Prolasso della valvola/insufficienza mitralica

Salve. Avrei alcuni dubbi.

1) Su una discussione ho letto che un medico ha prescritto tale cura per permettere una corretta chiusura della valvola cardiaca, ossia "Vit C (2 assunzioni ascorbato + 2 assunzioni acido ascorbico con Magnesio Carb. leggero); MSM; Multivitaminico Biovea; 400iu Vit E; 3 mg Melatonina; Estratto Idroalcolico olivo 80/120 goccie"e il paziente ha risposto dicendo che in diversi mesi ha migliorato la chiusura della valvola con l'integrazione anche di CARNINA. Vorrei sapere se (essendo una fonte presa da internet) è vero. Se non fosse vero esiste una cura farmacologica che permette la corretta chiusura della valvola cardiaca? (Ho sentito che la carnina in diversi mesi può aiutare) (E' "curiosità" personale, nel senso che ovviamente nessuno per un difetto piccolo come il mio credo mi prescriverà farmaci, ma vorrei ugualmente avere una risposta)

2) Io ho una "lieve insufficienza mitralica causata da prolasso della valvola, da cui rientra tutto nella norma", ma non è nulla (ho l'idoneità per attitività agonistica). Eppure è diverso tempo che ho palpitazioni, a volte dolore al petto (come che il cuore fosse "appuntuto" e quando inspiro punge), tachicardia e fiato corto senza far nulla. Può essere legato all'ansia o a una patologia cardiaca? (Preciso che il mio medico di base insiste che è ansia e non vuole farmi fare una visita cardiologica, ne tanto meno posso per ora permettermi una visita privata).
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
1) Che si possa curare una valvola cardiaca incontinente con terapia medica è assolutamente assurdo. In caso di insufficienza mitralica o tricuspidale secondaria a dilatazione o disfunzione ventricolare, la terapia medica può ovviamente ridurre il grado di rigurgito curando la malattia che lo causa. Ma in questi casi non si prescrivono certo vitamine e melatonina, che non hanno alcun razionale terapeutico. La Carnitina era stata propagandata una ventina di anni fa per le cardiomiopatie, ma non ha retto alla verifica degli studi. Può essere utile solo in caso di cardiopatia da deficit (per predisposizione genetica). Quindi QUELLO CHE HA LETTO E' UN' ENORME BUFALA.

2) I disturbi che lei riferisce non hanno nulla a che fare col prolasso mitralico e sono molto verosimilmente legati ad ansia.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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Utente
Utente
Ringrazio dei chiarimenti.

Lei ha detto "In caso di insufficienza mitralica o tricuspidale secondaria a dilatazione o disfunzione ventricolare, la terapia medica può ovviamente ridurre il grado di rigurgito". Mi interesserebbe sapere di che terapia si tratta. A me interesserebbe proprio questo, sapere come ridurre al minimo il rigurgito.

Chiedo qui e non da uno studio di specialista per una questione: Se esiste una terapia medica sono disposto a spendere più di tot euro per una visita privata, se non esiste eviterei di andare li per sentirmi dire "No non puoi fare nulla" e uscire. Il mio medico non me la vuole prescrivere su impegnativa.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Se uno ha una cardiopatia dilatativa, riducendo la dilatazione si può ridurre il rigurgito. Ma se l' insufficienza mitralica dipende da un prolasso, non ci sono farmaci che possano servire.

Nel prolasso con insufficienza severa i diuretici possono ridurre un po' il rigurgito, ma la terapia di elezione è la chirurgia.

Se lei ha l' idoneità per attività agonistica escludo che possa avere una di queste due condizioni. Avrà probabilmente un lieve prolasso emodinamicamente ininfluente, e non ha assolutamente nulla da fare.

Quanto alle informazioni su internet, si ricordi che -a parte i siti certificati e controllati da professionisti, come questo e come quelli delle società scientifiche o associazioni di malati con consulenti medici- la probabilità di trovare informazioni assolutamente sballate e anche pericolose è altissima!
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Utente
Utente
1) Il mio ecocardiogramma dice "insufficienza mitralica di grado lieve da prolasso della valvola mitrale, da cui risulta (una serie di termini con scritto nella norma)". In un vecchio eco diceva "rigurgito minimo", in questo non accenna niente al rigurgito. Quindi nel mio caso (per ipotesi, perché nessun medico ovviamente mi prescriverebbe farmaci per una cosa cosi piccola) non esistono farmaci, giusto?

2) E' possibile che a periodi si accentui la rumorosità del soffio al cuore? Mi spiego, ho fatto le visite mediche in aeronautica e il cardiologo non ha sentito il soffio al cuore. Qualche tempo dopo alla visita dell'avis un giovanissimo medico neo laureato (non per togliere nulla ovvio) ha sentito il "piccolo soffio". E' possibile che essendo un periodo di stress e ansia mi si sia un po accentuato? (perché so che ansia e per esempio colesterolo possono accentuare).

3) Nei requisiti per le forze armate è scritto: non è idoneità l'insufficienza valvolare. è idoneità il prolasso della valvola di grado lieve ed emodinamicamente non significativo. Il mio in quale dei due casi rientra? Perhcé io ho si un insufficienza valvolare, ma derivata da un piccolo prolasso.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
1) Esatto: nessuna medicina può influenzare il prolasso o il grado di insufficienza

2) Il soffio è un rumore; che venga sentito di più o di meno (soprattutto per i soffi lievi, da lieve rigurgito) dipende da: rumorosità della stanza, tipo di fonendoscopio usato, udito dell' esaminatore, capacità di concentrazione dell' esaminatore...

