Ernia da riparare paziente cardiopatico

Gentile Dottore,
ho 57 anni e negli ultimi mesi un'ernia inguinale più o meno silente da anni è diventata viepiù fastidiosa: si sente al tatto, c'è il lieve ma classico gonfiore all'inguine e avverto il peso anche al testicolo corrispondente.
Cio' premesso la mia grande preoccupazione nel programmare un intervento è la mia anamnesi: nel 2002 ho avuto un infarto (con arresto cardiaco e difibrillatore) STEMI inferiore trattato con angioplastica su CDx.
Nel 2011 STEMI laterale alla coonarografia riscontro di occlusione MO1 con impossibilità a riaprire il vaso.
Occlusione cronica di CDx.
Stenosi significativa di IVA alla biforcazione con ramo diagonale.
A Settembre 2019 ho avuto dolori anginosi e la coronarografia ha mostrato coronaropatia trivasale per occlusione cronica collaterizzata di CDx e MO2 stenosi critiche di IVA prossimale e distale.
Eseguita angioplastica ed impianto di stents (2DES) su IVA con buon risultato angiografico finale.
Tutto sommato mi sento bene compatibilmente con la patologia in atto.
Cosa mi consiglia di fare?
I rischi derivanti dall'intervento di ernioplastica sono accettabili?
Consideri che l'ernia è una grande scocciatura ma quel pezzo di cuore rimastomi è tutta la mia vita.
Grazie dell'attenzione che mi riserverà.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 106.7k 3.6k 3
Il tipo di intervento in questione non mette il cuore in pericolo.
Si tranquillizzi

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
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