La riuscita dell'intervento è circa del 70%

Buongiorno,

sono un ragazzo di 32 anni al 3° caso in 8 anni di fibrillazioni atriali.
Nell'ultimo caso ho ripetuto gli esami di Ecocardiogramma e Analisi Tiroidee con esito negativo, tutto nella norma: ho voluto effettuare una Holter per alcune extrasistole che mi si verificano in alcuni periodi dell'anno come tutt'ora.
Ho parlato già con un cardiologo, molto gentile e disponibile a spiegarmi in maniera più semplice possibile quello che potrebbe scaturare le fibrillazioni e la maniera in cui potrei risolvere il problema. Mi ha detto che se queste fibrillazioni sono molto sporadiche come una ogni 4 o 5 anni allora potrei assumere Rytmonorm da 150gr appena si manifestano, una seconda se dopo un'ora non sono passate dopodichè se il medicinale non dovesse fare effetto di andare in ospedale come ho già fatto per ben 3 volte; l'altra possibilità, se si dovessero presentare più ravvicinate, di pensare ad una operazione (scusate ma mi sfugge il nome) dove entrando dalla vena di una gamba si arriva al cuore per andare a isolare quei "centri nervosi" che fanno partire le scariche elettriche che mi farebbero fibrillare. Ha anche aggiunto che la riuscita dell'intervento è circa del 70%.
Sinceramente lì per lì mi sono un po' depresso perchè non avrei mai pensato di arrivare ad un'operazione al cuore...
Spulciando su internet ho anche trovato moltissimi siti che associano la causa delle extrasistole al nervo Vago.
Quello che mi domando e vi domando gentilmente, prima di arrivare ad un'operazione di 3 ore con tanta paura, rischio di un'insuccesso e altri rischi che non voglio nemmeno pensare, non ci sono altri esami che potrei effettuare ad esempio per vedere se questo nervo Vago è a posto, passa nei punti giusti senza avere qualcosa che comprometta la funzionalità del cuore? Non ci sono cure come l'agopuntura o cose simili che possono agire dall'esterno?

Aspetto un vostro consiglio, ho bisogno di qualcuno che mi dia uno spiraglio in più, grazie.
[#1]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente,
voglio tranquillizzarla sull'intervento proposto. Trattasi della cosiddetta ablazione, intervento semi-invasivo, quasi sempre condotto in anestesia locale dalla variabile durata a seconda della difficoltà del caso da 1 a 3 ore circa. Tale metodica, se è vero che può non essere efficace, tuttavia può in effetti essere l'unica valida terapia al suo caso. Lasci perdere l'agopuntura, o altre "stregonerie" del genere, ....con il cuore non si scherza!!!
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Buongiorno e grazie per la risposta immediata.

La ringrazio anche per le parole che ha usato, ha cercato di farmi capire che non è un'operazione molto pericolosa e questo mi da sollievo.
Spero di non arrivare mai a questo intervento (è pur sempre un'operazione), spero che come sono arrivati queste manifestazioni di fibrillazione spero che se ne vadano.

Volevo aggiungere un'ulteriore domanda:
escludendo le "stregonerie", non ci sono altri esami che possono accertare realmente al 100% la diagnosi che mi hanno dato per l'ultimo ricovero? Intendo dire radiografia al torace (ho il torace leggermente ruotato con la parte sinistra più spostata in dentro) oppure esami del nervo Vago (se ho capito bene è il responsabile delle fibrillazioni)?

Grazie ancora, aspetto fiducioso una risposta.