Techicardia


Sono una donna di 54 anni con problemi di asma.
Il mio cuore è stato sottoposto a un terribile trauma emotivo e da più di cinque anni convivo con la tachicardia. Da qualche tempo ho anche la pressione un po’ alta circa 140/150 e per questo il mio medico mi ha prescritto mezza Lobivon.
Ora avverto che la tachicardia aumenta anche in seguito a sforzi, come spostare le cose o abbassarmi ,e tutto ciò mi preoccupa.
Ho effettuato un elettrocardiogramma di cui le scrivo il risultato
ECG: tachicardia sinusale a 101bp,RR.1 in V1, alterazioni aspecifiche della fase di ripolarizzazione.
Ecocardiogramma:
Atrio sinistro di normali dimensioni
Ventricolo sinistro di dimensioni endocavitarie nella norma, spessori di parete ai limiti superiori. Non anomalie maggiori della cinesi segmentaria evidenziate.
Valvola aortica normofunzionante
Valvola mitralica senza vizi valvolari significativi, al doppler trans mitralico segni indiretti di disfunzione diastolica.
Il cardiologo mi ha prescritto mezza compressa di ivabrandina.
Cosa mi consigliate?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Non condivido la terapia con ivabradina. Il Lobivon può darle qualche miglioramento, ma fondamentalmente lei ha bisogno di uno psicologo.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
LA ringrazio per la tempestiva risposta.Ma potrebbe farmi capire perchè non condivide la terapia... che fra l'altro non ho iniziato.
Io vorrei provare con una compressa intera di Lobivon e vedere se la tachicardia diminuisce ed anche il senso di oppressione che sento al petto.
Lei cosa mi consiglia.
un saluto e ancora grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
L'Ivabradina è un farmaco che viene prescritto solo in caso di cardiopatia ischemica, in caso cioè di problemi coronarici che hanno portato o possono portare all'infarto del miocardio o in caso di scompenso cardiaco, per ridurre le frequenze al fine di migliorare la prognosi esclusivamente in questi casi (e non mi sembra il suo)... per escludere che l'oppressione che riporta dipenda dal cuore occorre fare diagnosi prima e quindi sarebbe opportuno un test da sforzo innanzitutto .... In caso di esclusione di problemi coronarici (ed è molto probabile che lei non li abbia) la prescrizione di ivabradina è "off label" ossia non prevista dal bugiardino e ricade sotto la responsabilità del prescrittore in caso di danni secondari....
Quindi lei che presenta frequenze cardiache elevate (probabilmente solo per l'ansia) non ha, a mio giudizio, indicazione al trattamento bradicardizzante (tantomeno con ivabradina) e probabilmente necessita di terapia causale che solo uno psicologo o uno psichiatra le può dare.
Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Rillo,
non ho iniziato la cura con l'ivabradina . La cardiologa mi aveva consigliato mezza dose dopo essersi consultata con un collega specialista in pneumologia, proprio per i miei problemi di asma.
Dopo aver scritto a Lei, ho presentato le mie perplessità sul farmaco e si è deciso, anzi, hanno deciso insieme al mio medico curante di aumentare la dose di Lobivon da mezza a una al mattino per vedere se i miei sintomi migliorassero. E in effetti la tachicardia è un pò migliorata, tutti i sintomi che le ho illustrato sopra ci sono ancora tutti , ma sembrano ovattati.
Il problema però è che da quando ho cominciato a prendere una compressa intera di Lobivon sento di non respirare bene. E' come se il mio cervello avesse rallentato tutti i comandi. Spesso devo prendere fiato con inalazioni profonde perchè mi sembra che l'aria che entra dal naso non basti...inoltre accuso stanchezza eccessiva.
Che cosa mi consiglia lei. Prima di farlo presente alla cardiologa, con cui ho appuntamento a fine Luglio volevo sentire il Suo parere. La mia idea è di tornare a prendere mezza compressa di Lobivon, magari a giorni alterni per non sospenderla del tutto.
Un saluto e grazie dell'attenzione



















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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Come le ho ripetutamente spiegato personalmente ritengo che sia meglio affidarsi alle cure di uno psicologo e non a utilizzare farmaci per ridurre i battiti cardiaci.....ma se proprio non può farne a meno condivido una riduzione del betabloccante a mezza compressa, ma quotidianamente.
Saluti
[#6]
dopo
Utente
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Grazie ancora.
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