Associazione infarto / disfunsione erettile

Egregio dottor circa 5 anni fa ho subito un infarto con l'inserimento di due stent, prima di questo evento per un circa due anni ho avuto problemi a mantenere l'erezione, dopo l'intervento per un pò di tempo le cose si sono rimesse quasi a posto per quanto riguarda la disfunzione, ora la mia domanda è questa, dato che sto incominciando ad avere di nuovo la difficoltà ad avere un atto sessuale soddisfacente, è possibile che sto di nuovo attraversando quella fase pre infarto, cosa mi consiglia di fare ? le analisi, l'eco cuore da me effuttuati non risulta niente, mi devo preoccupare. In attesa di una sua risposta le ringrazio e la saluto. Angelo C.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro signore,
perché preoccuparsi?
Ha vissuto l'angoscia del post - infarto e la conseguenza e' stato il calo della libido e il disturbo erettile.
Evidentemente le cose sono cambiate, l'ansia e' diminuita e la sessualità ha ripreso il suo normale ritmo.
Non abbia timori infondati: il sesso e' un fattore cardioprotettivo.
Piuttosto il nemico degli stent e' il fumo: nel caso fumi deve smettere.
Buona giornata!
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dottor Caldarola,la ringrazio della sua disponibilità, e della sua rapida risposta, premetto che non fumo da circa 30 anni, ma il mio problema non è che ho paura di fare sesso , è che adesso dopo circa due anni dal primo infarto, sto avendo gli stessi sintomi preinfarto e non riesco ha fare sesso per la ricomparsa della disfunzione erettile, non vorrei che fosse un campanello d'allarme come la prima volta. Distinti saluti Angelo C.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Gentile signore, l' infarto viene solitamente per una malattia delle arterie (aterosclerosi) che di solito riguarda non solo le arterie coronariche ma TUTTE le arterie, comprese quelle che irrorano il pene.
Non a caso la stessa persona può avere problemi di ischemia non solo a livello cardiaco ma anche cerebrale (attacchi ischemici transitori o ictus), renale ecc. Infatti nei soggetti a rischio (per presenza di iperetnsione, dislipidemia, diabete ecc.) l' esame eco Doppler delle carotidi fa parte dello screening normale.

Lei non ci dice quali fattori predisponenti avesse, ma è possibile che la disfunzione fosse il primo sintomo della malattia aterosclerotica che poi ha portato all' infarto. Se dopo l'infarto ha cominciato ad assumere farmaci per abbassare il colesterolo, ha controllato meglio il diabete (se è diabetico), ha assunto una terapia atiaggregante e ha seguito le norme igieniche consigliate per l' aterosclerosi ecc. è verosimile che tutta la sua circolazione ne abbia auto beneficio.
Sul perché adesso il problema si ripresenti si possono fare due ipotesi: una è che comunque (essendo passati degli anni) sia un normale decadimento legato all' età, magari aggravato dall' assunzione di farmaci betabloccanti (se ne assume) che potrebbero averle prescritto dopo l'infarto; una è che -a distanza dall' infarto- lei abbia lasciato un po' andare le buone norme di prevenzione e la sua situazione circolatoria sia in effetti peggiorata.
Quindi considerare la POSSIBILITA' che questo sintomo sia davvero un campanello d' allarme non è male.
Ne parli con il suo medico; se non lo ha più fatto, ripeta gli esami di screening (colesterolo totale, HDL e LDL, trigliceridi, glicemia), aggiunga la creatininemia e l' omocisteinemia; potrebbe fare anche un ecoDoppler delle carotidi, ed eventualmente un ecografia dell' aorta addominale e suoi rami.
Tutto questo (almeno gli esami del sangue) può dare indicazioni sull' eventuale necessità di aggiustare la sua terapia e il suo stile di vita.

Per valutare meglio il rischio di un nuovo infarto, poi, potrebbe fare un test da sforzo (se non l'ha già fatto di recente).

Per il problema specifico della disfunzione ci sono diversi esami possibili, inclusi esami vascolari (può fare un quesito un sezione urologia).

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro signore,
al di là della replica della collega, devo chiederle scusa perchè per un errore ho letto in modo errato il suo quesito.
In sostanza, come si evince dalle riposte, avevo capito che la sua sessualità fosse migliorata e non il contrario. Spero che Lei mi creda.

Senza dilungarmi in una lectio magistralis, le consiglio:
- di effettuare una prova da sforzo, valutando attentamente con il suo curante se sia opportuno sospendere l'eventuale e citato beta - bloccante assunto e le modalità per la sospensione GRADUALE;

- Valutare se in terapia Ella assuma farmaci che più o meno concretamente possono causare una disfunzione erettile.

-Rivolgersi, se sul versante cardiologico tutto è a posto, a un andrologo per una valutazione approfondita del caso, soprattutto ormonale e vascolare distrettuale.

Si possono dire assai più cose in tre punti e sinteticamente, che in trattati noiosi anche da leggere.

Ciò, ribadendo le mie scuse con lei per la svista: per fortuna abbiamo un angelo che veglia sui nostri errori.
Non possiamo che essergliene grati.

Cordiali saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Egregi Dottori, nel ringraziavi della vostra cortese risposta, valuterò insieme al mio cardilogo ed eventualmente l'andrologo le indicazioni da voi datomi, sperando che sia una cosa transitoria e curabile. distinti saluti Angelo C.
N.b. Per il dottor Cardarola, sicuramente sarà stato il mio modo di esporre le cose che ha fatto in modo di non percepire a pieno quello che io volevo dire, e non di certo una sua poca attenta valutazione. Distinti saluti Angelo C.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Angelo,
grazie per la comprensione!
Purtroppo anche i medici sono uomini e sbagliano a leggere, specie se rispondono ad ora tarda.
Io ho sbagliato,e le ho chiesto scusa.
Avevo proprio capito il contrario mi creda.
E' bello tra i pazienti trovare dei signori! Lei ha dimostrato di esserlo!
E' anche molto consolatorio.
Le auguro ogni bene,
V.C.
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