avverto come una sorta di costrizione che dura diversi giorni, poi scompare.
Dopo qualche settimana questi dolori ritornano, e ultimamente il dolore ha cominciato anche ad estendersi al braccio sinistro sotto forma di leggere parestesie e senso di gonfiore alle dita.
Ho già effettuato diversi ECG a riposo (anche durante gli episodi dolorosi), un ecocardiogramma (tutto è risultato nella norma) e un ECG Holter (anche questo esame non ha segnalato nulla)
Ho da diversi anni sporadici e brevi episodi di tachicardie parossistiche sopraventricolari, che il mio cardiologo ha deciso di non trattare visto che sono molto molto sporadici-a volte non si presentano per anni- e che in ogni caso riesco a risolvere dopo poche decine di secondi con delle manovre vagali, o addirittura senza fare nulla.
Sono molto ansiosa e ipocondriaca, e il mio medico e il cardiologo sostengono che il mio cuore non abbia alcun problema, visti i risultati degli esami e le analisi del sangue (tutto nella norma, colesterolo 180 e colesterolo HDL 70). Il mio medico mi ha ddirittura prescritto il cerotto anticoncezionale (dopo aver fatto tutte le analisi per la coagulazione del sangue, anche quelle risultate nella norma) che uso da qualche mese.
Ora però sto soffrendo da una settimana per una nuova "crisi": ho questi dolori al petto e questo formicolio al braccio sinistro. Il mio medico continua a dire che non c'è nulla, ma ho comuqnue deciso di smettere l'uso del cerotto, almeno finchè questo disturbo non sarà scomparso.
Secondo voi di cosa si tratta? Dovrei sottopormi a nuovi esami? e se sì, quali? nei periodi in cui questo disturbo scompare vivo benissimo e sono in perfetta forma, ma purtroppo nei giorni in cui (come oggi) avverto questo fastidio continuo, non riesco ad uscire di casa per terrore che mi venga un infarto, rovinando la vita a me e alle persone che mi stanno attorno.
Sono alta 1.60 e peso 44 kg (sono sempre stata magra); la pressione è di norma 120/70; ho una dieta ricca ed equilibrata, cerco di fare sport (nuoto) regolarmente e non ho cardiopatici in famiglia. sono stata fino a pochi mesi fa una leggera fumatrice, ora però ho smesso. nessun prea gennaio sono stata sottoposta ad un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore: tutto si è svolto senza problemi, non ho avuto alcun tipo di problema, né con l'anestesia né con i farmaci che ho dovuto prendere. e comunque i dolori al petto erano già insorti prima dell'intervento.
mi scuso per la lunghezza della mail, ma purtroppo i medici a cui mi sono rivolta finora non sono riusciti a trovare una causa. secondo voi posso escludere che si tratti di un problema cardiaco?
vi ringrazio molto
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
Gentile utente: alla luce dell' ECG eseguito durante il suo dolore fosse negativo e che un dolore così prolungato non abbia fatto evidenziare alterazioni della cinetica ventricolare sinistra all' ecocardiogramma rende molto poco probabile una causa cardiaca al suo dolore.
A disposizione per ulteriori consulti

Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la rapidità della risposta. In effetti mi sono recata diverse volte al pronto soccorso a causa di questi dolori, e tutti gli ECG sono risultati negativi.
Ho dimenticato di dire che ho eseguito anche una gastroscopia, per escludere un'evenutale ernia iatale: anche lì tutto è risultato nella norma.
Il mio problema è che purtroppo nei periodi in cui soffro per tale disturbo non riesco a vivere serenamente, non tanto per il dolore, che non è mai eccessivamente forte, quanto per tutta la sintomatologia ansiogena che si scatena a causa della paura che possa trattarsi di un problema cardiaco: fiato corto, giramenti di testa, sbalzi di pressione, fino ad arrivare a vere e proprie crisi di ansia.
mi piacerebbe poter individuare l'origine di tale problema per poterlo gestire... secondo lei un ECG sotto sforzo potrebbe aggiungere qualcosa alle analisi già fatte o sarebbe solo una perdita di tempo?

La ringrazio molto per la sua risposta, e mi scuso di nuovo per la prolissità!
