Problemi al pericardio

Ho 48 anni e una settimana fa mi sono svegliata con dei dolori allo sterno, alla inspirazione e dietro la spalla sx che si modificavano a seconda della posizione. Ho preso degli antidolorifici in bustina e siccome non passavano sono andata dal cardiologo.L'unico esame che ha evidenziato qualcosa è stato l'ecocardiogramma:"pericardio parietale particolarmante ecorifrangente e minimo scollamento dei foglietti".Poi niente all'ascolto, niente nell'ECG. Negative pure le radiografie al torace e gli esami del sangue (Ves, proteine ecc.).
Mi ha dato riposo domiciliare e aspirina 800x2.Considerazioni:"possibile pericardite".
Ora mi chiedo: non avendo avuto eventi febbrili nei mesi precedenti, cosa mi può essere capitato? Quale può essere la causa di questo problema che mi è capitato come un fulmine a ciel sereno? Voglio precisare che già dal giorno dopo la terapia la respirazione è notevolmente migliorata, mentre rimangono dei doloretti.
Ringrazio anticipatamente e spero di avere delle rassicurazioni.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 138
Gentile utente,
le cause di infiammazione del pericardio possono essere molteplici, ma la maggior parte di esse sono secondarie ad infezioni virali inapparenti, cioè che decorrono in modo silente, senza sintomi rilevanti. Anzi, molto spesso le pericarditi stesse hanno una evoluzione asintomatica, vale a dire che esordiscono, hanno il loro decorso e guariscono senza che il paziente se ne accorga.
Per tornare al Suo caso specifico, visto l'andamento dei sintomi e la sostanziale negatività degli esami ematologici e clinici, credo che la Sua pericardite sia appunto nella fase finale della evoluzione, cioè in via di remissione. Questa mia impressione va ovviamente presa con tutte le cautele possibili, data l'impossibilità con questo mezzo di esprimere un parere compiuto.
Posso però senz'altro consigliarLe di continuare con assiduità le terapie prescritte e di sottoporsi ai controlli periodici che Le saranno consigliati, per poter parlare finalmente di guarigione completa ed evitare fastidiose quanto imprevedibili recidive.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo