frazione di eiezione

Buonasera, mio padre, cardiopatico portatore di PM e defibrillatore, circa due mesi fa è stato ricoverato per scompenso cardiaco. A seguito degli accertamenti di prassi, gli è stata riscontrata una diminuzione della frazione di eiezione dal 36 al 25%. Adesso lamenta quasi ogni giorno affaticamento e leggera dispnea, specie di sera o durante l'attività motoria (i medici gli hanno consigliato di camminare almeno 40 minuti al giorno). Vorrei sapere se i sintomi sopra riportati sono da considerarsi normali alla luce del motivo del ricovero e, soprattutto, se la frazione di eiezione è soggetta a un recupero.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione e resto in attesa.
Saluti.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Non ci dice nulla di suo padre né dei motivi che hanno aggravato lo scompenso cardiaco.
Scarsa aderenza alla terapia, terapia inefficace, episodio ischemico....
Mi sembra che suo padre tolleri abbastanza bene il suo 25% di EF: l'affaticamento e l'affanno sono "il minimo sindacale".
Tenga conto che la sensibilità alla riduzione della EF è molto soggettiva: ci sono soggetti che con il 20% passeggiano continuamente in corsia e altri che con il 35% non riescono ad alzarsi dal letto.
Quello che non si deve fare è forzarlo a fare 40 min di passeggiata se dopo 25min si sente stanco. Si può provare con un graduale incremento del tempo di camminata na non deve essere imposto.
Concludo la risposta al suo quesito ribadendo che con una buona terapia si potrà recuperare qualche punto percentuale di E.F. certamente non andare sopra il 36% che sarebbe il gold standard.
Il 30% sarebbe già un ottimo risultato.
Faccia sapere se vuole.
Arrivederci,
Dott. Vincenzo Caldarola,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore e grazie per la risposta. Nel testo del quesito non ho inserito informazioni sul motivo dello scompenso perché, nella lettera di dimissioni, non se ne fa accenno (quantomeno, non in termini comprensibili); e durante la degenza, i medici consideravano anche altre possibili patologie quali responsabili dei sintomi. La ringrazio di nuovo per aver analizzato il caso e per i consigli preziosi che ne sono derivati. Buon lavoro.