Capsula protesica seno e lipoma

gentile dottore ho fatto la mastoplastica additiva nel 1986 e ho sostituito le protesi nel 2001 di mia iniziativa perchè ho letto che con il tempo si usurano.
al secondo intervento ho avuto contrazione capsulare in particolare al seno sx nonostante il chirurgo ha schiacciato manualmente la capsula per ammorbidirla la situazione non è migliorata anzi il seno mi fa male in particolare nella zona intorno al capezzolo è dura e dolente al tatto.
l'ecografia ha rivelato un lipoma.
cosa devo fare?
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Dr. Dario D'Angelo Chirurgo plastico, Medico estetico, Chirurgo della mano 131 2
Gentile Signora, la risposta è, relativamente a quanto da lei riferito, semplice (ma una risposta definitiva non può, comunque, prescindere da un esame clinico): Intervento chirurgico di capsulotomia.
Tale intervento consiste nel riaprire la tasca che contiene la protesi ed interrompere ed asportare la capsula periprotesica responsabile della contrattura.
Lei, però, ha tralasciatoo alcune informazioni importanti, come ad esempio la posizione dell'impianto (protesi): è posizionata dietro la ghiandola o sotto il muscolo? Infatti, il posizionamento retroghiandolare della protesi (chirurgicamente più semplice e rapido) è suscettibile di un rischio maggiore di contrattura capsulare; Il riposizionamento delle protesi in sede sottomuscolare, ovemai fossero state impiantate in sede retroghiandolare, darebbe maggiori garanzie di non andare incontro ad una nuova contrattura.
Ancora, non ha detto che tipo di protesi le sono state impiantate: la qualità, la superficie e la forma della protesi influiscono notevolmente sul risultato clinico; l'impiego di protesi di ottima qualità, ovviamente, influisce sul risultato a distanza.

Resto, comunque, a sua disposizione per qualsiasi informazione o, in caso ne avesse bisogno, per sottoporla ad un esame clinico.

Le auguro, con l'occasione, un felice Natale ed un Buon Anno.

Cordiali saluti,

Dott. Dario d'Angelo

Dott. Dario d'Angelo

/www.chirurgiaplasticaonline.it

[#2]
Dr. Dario D'Angelo Chirurgo plastico, Medico estetico, Chirurgo della mano 131 2
Dimenticavo il lipoma - Esso non ha nessun ruolo nella genesi della contrattura capsulare e qundi la sua presenza, relativamente al problema esposto, è trascurabile; ovviamente, in caso di reintervento, potrebbe essere asportato.

Dr. Dario d'Angelo
[#3]
Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Gent.ma Signora, quanto detto dal collega è vero. Il lipoma potrebbe, e ribadisco potrebbe, essere responsabile di una maggiore dolenzia al capezzolo, ma non della contrattura capsulare. Certamente, è opportuno conoscere il tipo di protesi impiantate oltre al posizionamento. Elementi che, come già detto dal collega, potrebbero chiarire delle risposte. Mi associo al collega per le risposte date e per inviarLe i miei più sentiti auguri di Buon Natale e Buon Anno

Distinti saluti
Dr. Giuseppe Liardo
www.giuseppeliardo.it

[#4]
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile Signora,
aggiungo alcune considerazioni che forse possono essere utili. Il periodo di tempo da lei descritto è relativo ad una fase di transizione delle protesi mammarie in particolare del loro rivestimento esterno: prima degli anni '90 erano lisce e dopo sono diventate ruvide (protesi testurizzate). Queste ultime (testurizzate) in realtà sono meglio tollerate rispetto alle precedenti e quindi se esse sono state utilizzate nel suo caso si dovrebbe ricercare la causa della contrazione capsulare in elementi non relativi alla protesi stessa ma ad altro ( es. mobilizzazione precoce,sieromi o ematomi nel postoperatorio, microinfezioni o altro). Comunque, cause a parte, se la sintomatologia dolorosa è importante o se il seno non è accettabile esteticamente il consiglio e di rioperare. Altrimenti può tenere sotto controllo la situazione eseguendo una risonanza magnetica al seno, che a tutt'oggi è l'esame dignostico più preciso per le donne portatrici di impianti mammari.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net

