Post-operatorio: lancinanti dolori

Gentilissimi,
Vi scrivo per ricevere un Vostro consulto/parere in merito all’andamento del mio dolorosissimo decorso post-operatorio.

In seguito ad un doloroso calvario fatto di lancinanti dolori anali durato all’incirca due settimane e dopo numerose diagnosi fuorvianti (ipotizzavano nevralgia anale e/o ragadi), il giorno 17/8 sono finalmente stata operata per ascesso perianale (ad ore 6) inciso e drenato con posizione di setone elastico per presenza di fistola.

Sono stata ricoverata in ospedale per un paio di giorni prima di venir dimessa ed ora mi reco presso l’ospedale un giorno sì ed uno no per le medicazioni previste.

Inizialmente (durante i primi giorni post-intervento) mi è stato somministrato Toradol 10 mg s.l. prima della medicazione, mentre adesso si limitano ad un’anestesia da contatto con Lidocaina 2% e al lavaggio del cavo con H2O2, SF e iodopovidone diluito.
Fino a qualche giorno fa mi veniva di volta in volta rimosso e poi riposizionato uno zaffo di garza iodoformica ma, in seguito a dolori lancinanti nella zona dove veniva posizionato e grazie alla diminuzione della fuoriuscita di pus nella zona, lo zaffo è stato rimosso ed ora la ferita è aperta.

Pensavo che il dolore si sarebbe attenuato ma così non è stato.
Richiedo il vostro aiuto/consulto per sapere se i dolori che sento (sensazione di una lama che sega la zona incisa e di spilli/aghi ad ogni movimento) e che stanno condizionando la mia esistenza (non mi alzo dal letto da settimane se non per le cose strettamente necessarie come andare in bagno poiché se resto in piedi per più di due minuti inizio a sentire dolori così forti da svenire che mi prendono dalla parte dove sono stata operata e si diffondono nella zona vaginale) siano normali oppure no.
Inoltre, oltre a questi dolori, sento delle fitte (come tirare) che partono dalla schienza (zona lombare) e si diffondono attraverso il gluteo e la gamba sinistra (non so bene cosa c’entri questo con l’operazione, ipotizzo un’infiammazione del nervo sciatico in seguito alle posizioni statiche assunte in queste settimane?).

Consideriamo il fatto che sono ormai passati 21 giorni dall’operazione e che pensavo che in questo lasso di tempo sarebbe andata sempre meglio e mi sarei ripresa.
E invece, a causa dei dolori che mi impediscono anche di dormire la notte, sono costretta ad imbottirmi di antidolorifici (Toradol, Nimesulide, Zeuseff ecc..) per tentare di lenire il dolore e vivere un po’ più serena (tra l’altro soffro di problemi gastro-intestinali quindi tutti questi antidolorifici non mi fanno di certo bene e mi provocano bruciore allo stomaco, nonostante io stia prendendo quotidianamente Lansoprazolo).

Cosa dovrei/potrei fare?
Questa situazione mi sta esasperando/esaurendo e non trovo una via d’uscita.

Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.

Cordiali Saluti,

Disperata93
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
A distanza e senza una visita è difficile dare una risposta precisa alle sue domande, quello che le posso dirle è che una ferita aperta e drenata con un setone può far male.
Il dolore dipende dalle condizioni della sua ferita e solo chi la medica è a conoscenza dell'ampiezza e profondita e solo lui potrà fare previsioni ed aiutarla a capire.
Prego

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor D’Oriano,

La ringrazio, innanzitutto, per la Sua celere risposta.

Comprendo l’impossibilità da parte Sua e dei Suoi colleghi di dare risposte certe senza poter effettuare una visita.
Tuttavia, Le chiedo gentilmente di dirmi se i miei sintomi possano o meno essere “ normali “, se così si può dire, in una situazione come la mia.

