Risonanza magnetica approssimata

Buongiorno,

per un sospetto ictus a mia madre è stata fatta la TAC che però lasciato dei dubbi. Fatta allora risonanza magnetica con contrasto dalla quale non si è evidenziato nulla di preoccupante. Però la durata della risonanza è stata di soli 10 min. Chi ha poi visto il CD della risonanza,un neurologo dopo 3 settimane dall'ictus, mi ha detto che è stata fatta con meno scansioni..mi domando il perchè e se questa risonanza magnetica approssimata potrebbe non avere evidenziato patologie più gravi dell'ischemia, ad esempio un tumore. Grazie per una pronta risposta.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Gentile Utente, credo che alcune considerazioni siano indispensabili. Un ictus non è "sospetto", un ictus si manifesta clinicamente in modo inconfutabile! Potrebbe essere a volte sospetto un TIA (episodio di ischemia transitoria), proprio perché TRANSITORIO ossia alcuni segni clinici si manifestano (es, disorientamento, parestesie, plegie di un arto etc etc) solo per un breve lasso di tempo e regrediscono spontaneamente, tanto che spesso il Clinico si deve basare soltanto sull'anamnesi, ossia su quanto riferito dal Paziente. Altrettanto molto spesso, queste ischemie transitorie non lasciano alcun segno di se nelle indagini diagnostiche. Vanno comunque tenute nella giusta considerazione, con approfondimenti diagnostici adeguati, clinici e strumentali (es, valutazione della vascolarizzazione intracranica etc).
L'iter diagnostico seguito da sua madre è corretto, la TC è l'esame di prima istanza nelle sospette patologie cerebrovascolari, ed ha il ruolo essenziale di documentare possibili alterazioni infartuali o emorragiche. Altrettanto corretto è, una volta escluse le alterazioni suddette, procedere con l'esame RM.
Ciò che mi rende abbastanza perplesso è il "parere" sulla qualità dell'indagine RM fornito dal Neurologo. Che è, appunto, un Neurologo e non uno specialista in Diagnostica per Immagini. Considerato che la attuale tecnologia disponibile (apparecchiature RM di ultima generazione) consente tranquillamente una valutazione dell'encefalo in tempi simili a quelli da Lei riportati. Così come, sulla "incompletezza" dell'indagine, mi permetto di dissentire: di norma, e secondo protocolli internazionali accettati e condivisi, nello studio delle patologie cerebrovascolari in RM vengono eseguite per prime le sequenze "cruciali": se queste risultano totalmente, sicuramente ed incontrovertibilmente negative, è facoltà dello Specialista in diagnostica per immagini accorciare il tempo di indagine, soprattutto per ridurre il disagio per il Paziente.
Poi, per carità, esistono anche gli esami di scadente qualità, per i più vari motivi (apparecchiatura inadeguata, scarsa collaborazione del Paziente, e, ahimè, superficialità della equipe), perché il mondo, anche medico, è vario e variegato, come in qualunque altra professione, ed esistono, inutile negarlo, le eccellenze e la mediocrità. Ma queste mediocrità esistono anche nelle altre specializzazioni, Neurologia compresa.....
Fatte queste semplici e doverose considerazioni, stia ragionevolmente sereno per la Sua mamma, e soprattutto non si vada ad impelagare in ipotesi di patologie tumorali: le neoformazioni cerebrali, purtroppo, danno segno di loro in modo ben evidente, così come sono molto ben evidenti nelle indagini RM.

Dr. Casimiro Simonetti
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