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
Non credo possa aggiungere molto in una giovane donna che ha gi eseguito un ECg in corso del dolore che la porterebbe ad eseguire una prova da sforzo.
A disposizione per ulteriori consulti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
purtroppo i sintomi non sono affatto migliorati, anzi, oggi ho notato che dopo pranzo il senso di oppressione al petto e il formicolio al braccio sinistro aumentano, così come durante uno sforzo (seppur lieve) fisico.
gli esami cardiologici cui mi ero sottoposta (eco e ecg) rimontano a vari mesi fa, non so se sia il caso di rifarli.
sono veramente stanca di questi sintomi che nessuno riesce a spiegare... la mia paura principale è che possa trattarsi di un problema cardiaco, ma è possibile che gli esami non abbiano rivelato nulla? sono sempre stata sana e non ho precedenti in famiglia, ma non capisco proprio da dove possano venire questi sintomi, che hanno modificato le mie abitudini quotidiane.
se secondo lei non si tratta di un problema cardiaco, mi consiglia di vedere un altro specialista?
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
Gentile utente:
Potrebbe essere utile una valutazione per lo stato d'ansia.
A disposizione per ulteriori consulti
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dopo
Utente
Utente
Un aggiornamento: stamattina sono andata dalla cardiologa, anche se i dolori erano quasi scomparsi. Dopo avermi visitato e fatto un ECG mi ha rassicurato dicendomi che i miei dolori sono probabilmente legati alla cervicale (consigliandomi di fare una risonanza).
Parlando delle mie tachicardie parossistiche, di cui soffro in maniera sporadica da anni, mi ha detto che l'unico modo per escludere al 100% che si tratti di Parkinson-White è un esame da eseguire in ospedale con delle sonde.
Io mi sono ovviamente preoccupata, la mia cardiologa ha detto che cmq le probabilità che le mie tachicardie siano dovute a parkinson white sono basse, ma non nulle. non so cosa fare, temo che questo esame sia troppo invasivo ma dall'altro so che parkinson white è una malattia molto pericolosa.
lei, sulla base della mia situazione, cosa mi consiglierebbe? di sottopormia questo esame? (le mie tachicardie durano la massimo un paio di min, sono sporadiche e raggiungono i 200/210 bpm)
La ringrazio molto per le sue risposte, il servizio che quersto sito offre è veramente eccezionale.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
In genre la sindrome di Wolf Parkinson White è un'anomalia he presenta delle alterazioni abbastanza caratteristiche anche ad un tracciato normale. Se ci sono dei sospetti è lecito fare uno studio elettrofisiologico altrimenti no. Senta il suo cardiologo di fiducia e si lasci consigliare.
A disposizione per ulteriori consulti
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dopo
Utente
Utente
Dottor Tidu, la ringrazio per la sua disponibilità e le sue risposte.
Mi permetto di disturbarla ancora perchè, rispetto a questi esami elettrofisiologici, ho avuto pareri contrastanti: un primo cardiologo mi ha sempre sconsigliato di sottopormi a tali test, giudicandoli troppo invasivi e inutili nel mio caso, la seconda, pur ritenendo altamente improbabile che si tratti della sindrome di parkinson-white (vista la normalità dell'ECG e la brevità delle crisi e altri fattori che ha considerato in base alle sue conoscenze) mi ha consigliato di eseguirli per rassicurarmi.
Così io mi ritrovo con due pareri di specialisti discordanti, e onestamente non so cosa fare perchè non si tratta di un esame banale!
So che un consulto on line non sostituisce una visita, ma in quali occasioni lei fa eseguire test elettrofisiologici? deve esserci un forte sospetto oppure basta avere brevi episodi sporadici di TPSV (come nel mio caso)?
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
E cosa vuole che le dica io che non ho a disposizione un tracciato ECgrafico e che non ho potuto sottoporla a visita?
Se il il sospetto di WPW è fondato lo studio elettrofisiologico va fatto anche perchè in caso di positività è possibile eseguire l'ablazione che risolverebbe alla radice il problema, mentre se il sospetto è minimo, e agli accertamenti cardiologici non sono mai emersi episodi aritmici, senza svenimenti, allora forse il gioco non vale la candela.
Saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per le sue risposte chiare ed esaustive e per il tempo che ha messo a disposizione.
Cordiali Saluti
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