Per sintomi intendo dire il bruciore, il dolore, le fitte, l’impossibilità di stare in piedi o di camminare per più di 2/3 minuti.
Mi preoccupa principalmente il fatto che la settimana scorsa fossi riuscita a fare quattro passi, anche se solo per 10 minuti, attorno all’isolato mentre adesso non riesco quasi nemmeno ad arrivare dalla stanza al bagno.
Mi sembra di regredire piuttosto che migliorare.

Se volesse darmi delle delucidazioni generiche in merito gliene sarei davvero molto grata.

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Una ferita aperta e drenata, con un setone in sede puo far male, anche molto male, ma a distanza non posso essere certo della assenza di altre cause( Ascesso saccato e non drenato, tragitto fistoloso ramificato)
Le ripeto è necessario che lei si faccia visitare.
Prego.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor D’Oriano,

ho seguito il suo consiglio e mi sono fatta ri-visitare per capire se i dolori che sentivo fossero “ normali “ e legati all’intervento subito.

La Dottoressa che mi segue mi ha prescritto una risonanza magnetica perché riteneva opportuno approfondire la mia situazione.

Dalla RM addome inferiore e pelvi con MdC è emerso che : “ Si conferma la presenza di un'area focale di alterato segnale a morfologia a sviluppo racemoso subito posteriormente al canale anale (ore 6) che presenta un'estensione antero-posteriore massima di circa 30 mm, cranio-caudale massima di circa 30 mm e spessore latero-laterale di circa 10 mm. La lesione presenta un contenuto prevalentemente fluido nei settori più anteriori in adiacenza alla parete del canale anale, in un quadro riconducibile alla nota raccolta ascessuale, che complessivamente un minor contenuto rispetto alla precedente indagine TC.
Nel contesto di tale lesione si riconosce il setone che con un'estremità si porta nel contesto del lume del canale anale stesso attraverso la nota fistola trans-sfinterica.
Per il resto non si riconoscono ulteriori tramiti fistolosi.
Minimo film liquido in scavo pelvico.
Formazione cistica semplice di circa 30 mm all'ovaio di sinistra ed ulteriori più piccole cisti follicolari ad ambedue le ovaie. “

Dunque avevo ragione, il mio non era un dolore “ normale “ poiché si stava riformando l’ascesso.

E così domenica 16/9 sono stata ri-operata affinché la Dottoressa potesse scavare più a fondo ed eliminare nuovamente il pus.

Prima di essere dimessa ho avuto una grande difficoltà a fare pipì e, questa difficoltà, persiste tuttora.

Mi spiego meglio: sento sempre la necessità di dover urinare ma, appena mi siedo sul water, escono pochissime goccioline.

Prima di dimettermi mi hanno palpato la zona e non hanno evidenziato un globo vescicale; inoltre, mi hanno fatto un’ecografia e la vescica non risultava essere piena.
Allora hanno ipotizzato potesse trattarsi di un po’ di cistite (anche se non ho bruciore) e mi hanno dato Cistalgan (che sto prendendo già da alcuni giorni).

Il problema è che la difficoltà ad urinare persiste. È come se non riuscissi a svuotare del tutto la mia vescica e non ne capisco il motivo.
Sto bevendo il più possibile, come mi è stato consigliato.

Saprebbe dirmi se l’intervento che ho subito può portare difficoltà alla minzione?
O, secondo Lei, a cosa potrebbe essere dovuta questa difficoltà?

La ringrazio infinitamente per la disponibilità.