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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile Signora,
aggiungo alcune considerazioni che forse possono essere utili. Il periodo di tempo da lei descritto è relativo ad una fase di transizione delle protesi mammarie in particolare del loro rivestimento esterno: prima degli anni '90 erano lisce e dopo sono diventate ruvide (protesi testurizzate). Queste ultime (testurizzate) in realtà sono meglio tollerate rispetto alle precedenti e quindi se esse sono state utilizzate nel suo caso si dovrebbe ricercare la causa della contrazione capsulare in elementi non relativi alla protesi stessa ma ad altro ( es. mobilizzazione precoce,sieromi o ematomi nel postoperatorio, microinfezioni o altro). Comunque, cause a parte, se la sintomatologia dolorosa è importante o se il seno non è accettabile esteticamente il consiglio e di rioperare. Altrimenti può tenere sotto controllo la situazione eseguendo una risonanza magnetica al seno, che a tutt'oggi è l'esame dignostico più preciso per le donne portatrici di impianti mammari.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
[#6]
dopo
Utente
Utente
la protesi è stata inserita sottoghiandolare,il tipo è quello riempito di gel di silicone la marca (siccome non trovo dove ho conservato le fascette con le matricole che mi ha dato il chirurgo)mi sembra di ricordare qualcosa coma silicon medical comunque mi disse che erano ottime come le mc ghane e con certificati cee).
Se non mi riopero oltre al problema estetico si corrono altri rischi con la contrattura capsulare?
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Dr. Dario D'Angelo Chirurgo plastico, Medico estetico, Chirurgo della mano 131 2
Riguardo alla posizione in sede retroghiandolare, la rimando a quanto le ho precedentemente risposto. Potrebbe ovviare al problema riposizionandole in sede sottomuscolare.
Per quel che concerne i rischi relativi alla contrattura muscolare, essi sono di ordine estetico, per quel che riguarda la morfologia della mammella, e di ordine funzionale, in quanto molto spesso la contrattura può diventare dolorosa, come nel suo caso.

Ma mi permetta, ora, di fare una considerazione e d darle un consiglio.

Se si tratta davvero di una contarttura capsulare (il condizionale è d'obbligo in assenza di una verifica clinica)si operi nuovamente!

Non capisco perchè, una persona che, come Lei, ha avuto le sufficienti motivazioni personali per sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva e poi, successivamente, ad un reintervento di sostituzione delle protesi invecchiate (personalmmente non consiglio mai di sostituire le protesi dopo un tot. di anni ma piuttosto di effettuare dei periodici controlli clinici e strumentali - vedi ecografia e risonanza) ora voglia accettare un "cattivo" risultato estetico e dei disturbi dolorosi che, presumibilmente, l'accompagneranno per il resto della vita.

Restando a sua completa disposizione, le auguro un felice Anno Nuovo.

Dr. Dario d'Angelo
[#8]
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile Signora,,
le ripeto quelli che sono secondo la mia esperienza i criteri di scelta per rioperare ovvero se il risultato estetico non la soddisfa oppure se il dolore continua anche dopo una blanda terapia antiinfiammatoria (ad esempio Aulin 1 bustina 2 volte al dì per 4-5 giorni).
Se decide di non rioperarsi non corre rischi relativamente al suo stato di salute ed è anche poco probabile che una contrazione capsulare stabile possa peggiorare nel tempo. Comunque dovrà fare controlli periodici come le avevo precedentemente scritto.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
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Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Gent.ma Signora, la tecnica retroghiandolare è la metodica indicata allorquando vi sia una mammella "normale", mentre (secondo la scuola anglosassone) la tecnica retromuscolare è preferibilmente usata in caso di mammelle prive di ghiandola. La marca della protesi obiettivamente diventa di interesse relativo, allorquando questa abbia superato tutti controlli di certificazione. Ritornando al suo caso, non Le nascondo una certa perplessità nell'averLe consigliato di sostituire le protesi. Personalmente non indico ciò se non si presentino segni particolari. Tralaltro, dalla letteratura mondiale, a tutt'oggi rimangono impiantate protesi applicate vent'anni addietro, quindi lisce e rotonde; cioè prive di quelle caratteristiche che evitano la formazione della capsula. In conclusione, se si tratta di contrattura capsulare, Le consiglierei di operarsi nuovamente, preferendo in questo caso la tecnica retroghiandolare.
Auguri
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