Frequenza cardiaca che non sale molto durante ecg da sforzo

Preg.mi Dottori,
A poco più di un anno dall'impianto di due stent ho effettuato il controllo di routine, con ecocardiogramma e ecg da sforzo.
Il primo negativo. Durante il test da sforzo la frequenza cardiaca non è aumentata moltissimo e i medici mi hanno chiesto se in questo periodo avvertissi affaticamento o sensazione di svenimento, cosa che non mi è mai capitata.
Pur rassicurandomi, mi hanno sospeso il Procoralan 5mg. (che assumevo mezza compressa mattina e sera), lasciando solo l'Aprovel 300 e hanno programmato per lunedì prossimo un holter Ecg. Per quanto riguarda la terapia antiaggregante hanno sospeso il Brilique (ne assumevo 2 cp da 90 mg die) sostituendolo con il Plavix da 75 mg (una volta al giorno).
L'ipotesi che hanno fatto è che ci sia stato un carico di betabloccanti, anche considerando che la scintigrafia miocardica effettuata il 9 maggio è completamente negativa e all'allora Ecg da sforzo la frequenza aumentò regolarmente secondo i parametri previsti per età.
Voi ritenete che debba preoccuparmi?
Da cosa può dipendere l'esito odierno, considerato che io mi sento bene e durante il test da sforzo non ho avvertito particolare affaticamento?
Ringraziandovi sempre per la disponibilità, vi saluto cordialmente.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Caro signore
Lei riporta nominativi di farmaci che non appartengono alla classe dei betabloccanti. Il procoralan è un farmaco che volutamente impedisce l'incremento delle frequenze e chi lo ha prescritto deve averlo fatto motivatamente, visto che lei è affetto da cardiopatia ischemica, ma non è un betabloccante....così come il Brilique è importante come antiaggregante e la sua sostituzione con il Plavix deve essere adeguatamente motivata. Il test da sforzo eseguito in corso di terapia con Procoraln non va interpretato in senso assoluto, ma alla luce degli obiettivi che questa terapia si era posta....Spero che le decisioni terapeutiche siano state prese dallo stesso centro che ha effettuato l'angioplastica coronarica, differentemente le consiglio di chiedere aiuto al centro interventistico che ha operato.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Prego.mo dott.Rillo,
Grazie per la solerte risposta e mi scuso se ho utilizzato il termine betabloccante riferito al Procoralan. Faccio presente che il centro che oggi mi ha modificato la terapia è quello che mi segue sin dalla riabilitazione, ma non quello dove effettuarono l'angioplastica.
Fu durante il periodo di riabilitazione cardiologica che fu riscontrata l'opportunità di utilizzare il Procoralan per una frequenza lievemente più alta.
Consideri comunque che ho sospeso il farmaco 2 gg prima dell'ecg da sforzo, e la frequenza è arrivata al massimo ad 80, mentre durante l'ecg da sforzo effettuato a maggio arrivò a 130.
È un dato preoccupante?
Le chiedo altresì: mi è stato detto stamattina che brilique e plavix sono due farmaci analoghi, salvo per il fatto che il primo prevede piano terapeutico ed il secondo no. Da quello che Lei scrive mi pare di capire che non è così. Qual è la differenza?
Grazie ancora e mi scusi, ma sono certo che comprenderà la mia preoccupazione.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
No, i due farmaci, pur essendo entrambi antiaggreganti piastrinici, non sono equivalenti e in genere vengono prescritti in associazione alla cardioaspirina (che lei non menziona). Il Brilique è Ticagrelor, mentre il Plavix è Clopidogrel. Se usare l'uno o l'altro dipende da una serie di considerazioni, tra le quali la gravità della cardiopatia ischemica da curare, la presenza di comorbidità e di che tipo, l'angioplastica eseguita e il tipo di stent....
Tutte cose che solo il centro che ha eseguito l'intervento (o una riabilitazione cardiologica qualificata) può valutare....
Il procoralan ha indicazioni ben precise e prescriverlo o sospenderlo non è una scelta da prendere a cuor leggero.
Mi sbaglierò, ma mi sembra che lei abbia bisogno di affidarsi a un cardiologo all'altezza della situazione e forse un emodinamista (meglio se dell'equipe del centro dove ha eseguito la procedura) può essere la soluzione.
Saluti