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Le ripeto a distanza si possono fare solo delle ipotesi.
Una cistite potrebbe essere responsabile dei suoi disturbi ed il Cistalgan, da solo, potrebbe non essere sufficiente.
Se il disturbo continua va rivalutato il problema.
Cordiali saluti.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor D’Oriano,
è passato ormai poco più di un mese dal mio secondo e ultimo (spero) intervento per l’ascesso perianale con fistola.
Continuo a recarmi presso gli ambulatori per essere medicata poiché, sia dalla ferita che dall’ano, dove è posizionato il setone, continua ad uscire pus (anche se, a detta dei medici, sarebbe più sieroso/chiaro e meno “denso” rispetto a prima).
Ora, io mi domando, è normale che continui ad uscire pus/secrezione?
E, soprattutto, è normale che la mia ferita (dove mi hanno fatto l’incisione) non si sia ancora richiusa?
Volevo poi domandarle una cosa che mi sta molto a cuore: sono ormai due mesi e mezzo che porto il setone e, ultimamente, mi sta dando diversi problemi (mi fa male e sento come se mi segasse in due il sedere, soprattutto dopo la defecazione).
Dal momento che c’è un sospetto di morbo di Chron (o altra malattia intestinale) da verificare tramite colonscopia, il chirurgo che mi ha operato mi ha detto che dobbiamo aspettare di avere una diagnosi prima di decidere il da farsi (con la fistola, intendo).
Il chirurgo mi ha parlato di laser, ma mi ha detto che questa tecnica non ha un’efficacia di riuscita altissima, in termini di percentuale.
Mi ha poi nominato un’ulteriore tecnica denominata VAAFT che, da quanto ho capito, avrebbe una percentuale di riuscita più elevate nel curare le fistole.
Unico problema, da come mi è stato detto, è che la fanno solo in Svizzera.
Mi domando come sia possibile che la facciano solo lì.
Potrebbe gentilmente darmi qualche informazione in più a riguardo?
In Italia non la fanno proprio?
E quanto può venire a costare, all’incirca, un’operazione con questa tecnica?

La ringrazio infinitamente per la disponibilità.

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Dovrei visitarla per darle maggiori informazioni sul suo decorso.,
Non solo in Svizzera, anche io eseguo la VAAFT, certamente la Svizzera è a lei più vicina, ma un piccolo particolare va menzionato: in Svizzera si paga e non so dirle quanto,da me, a Napoli, è eseguita in convenzione.
Cordiali saluti.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
potrei gentilmente avere qualche informazione in più? Sulla VAAFT?
Metodo di esecuzione, durata intervento e degenza post-operatoria, tempi di ripresa, casi in cui viene effettuata per trattare una fistola (leggevo che è consigliata per le fistole più complesse) ecc .. ?
Volendo potrei venire a Napoli (ho dei parenti che vivono lì), ma non so se, allo stato attuale, ce la farei ad affrontare il viaggio.
Non esiste nessuna struttura in Italia a me più vicina? O nella mia regione di residenza?
Inoltre, se volessi consultarla in privato per un consulto come dovrei fare?
Ha un indirizzo mail a cui posso scriverLe?
La ringrazio, gentilissimo.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
VAAFT
Certo.!
Confermo che la vera utilità è nelle fistole complesse dove altri interventi potrebbero lesionare gli sfinteri compromettendo la continenza.
Si esegue con l'ausilio di un fistuloscopio che, introdotto nella fistola, procede alla distruzione di questa bruciando la parete lungo tutto il tratto che mette in comunicazione la cute con l'ano-retto.
L'intervento ha una durata variabile, da pochi minuti ad una ora, a seconda della complessita della fistola.
L'anestesia è in spinale e personalmente dimetto i pazienti il giorno dopo.
I paziente immediatamente dovranno procedere a giornaliere irrigazioni del tragitto "bruciato" che potrà richiedere anche mesi per giungere a cicatrizzazione.
Probabilmente si! ma non ne sono a conoscenza.
Nel mio profilo o in rete troverà i miei recapiti.
Prego.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor D’Oriano, è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo scritti.
Nel frattempo ho eseguito tutti gli esami possibili e inimmaginabili (tra cui colonscopia, entero rm, ecografia delle anse intestinali ..) per capire i motivi della non-guarigione del mio ascesso (continua a fuoriuscire pus) e del fatto che la ferita chirurgica non si chiuda e .. ho scoperto di avere il morbo di Chron!
C’erano dei sospetti ma ho sperato fino alla fine che non fosse così.. comunque ora c’è e bisogna trattarlo.
Il gastroenterologa che mi segue mi ha detto che non posso iniziare una terapia farmacologica fino a quando l’asceso non sarà guarito poiché l’uso di cortisone potrebbe peggiorare la situazione dal punto di vista degli ascessi.
Ora, dal momento che l’ascesso persiste, mi domandavo se la cura di un ascesso/fistola in una persona col morbo di Chron sia differente rispetto alla normalità.
Se sì, in cosa consiste la differenza?
Il trattamento chirurgico è diverso nei pazienti col Chron?