3) lei è sicuramente idoneo
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Utente
Utente
L'ansia influisce?
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
NO! NO! NO!

Il prolasso della mitrale è dovuto a un fatto MECCANICO: un lembo un po' più ampio del normale. o un po' più elastico per cui si incurva quando si chiude.

L' ansia può influire quanto potrebbe farlo su un callo.
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Utente
Utente
Scusi mi sono espresso male, intendevo dire sul soffio al cuore, se fattori come ansia e colesterolo possono aumentarne l'auscultabilità
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
NO E DI NUOVO NO! NON CI PUO' ESSERE CORRELAZIONE TRA UN FATTO MECCANICO (INSUFFICIENZA, QUINDI SOFFIO) E ANSIA.
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Utente
Utente
E' una patologia, che in un caso lieve come il mio, può peggiorare? (Intendo in "giovane", fino ai 40 anni esempio)
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Può peggiorare (magari tra 10-20 anni o più) ma anche restare invariata (come tutte le cose).
Si renda conto che un lieve prolasso mitralico con insufficienza minima o lieve è un reperto frequentissimo (nelle donne siamo intorno al 30%; dipende anche dai criteri diagnostici -più o meno restrittivi- usati), e non deve assolutamente essere considerato una PATOLOGIA.
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Utente
Utente
E' in corso una cura sperimentale a Torino dove si svolgono intervento mini-invasivi e con meno di un ora di intervento a cuore battente, e se si raggiungono 30 persone "accetteranno" queste cure, già diversi interventi hanno raggiunto ottimi risultati.

Chiedo, è un azzardo chiedere di entrare a far parte di questa cura sperimentale? (Non per me, ma intendo, secondo lei qualche chirurgo disposto ad operare? O avete dei limiti "Minimi"?)
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Scusi, ma non capisco di quale "cura sperimentale" parli. E poi, per che cosa?

La sua domada equivale a quella di i uno che avendo tutti i denti sani si informa sulla possibilità di essere inserito in uno studio per un nuovo tipo di impianto dentale! In quello studio -quale che sia- verranno inseriti pazienti che HANNO BISOGNO DI INTERVENTO, non pazienti che non hanno bisogno di nulla!
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Utente
Utente
Il mio soffio al cuore non capisco se è fisiologico o benigno.

Perché un medico (non sapendo nulla del prolasso) ha detto "hai un piccolo soffio, ma è benigno", ma che io sappia se comporta (anche se di lievissima entità) prolasso, insufficienze, stenosi e via dicendo è considerato fisiologico.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
fisiologico significa normale, benigno significa non rilevante clinicamente.

Una persona alta 160 è normale, 150 cm è bassa ma non necessariamente nana
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Utente
Utente
Mi è stata riscontrata una ipertrofia ventricolare sinistra, probabilmente da sport.

1) Io faccio pesistica, riducendo questa attività anaerobica (magari sostituendola con attività aerobica come corsa o nuoto) può col tempo ridurre la ipertrofia? (infondo è un po' come se io non alleno più il bicipite e questo perde muscolatura).

2) Il mio prolasso è causato da una muscolatura stretta della valvola e dalla valvola un po' lunga, con l'attività aerobica tendenzialmente si "dilata" la valvola e si allarga il volume. Ciò può portare quindi ad un minor rigurgito/prolasso?

3) Non è molto inerente alla discussione, ma la pressione alta può essere influenzata dal fatto che si pratica sport come pesistica?
Chiedo perché a 21 anni ho attualmente circa 160 di pressione massima (ma da poco tempo, non molto)
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3


1) La pesistica NON è uno sport salutare, soprattutto se non associata a un' attività aerobica. Comunque, abolendo l'attività anaerobica l' ipertrofia ventricolare dovrebbe regredire (a meno che non sia causata dal' ipertensione).
2) l' ipertrofia non c'entra con il prolasso. Invece di preoccuparsi di un NON PROBLEMA come il suo minimo prolasso mitralico e il lieve soffio, dovrebbe preoccuparsi di fare una vita più sana. Cioè: attività fisica aerobica.
3) 160 di pressione a 21 anni è assolutamente troppo, e la pesistica può aggravarla. Quindi, di nuovo: lasci stare la palestra (o ci vada a fare spinning) e vada piuttosto a correre o a nuotare.
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Utente
Utente
Se invece il problema dell'ipertrofia fosse la pressione, andando ad intervenire su questa si può regredire?

E in genere di quanto si parla per regredire? Possono bastare mesi o servono anni? (So che dipende da caso a caso, ma "scientificamente" parlando è possibile regredire in qualche mese?
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Di solito i miglioramenti si vedono dopo qualche mese.
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Utente
Utente
Vorrei effettuare alcuni esami che affermano che sotto sforzo non ho problemi (da presentare all'incorporamento dell'esercito).

Oltre al classico ecocardiogramma color doppler cosa posso fare? ECG sotto sforzo?
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Sì, un test da sforzo.
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Utente
Utente
Salve.

Vorrei chiederle per curiosità:

Per valutare l'insufficienza "lieve, lieve-moderata, moderata ecc..." ci sono delle "misure specifiche" per attribuire la gravità oppure è "soggettivo" al cardiologo?
Quello che per un cardiologo è lieve per un altro può essere "lieve-moderato" o "moderato"?
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