Gentilissimo Dott. Graziano

Gentili specialista buongiorno,

Le scrivo poiché venerdì ho fatto l'ultima visita di ricontrollo dopo asportazione di neoformazione dermica dietro consiglio dermatologico, ho tolto due nevi sugli arti inferiori di cui uno sul polpaccio sinistro nel reparto di chirurgia plastica.




Il dottore che mi ha visitato nel mio ospedale di Ancona (non era lo stesso chirurgo plastico che mi ha operato poiché di riposo) mi ha detto di applicare un gel siliconico alla mia domanda di come trattarla per avere l'esito migliore.



E inoltre di asternermi dallo sport nelle prime fasi.





Come al solito esco felice dalla visita e solo DOPO mi vengono le domande che sarebbero dovute, sensatamente, sopraggiungermi prima (è da venerdì che non trovo pace perché vorrei capire come segire la cicatrice).



Peccato ormai abbia terminato il periodo di ricontrolli e ora sia lasciato a me il compito di accudire la cicatrice e ho molteplici dubbi, spero di poter chiarire con Lei...

Venendo ai dubbi:

1) Io pratico palestra (sala pesi) per tenermi in forma e per paicere personale.



Siccome la cicatrice è sulle gambe (di cui una polpaccio) entra molto in trazione e il medico mi ha detto di astenermi dallo sport nelle prime fasi ma cosa vuol dire "Prime"?



Devo astenermi per mesi settimane, quale potrebbe essere un tempo utile secondo lei?





2) Questione della lamina o gel siliconico: non mi ha detto dopo quanto tempo applicarla, so che andrebbe usata per 3-4 mesi leggevo in altri consulti ma posso iniziare già ora ad applicarla o devo aspettare una settimana?





3) Sempre riguardo la lamina il farmacista mi ha consigliato: "kelo-cote gel siliconico" o "sameplast cerotto silicone" mi chiedo se sono soluzioni valide secondo Lei o provare a cercare altro ancora in altre farmacie.





La ringrazio molto e spero possa darmi delle indicazioni -come vedo sempre fare nei suoi consulti che ho letto- riguardo queste 3 domande perché non ho contatti col chirurgo e vorrei prendermi al meglio cura dell'esito estetico.





Cordialità.
[#1]
Dr. Franco Migliori Chirurgo plastico 8 4
1) circa 45 giorni dall'intervento
2) dopo i 45 giorni dall'intervento
3) sono entrambi prodotti validi, ne esistono decine di titpi e più o meno si equivalgono tutti (forse le forme in gel sono un po' più pratiche). Perché abbia effetto, il silicone va mantenuto sulla cicatrice h24, cioé SEMPRE, per 3-4 mesi.
Cordiali saluti.

Prof. Franco MIGLIORI
www.francomigliori.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Gentile Dottore grazie mille per essersi preso carico del mio consulto e per la gentile risposta.

Vorrei solo chiedere due ULTIMI chiarimenti...


A) Il primo è riguardo la domanda 2) precedente, dove chiedevo:

"Questione della lamina o gel siliconico: non mi ha detto DOPO quanto tempo applicarla, [...] posso iniziare già ora ad applicarla o devo aspettare una settimana?"

MI aveva risposto 45 giorni, però non ho capito se devo iniziare dopo 45 giorni il trattamento o dopo i 15 giorni dall'intervento (ossia quando vengono tolti i punti)

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B) Inoltre vorei chiederle una seconda e ultima cosa: per esperienza precedente, avevo già tolto altri nevi, la tendenza della mia cute è allargare la cicatrice. Questo accade dopo aver tolto i punti e nei mesi a seguire ossia parte perfettamente sottile ma tende a non rimane lineare e ad allargarsi quasi della grandezza della cute "tolta" pur non arrossandosi o gonfiandosi rimanendo una regione di cute più morbida biancastra e di tessuto fine. Guarisce cioè senza fasi troppo attive e arrossate, ma si allarga. Anche in questi casi di diastasi può esere utile il gel siliconico secondo lei? O è solo utile per prevenire cheloidi (cosa che non ho solitamente) ecc..