La ringrazio nuovamente e Le porgo anticipatamente i miei migliori auguri per queste feste.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Certo! in presenza di ascesso o di una fistola da Crohn è controindicato un trattamento con cortisone.
Purtroppo il suo ascesso è conseguenza di una comunicazione con il retto e necessita di un trattamento chirurgico per sperare in una guarigione.
La complessità nasce dal fatto che è conseguenza del Crohn e sicuramente è presente una comunicazione con il retto.
Andrebbe valutata una VAAFT per il trattamento, questa servirà a "pulire"il tutto per poter iniziare un trattamento farmacologico, questo vale anche per iniziare una terapia biologica.
Prego.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor D’Oriano, eccomi nuovamente qui a chiedere il
Suo aiuto.
Sono stata ri-operata il 29 dicembre (messa a piatto di un’altra fistola) e mi è stato posizionato un ulteriore setone (quello precedente ce l’ho ormai da agosto).
Il problema è che il nuovo setone mi da più fastidio del primo e non riesco ad abituarmici! Stanotte ho così tanto fastidio/dolore che desidererei strappare via tutto, mi creda!
So che senza visitarmi non potrà rispondere a questa mia domanda ma .. per quanto tempo ancora sarò costretta a portare questi maledetti setoni? È normale che il primo (messo ad agosto) sia lì da ormai quasi 6 mesi?? Fino a quanti mesi si può portare un setone?

Inoltre volevo chiederle se sia normale che continui a fuoriuscire pus. E anche in abbondanza!
Sono stufa marcia di questa situazione soprattutto perché, fino a quando continuerà ad esserci pus, non potrò cominciare la cura con il biologico per il Chron!

La prego, mi rassicuri .. se può.

La ringrazio di vero cuore.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Per il tempo necessario a risolvere l'infiammazione acuta, non è possibile fare delle previsioni a lungo termine, le visite di controllo servono a tenerla aggiornata sui progressi.
Purtroppo a distanza non posso aggiungere altro.
Prego.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor D’Oriano, mi permetto di approfittare nuovamente della Sua competenza e della Sua gentilezza.
Dalla visita chirurgica della settimana scorsa è risultata esserci una ragade anale anteriore ed un polipo sentinella.
Per la ragade il dottore mi ha prescritto Anonet Actirag da applicare due volte al giorno per 30 giorni.
È corretta questa indicazione? La ragade scomparirà davvero solamente applicando la crema prescrittami?
Ho letto su internet che alcune volte ci si opera per eliminare la ragade.
In quali casi è necessario un trattamento chirurgico?

Per quanto riguarda il polipo sentinella volevo chiederLe: cos’è? Come viene fuori? È pericoloso? E come si toglie? Va via da solo o bisogna fare qualcosa?
Il dottore non mi ha lasciato indicazioni a riguardo.

La ringrazio infinitamente.

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
La presenza di un polipo sentinella è segno di una ragade cronica o di una ragade più volte recidiva.
Queste condizioni non lasciano ben sperare in una soluzione farmacologica definitiva del problema.
Questo ulteriore tentativo farmacologico potrei condividerlo, ma solo dopo aver valutato le caratteristiche della sua ragade.
Segua i consigli di chi l'ha visitata è poi si vedrà.
Prego.

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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