Ipertensione arteriosa postpartum

Salve! Ho 38 anni e da due mesi ho avuto il secondo figlio.

La prima gravidanza 12 anni fa con sintomi di pregestosi all' ottavo mese e parto indotto a 39 settimane. Sempre alla prima gravidanza non mi fu prescritto alcun farmaco è la pressione arteriosa si stabilizzò subito dopo il parto.

La seconda gravidanza è iniziata a settembre. A dicembre la ginecologa mi invia dal cardiologo per scrupolo è la pressione è 120 la max e 75 la min, quindi tutto bene. Alla 33 settimana ho uno sbalzo sino a 150 con 95 che dura più di 24 h. Mi si prescrive 50 mg di trandate per due volte al giorno, ma insorge una retinopatia ipertensiva al primo stadio dopo 10 giorni, quindi si aumenta il dosaggio a 100 mg sempre due volte al gg. La pressione resta sempre sui 130 la max e 90 la min, con sbalzi sino a 150 con 95.

Concludo l' ultimo mese di gravidanza con 3 volte al giorno di 100 mg di trandate è una pressione stabile di 110 con 70. A giugno partorisco, è la pressione sale di nuovo a 140 con 90, quindi non sospendo la cura e ancora a distanza di due mesi dal parto continuo la cura ma con sbalzi pressori e la retinopatia non rientra. in ospedale due cardiologi mi danno pareri diversi nella stessa giornata e mi mandano a casa con la prescrizione all' occorrenza 5-10 gocce di niferter.

Chiedo se è normale dopo due mesi avere ancora sbalzi pressori e la retinopatia nonostante 300 mg in tre volte al gg e che speranze ci sono che la pressione rientri nella norma dopo due mesi. Io bevo circa due litri di acqua al giorno e non mangio sale, insaccati e latticini,

Concludo dicendo che allatto perché in pediatria mi hanno assicurato che dal centro antiveleni di Milano il labelatolo è compatibile con l' allattamento sino a 1 grammo al giorno.

Domani comunque andrò da un cardiologo privato, perché in ospedale mi hanno detto di rimandare i controlli dei reni a fine allattamento e mi hanno mandata a casa senza risolvere gli sbalzi pressori, perché certr mattine a distanza di due ore dal trandate la pressione è anche di 110 con 65, l' effetto dura un altro paio di ore e poi la pressione sale sempre certe volte superando i 140 con 90 anche se di poco, ma la retina ne risente.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Se ha quei valori di Trandate, pertanto sconsigliatoi sia durante la gravidanza ed allattamento occorre che lei esegua esamiematochimici (da eseguire dopo aver scalato il farmaco), un eco reni, doppler arterie renali e TC con contrasto di reni e surreni al fine di escludere una forma secondaria di ipertensione.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno! Grazie per la celerità della risposta. Il bimbo è stato in osservazione in pediatria e dimesso in quanto ribadisco che dal centro antiveleni di Milano ci hanno assicurato che il labetalolo può essere somministrato alla madre che allatta sino a 1 grammo al giorno, mentre io ne assumo solo 300 mg. Nella stessa giornata io ero in osservazione in cardiologia e avevo iniziato a scalare il trandate, ma giunto l' esito del centro antiveleni ( io ne ero già al corrente dal giorno che è nato il bimbo come dettomi dalla ginecologa e poi dal mio medico di base) il nuovo cardiologo di turno ha deciso di lasciarmi il trandate e darmi il nifert all' occorrenza e di posticipare i controlli da lei citati a dopo l' allattamento. Insomma uno mi è parso molto esagerato e uno lavativo. Per questo chiedo un consulto e domani andrò a visita privata da un altro cardiologo. Anch'io sono del parere che dei controlli vadano fatti e subito, motivo per cui mi ero recata in ospedale.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Sulla base dell’esperienza durante la gravidanza umana, non è previsto per il
labetalolo un incremento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali
non indicano la teratogenicità. Tuttavia è stata notata una tossicità nello sviluppo
embriofetale (vedere paragrafo 5.3). Poiché il labetalolo oltrepassa la barriera
placentare vanno tenute presenti i possibili effetti indesiderati (bradicardia,
ipotensione, depressione respiratoria, ipoglicemia) a carico del feto e del neonato, in
stati avanzati di gravidanza, derivanti dall’azione farmacologica dei bloccanti dei
recettori alfa e beta-adrenergici. E’ richiesto uno stretto monitoraggio per 24 - 48 ore
dopo la nascita. I beta-bloccanti possono ridurre il flusso del sangue uterino.
Labetalolo deve essere usato durante la gravidanza soltanto se i benefici per la madre
superano di gran lunga i rischi per il feto.


Questo e' scritto sui linbri.

Arrivederci
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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