Attendibilità test da sforzo indossando mascherina FFP2

Salve,

ho una insufficienza mitralica e una coronaropatia trivasale post attiniche diagnosticate e trattate con angioplastica nel settembre 2019.

nel mese di novembre 2019 ho effettuato un test da sforzo con cicloergometro (solo ecg) negativo per ischemia inducibile, mi sono fermato a 150w e 150 battiti, non indossavo mascherine perchè era in epoca pre-Covid.

Dopo quel test mi hanno inserito in terapia ivabradina 5mgx2 per cui la mia f.
c. è diminuita notevolmente da allora.

Successivi controlli ecocardiografici hanno evidenziato un miglioramento progressivo della acinesia/ipocinesia del setto e della punta fino all'ultimo controllo del settembre 2020 con una FE 65%, anomalie della contattilità non più riportate, regressione dell'insufficienza della mitrale (Eroa 0, 21).


15 giorni fa mi hanno fatto un test da sforzo con ecg+ecocardiogramma da cui è emersa di nuovo l'ipocinesia a riposo dei segmenti sopra riportati e soprattutto un sottoslivellamento di 2mm del tracciato a 100w e 125 b.
p.m.

Il test non ha evidenziato ulteriori anomalie ecocardiografiche ad eccezione della ipocinesia del setto e della punta già presente a riposo, l'insufficienza mitralica è rimasta invariata sotto sforzo.

In conseguenza di ciò mi hanno programmato una coronarografia.

La mia domanda è: è affidabile un test da sforzo svolto con mascherina FFP2??
Cioè...io quel giorno non ci respiravo bene nemmeno a riposo in quella mascherina FFP2, figuriamoci sotto sforzo, ma non è che vado a fare un esame invasivo per colpa di un ipossia indotta dalla FFP2?

Questa volta a differenza dello scorso anno io sono asintomatico, sia a riposo che sotto sforzo.

Non sarebbe saggio ripetere di nuovo un test senza mascherina o con una mascherina chirurgica?
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Lei ha delle sospette alterazioni ischemiche ed indipendentemente dalla mascherina , data la sua giovane eta', e' correatto programmare una coronarografia

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la cortese risposta, a questo punto credo che la coronarografia sia la cosa più sensata da fare...
Un'ultima domanda, se non disturbo: dal momento della diagnosi nel settembre 2019 sto seguendo la terapia consigliata (tra cui rosuvastatina ed ezetimibe) ed un'alimentazione prevalentemente vegetale ed integrale, con poche proteine e grassi animali .
Le LDL sono passate da 155 a 43
La pressione arteriosa da 140/90 a 110/70
La frequenza cardiaca a riposo da 85 a 65 b.p.m.
I trigliceridi adesso sono a 85, l'omocisteina a 7,7 e gli Acidi urici a 3,5.
Riassumendo, da quello che mi pare di capire il quadro ematochimico è quello ottimale, posso sperare nel medio/lungo termine in una regressione della malattia ?
Ho letto le conclusioni di alcuni studi che correlano a livelli di LDL inferiori a 70 una regressione della componente lipidica delle placche
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Sulla regressione delle placche nutro forti dubbi. Sul rallentamento invece dell'arteriosclerosi coronarica sono fiducioso

Arrivederci
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore,

purtroppo la coronarografia ha confermato una progressione della malattia e a distanza di soli 14 mesi mi hanno messo altri 4 stent.
Dato che grazie alla terapia e all'alimentazione ho già raggiunto tutti i target terapeutici (LDL sotto 40, pressione 110/70, frequenza cardiaca a 65 bpm, FE 60%) mi sto chiedendo cosa altro posso fare per ritardare il più possibile l'evoluzione della malattia.
Un medico nutrizionista mi avrebbe consigliato stavolta di aiutare la guarigione dell'endotelio intervenendo su uno stato carenziale ed integrando Arginina, Vitamina C liposomiale, coenzina Q10 e vitamina D3.
Lui vorrebbe darmi anche della vitamina K2 che a suo dire trasporta il calcio dai tessuti molli alle ossa ma si è fatto degli scrupoli col dosaggio...
Dice che l'ottimale sarebbe un dosaggio di 300-400 mcg ma sebbene lui abbia la certezza che la K2 non interferisca con la DAPT, per motivi medico/legali ne può prescrivere solo 100 mcg nel primo anno dopo l'apposizione di stent.
In una sua precedente risposta al quesito di una paziente portatrice di stent vedo che lei Lei Dottore ha scritto che un dosaggio di 600 mcg di K2 non inficia la terapia antiaggregante.
Pertanto le volevo chiedere se per me sarebbe sconsigliabile assumere della vitamina K2, e se sì oltre quale dosaggio
[#5]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.3k 3.6k 3
Nessuno studio serio ha evidenziato benefici dalla somministrrazione di vit K2.
Vit C, Coenzima Q e vit D puo 'ovviamente assumerle benche anche in questo caso non vi sono studi che ne dimostrino la reale efficacia.



Arrivederci
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