Dermoipodermite ingravescente nonostante intervento di safenectomia

Buongiorno,
Circa un anno fa, alla gamba dx, che presentava da tempo malattia venosa cronica con varici tronculari primitive a destra secondarie ad incontinenza della VGS (varici comunque poco evidenti e con disturbi in precedenza contenibili per mezzo di regolare attività fisica), mi compare una piccola area di eritema in progressiva estensione, definita come area di dermoipodermite acuta al terzo distale di gamba in corrispondenza di una vena perforante di Cockett incontinente .
Anche se l’indicazione per un trattamento chirurgico era fornita senza carattere di urgenza, considerando io la poca efficacia sia del trattamento farmacologico che dell’uso di elastocompressione, aumentando i disturbi e, in particolare estendendosi l’area di dermoipodermite con il rischio di ulcerazione, decido 8 mesi fa di sottopormi a Safenectomia VGS destra (stripping corto) + miniflebectomie selettive sec. Muller , credendo così, oltre a porre rimedio ai disturbi, in particolare di arrestare(così mi era detto) l’estendersi della dermoipodermite ( allora delle dimensioni di una susina).
In seguito all’intervento e superato un periodo con linfedemi , i quadro dei disturbi è sensibilmente migliorato. Disturbi permangono in parte però nella zona corrispondente all’area di dermoipodermite ed a valle di essa. L’area di dermoipodermite, se pur in modo incostante ha invece continuato ad ingrandirsi, più che raddoppiando la sua superficie evidentemente infiammata e facendo presagire un sua futura ancor più notevole estensione , sia per un ulteriore alone lievemente arrossato, sia per un indurimento nettamente percepibile alla palpazione presente nell’ipoderma di tale alone ( nel complesso area di una piccola arancia).
Il chirurgo vascolare, a visita di controllo di due mesi fa, riporta in referto: non sono evidenti significative varicosità residue. All’ecocolordoppler si esclude a livello dell’area di dermoipodermite segni di una TVS o la presenza di una perforante tributaria. Si evidenzia invece un infiltrato iso-ipoecogeno sottocutaneo di natura infiammatoria ed un aumento delle aree anecogene sottocutanee alla caviglia da riferire ad un edema dei tessuti .
Seguo la terapia con elastocompressione, Vessel 2 cp/die (per 2 mesi), poi 1cp, Kelairon crema (inutile), ho fatto di mia iniziativa un paio di bendaggi all’ossido di zinco (tolgono l’infiammazione ma solo momentaneamente), ma la dermoipodermite è tuttora in estensione ed a momenti è molto infiammata.
Premesso che non mi importa nulla del risvolto estetico, sono invece preoccupato anche perché ho il vivido ricordo della dermoipodermite molto estesa, con ulcerazioni, presente in simile contesto di insufficienza venosa cronica, della mia defunta madre. Non so a questo punto se lo specialista di riferimento sia ancora il chirurgo vascolare - l’angiologo oppure debba essere il dermatologo. Vorrei capire, oltre alla causa, cosa si possa fare per arrestare la sua estensione.
Grazie e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Vincenzo Scrivano Chirurgo vascolare 93 6
Gentile Utente,
premesso che:

1) solitamente con la dizione "stripping corto" si intende lo stripping limitato al segmento di coscia della safena (per quello di gamba è usato l'aggettivo "distale")
2) le perforanti di Cockett permettono alla collaterale mediale di gamba (non alla safena) di drenare nelle tibiali posteriori

non mi risulta sufficientemente chiaro cosa, esattamente, sia stato eseguito.

Da un lato, se le condizioni causa dell'ipodermite sono state corrette e l'ipodermite non recede (anzi, evolve), si potrebbe ipotizzare una causa diversa per essa, che dovrebbe in prima istanza essere valutata dal Dermatologo.

Dall'altro, l'assenza di altre localizzazioni renderebbe meno probabile un'ipodermite da causa diversa da quella venosa

In ogni caso, un'ipodermite molto estesa con vaste ulcerazioni non fa parte del quadro delle conseguenze della varicosi; solitamente è dovuta ad una sindrome post-trombotica. Gli esiti della pregressa trombosi venosa profonda (reflusso, ostruzione) sarebbero verosimilmente stati individuati dall'ecocolorDoppler venosa cui si è sottoposto.

Cordialità

dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la ben articolata risposta, che conferma il dubbio sulla causa di origine della mia dermoipodermite.
A questo punto è meglio che senta per sicurezza anche il parere del Dermatologo.
Grazie e cordiali saluti.