Trombosi parziale della vena poplitea

salve sono una ragazza di 34 anni, mi hanno diagnosticato una trombosi parziale della vena poplitea del arto sx, non ho idea pero' dell'altezza in cui si trovi l'occlusione.
il trattamento e' monocollant a compressione di prima classe(scomodissimo,camminarci risulta molto difficoltoso per non parlare dei momenti in cui sto seduta), e seleparina5700 ui/o,6 ml una iniezione al giorno per due mesi.poi un'altra ecocolordoppler per decidere se continuare con la terapia.
i miei quesiti sono vari,in primo luogo il dosaggio non corrisponde al mio peso (secondo il foglietto illustrativo per 80 kg dovrebbe essere il 0.8 ml), in secondo luogo ho letto molto su internet e ho constatato che la leparina abitualmente viene somministrata 10 15 gg.
per quanto riguarda il monocollant cadendo mi stringe costantemente la cavita' del ginocchio costringendomi ogni due min a tirare la calza che, dopo soli 5 giorni, e' gia' smagliata dal ginocchio in su, e con quello che costa le dico....
mi domando se non fosse meglio un gambaletto ma il mio dubbio e' sulla localizzazione del trombo.
sono confusa potete delucidarmi per favore??



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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
per il dosaggio di EBPM non posso esprimermi a distanza, non essendo in possesso di tutti i fattori presi in considerazione da chi l'ha prescritto.
Il trattamento di una TVP può richiedere una anticoagulazione per un periodo variabile da tre mesi ad un anno.
Effettivamente per trattamenti anticoagulanti prolungati è consuetudine passare dopo alcuni giorni alla somministrazione di anticoagulanti orali; questo tipo di terapia, a differenza dell'Eparina, richiederà tuttavia, soprattutto nelle prime fasi, frequenti controlli di laboratorio per il necessario aggiustamento posologico.
I problemi che riferisce con la calza elastica lasciano pensare che non sia stata identificata la taglia più adatta: il gambaletto è controindicato nel suo caso.
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dopo
Utente
Utente
grazie dottor piscitelli per la tempestiva risposta.
il mio medico curante, non lo specialista ,vista la scomodita' del monocollant (peraltro comprato misurando accuratamente caviglia polpaccio e sottogluteo, come da istruzioni della casa fabbricante), mi ha consigliato l'uso del gambaletto, io in ogni caso pensavo di usarlo solo per camminare (passeggiate per non stare ogni due minuti a tirarmelo su) e in viaggi lunghi (dove seduta e piegando la gamba si verifica lo stringimento della cavita' posteriore del ginocchio)
provero' comunque a comprare un monocollant di un'altra marca, mi puo' consigliare ?
c'e'da dire che tra una settimana parto per il sudamerica (13 ore consecutive d'aereo, viaggio rimandato proprio a causa del problema alla gamba ) e li' ora mi aspetta l'estate, per quello ho preferito comprare un monocollant sanagens con 48 per cento di cotone. e' possibile che non faccia bene il suo lavoro proprio perche' e' di cotone e quindi piu' leggero?
il viaggio aereo mi preoccupa pero' far0' coscensiosamente esercizi di mobilita' seduta e mi alzero' ogni mezz'ora a passeggiare.
e' possibile che mi abbiano prescritto due mesi di leparina proprio perche' staro' fuori molti mesi per evitarmi molti controlli di posologia dell'anticoagulante orale??
posso fare questa terapia di due mesi di leparina a cuor leggero o devo approfondire??
il mio dubbio rimane sul dosaggio , il mio timore e' quello di fare una terapia insufficente e cosi' ritardare la guarigione.
la ringrazio ancora una volta
un saluto cordiale
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Gentile Utente,
i dubbi che propone sono di difficile valutazione a distanza.
Un collant elastico (che dovrebbe essere K2) non dovrebbe consentire movimenti della calza, ma aderire come una seconda pelle, esercitando anche una compressione "importante" e stabile. Il fatto che si sposizioni mi fa pensare che non sia della taglia o dell'altezza adatte e per lo stesso motivo Le risulti scomodo.
Sul dosaggio dell'Eparina Le ho già fornito il mio parere; è possibile che la scelta di non passare all'anticoagulazione orale sia derivata, come Lei giustamente immagina, alle difficoltà legate alla sua permanenza all'estero; un periodico controllo dell'emocromo, delle piastrine e del PTT sono in ogni caso consigliabili.
Con il limite più volte segnalato di non poter valutare dal vivo le Sue condizioni cliniche, restano da parte mia le perplessità circa l'opportunità di affrontare un viaggio aereo così lungo.