Spero abbia tempo per rispondere a queste due ultime domande di cui sopra.
La ringrazio molto per il suo aiuto e le auguro buone feste Dottre :)
[#3]
Dr. Franco Migliori Chirurgo plastico 8 4
A) deve iniziare DOPO 45 giorni
B) "sigillare" una cicatrice col gel siliconico è un trattamento elettivo per la prevenzione e la cura dei cheloidi, molto meno o per niente per quanto riguarda le cicatrici diastasate. Una diastasi cicatriziale si dovrebbe prevenire innanzitutto con una meticolosa sutura del sottocutaneo ed un'altrettanto meticolosa sutura cutanea intradermica, ma spesso nelle piccole incisioni (come le asportazioni di nevi) le due cose sono tecnicamente difficili e/o impossibili. In realtà il problema risiede in una scarsa presenza di fibre elastiche nel connettivo sotto cutaneo e, più in generale, in un processo di cicatrizzazione tendenzialmente "anergico" (proprio l'opposto di un cheloide). Il consiglio è di non fare nulla e solo a grande distanza di tempo (6 mesi/1 anno dopo l'intervento) verificare lo stato delle cose (a quel punto stabili) e decidere il da farsi.
Tanti auguri anche a lei.
[#4]
dopo
Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Caro Dottore, mi perdoni se scrivo ancora ma dato che ho avuto la fortuna di incontrarla anche solo virtualmente vorrei approfondire la cosa.
Sicuramente come consiglia mi farò rivalutare a processo cicatriziale terminato.

1)Diceva che "Una diastasi cicatriziale si dovrebbe prevenire innanzitutto con una meticolosa sutura del sottocutaneo ed un'altrettanto meticolosa sutura cutanea intradermica" il mio problema tuttavia si presenta (parlo per il caso precedente) dopo aver tolto i punti. Ricordo chiaramente che era perfetta e lineare quando mi furono taglaiti e dopo 6 mesi molto "aperta" come cicatrice.
Quel che mi piacerebbe chiederle è quindi: può una sutura incidere nella diastasi se avviene a distanza di mesi dopo aver tolto i punti?
E soprattutto sulle suture tolte di recente come conviene agire nei prossimi mesi? Oltre a non forzarla troppo in trazione conviene applicare ei topici o altro? (insomma vorrei prendermene cura al meglio, per quel che posso, conscio che si tratta solo di inestetismo e non di problema gravissimo)

2) Inoltre nel mio caso è stata eseguita una sutura intradermica non riassorbibile dal chirurgo, mi incuriosiva sapere, anche solo per un domani se la "sutura del sottocutaneo" e la "sutura cutanea intradermica" di cui parla coincidono o se sono a conti fatti due suture diverse: ossia bisognerebbe cucire due parti di tessuto distinte con due fili distinti? Ho ben capito? Scusi la curiosità :)

Assicuro che sono le utilme due domande poiché odio essere assillante, sappia che mi ha fatto molto piacere poterle parlare da qui, perché troppo spesso nelmomento della visita non ricordo tutto quello che voglio chiedere e poi come può vedere rimango con dubbi e curiosità. Grazie per avermi ascoltato!
[#5]
Dr. Franco Migliori Chirurgo plastico 8 4
Da quanto racconta deduco (e ne sono convinto) che il chirurgo abbia fatto tutto come si doveva.
Le cicatrici che diastasano lo fanno proprio a distanza, e non nell'immediatezza dell'intervento (la rimozione dei punti non c'entra nulla).
Ripeto che per la diastasi c'è poco da fare per prevenire, conviene attendere la stabilizzazione dei processi cicatriziali (6 mesi/1 anno) e poi agire di conseguenza: ad esempio, giusto per darle un'idea, la c.d. "liporistrutturazione" (ovvero il lipofilling) può dare ottimi risultati. Ma sono tutte valutazioni e decisioni da prendere, come si dice, "a bocce ferme".
[#6]
dopo
Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Grazie Dottore, seguirò il suo consiglio e vedrò come evolverà senza ansie grazie ai suoi consigli :).

Mi è solo rimasa questa curiosità di cui sopra..
Ma la "sutura del sottocutaneo" e la "sutura cutanea intradermica" di cui parlava coincidono o sono a conti fatti due suture diverse: ossia bisognerebbe cucire due parti di tessuto distinte con due fili distinti? Non ho capito se il meglio sarebbe cucire i due tessuti separatamente.

Per il resto tutto chiaro. Mi spiace poterle dare solo 5 stelle.
La saluto per davvero ora, le auguro buon lavoro e il meglio per il prossimo anno.

Cordialmente.

PS: complimenti per il sito è davvero utile.
[#7]
dopo
Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
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