Emorroidi e febbre

Salve,
sono una donna di 30 anni affetta da dolico-colon e conseguente stipsi cronica.
Ho un livello emorroidario di II grado che mi dà molto fastidio.
Da 10 anni ormai capita sempre più frequentemente che se la defecazione è stata difficoltosa e c'è stato sanguinamento, esattamente ( e all'inizio nn avevo notato questa correlazione, ma ora è incredibile come sia preciso) dopo 4 ore dopo mi si scatena la febbre fino a 40°C.
Nei primi anni capitava solo 2 volte all'anno circa con febbre a 40° che si risolveva in 24h, senza assunzione di alcun farmaco. Ora per evitare il problema mi aiuto con una peretta per stimolare la muscolatura anale, ma noto che se nn eseguo questa operazione, negli anni questi episodi sono più frequenti e la febbre si mantiene però a 38° max 39°.
Forse il mio organismo nn reagisce più?
Grazie per l'attenzione
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Per le emorroidi la soluzione potrebbe essere relativamente piu' semplice: la legatura elastica (ma anche altri metodi, ambulatoriali e non) e' in genere adatta a trattare un secondo grado e potrebbe intanto liberarla da questo disturbo. Piu complesso e' invece il problema del dolicocolon: qui siamo di fronte ad una conformazione anatomica che obblica le feci ad un percorso tortuoso e quindi piu' lento. Per verificarlo, se prescritto dal Chirurgo che si prendera' cura del suo caso, e' necessario effettuare uno studio dei tempi di transito alla defecazione e naturalmente, arrivando fin dove e' possibile, una colonscopia; in alcuni casi e sempre se il Collega lo ritiene utile, puo' essere fatta una defeco-RMN. La soluzione finale, nei casi piu' seri, potrebbe addirittura essere la resezione chirurgica del tratto di colon interessato.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
A quanto scritto mi tdis aggiungere che non vedo come la febbre possa dipendere dal problema che descrive, credo opportuno sui indicazione del suo medico o specialistica approfondire questo aspetto per identificare eventuali possibii cause concomitanti. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le utili risposte. Negli anni ho cambiato diversi medici (gastroenterologo,chirurgo enterologo, proctologo), perchè nn ho mai trovato una persona che riuscisse ad andare a fondo del problema. (anzi vorrei sapere correttamente a quale categoria di medici devo rivolgermi per questo problema,grazie).
Alcuni sottovalutavano dicendo che bastava solo una dieta più ricca di fibre, altri mi hanno dato alcuni prodotti, ma a cui il mio intestino pare si "abitui" dopo un paio di mesi, tornando come prima. Altri mi hanno dato prodotti troppo forti creandomi altrettanto problemi per la diarrea.
Io ho già fatto un esame radiografico con clisma opaco e un'endoscopia. Con l'endoscopia non hanno trovato particolarità e hanno escluso ragadi, che era la mia paura.
Siccome appunto nessuno ha mai dato una risposta a questa febbre che mi compare, vorrei sapere se qualcuno può dedurre qualcosa dalle mie informazioni. Io sono sicura che è correlata, infatti nel momento della defecazione, se sento un particolare dolore so già che dopo 4 ore mi salirà la febbre....e puntualmente succede.
Ed è una febbre anomala, perchè non ho altri sintomi e in 24 ore scompare. Ho sentito parlare di endotossiemia, può essere questo?
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Non so dirle se possa configurarsi una endotossiemia, ma io non escluderei che la stasi fecale, provocata a sua volta dalla particolare anatomia del colon, possa portare l'organismo ad una sorta di reazione che potrebbe avere tra i suoi sintomi anche un rialzo della temperatura corporea. Credo che il suo problema, come le dicevo ieri, possa (e debba!) essere studiato presso un buon Centro di Chirurgia della sua citta'.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Salve,
ritorno sull' argomento perchè non ho trovato ancora nessuna risposta.
In questo periodo ho fatto anche una risonanza magnetica alla ricerca di ascessi o altro.
Mi hanno trovato una ragade, curata per mesi con una pomata e che però :-( dopo 6 mesi dalla cura si è ripresentata tale e quale a prima.
Una domanda:
Ho visto un programma televisivo di base medica in cui un bambino aveva problemi all' ano, gli hanno trovato una ragade ed è stata curata sotto anestesia totale con dilatazione dell' ano per 2 min.
Può essere possibile curare unaragade in questo modo??
Senza farmaci?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Si certo e' una tecnica nota.
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dopo
Utente
Utente
grazie della risposta.
e non saprebbe dirmi come mai a me è stata data una pomata per 3 mesi anzichè risolverla in modo così semplice e veloce?
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Non esiste una corrispondenza diretta e univoca tra patologia e cura, cioe' non e' detto che una certa malattia debba per forza essere sempre curata con la medesima terapia. Il Medico infatti non cura la patologia, ma cura la persona... Ovvio quindi che la soluzione al suo problema possa essere diversa dalla soluzione ipotizzabile per un altro paziente, pur in presenza di identica diagnosi. Non e' insomma possibile paragonare il proprio caso personale con quello di un bambino visto alla tivu', perche' tante, troppe, sono le differenze tra le due situazioni; e quindi e' comprensibile che la scelta terapeutica del Medico possa rivelarsi diversa...
Cordiali saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Nello specifico, oltre a sottoscrivere quanto ottimamente espresso dal Dottor Spina, la ragade puo' essere trattata secondo modalita' terapeutiche diverse, ognuna delle quali presenta pro e contro.
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dopo
Utente
Utente
Vorrei aggiungere un commento su questo argomento che magari potrebbe essere utile a persone che come me vagano senza risposte tra i medici.
Posso confermare che la febbre è direttamente collegata con ragadi. Infatti, da quando la ragade è guarita, non presento più questo sintomo.
Devo inoltre suggerire, non in veste di medico (cmq sono un veterinario!), ma in base alla mia esperienza, al fine di far guarire la ragade non bastano pomate o dieta (cmq essenziali) in aggiunta anche un clisma abbondante ad ogni evacquazione, anche se lo stimolo è forte, per 2 mesi o più a seconda della gravità.
Per ben 2 volte ho seguito le cure del medico e la ragade è ricomparsa dopo alcuni mesi. Logicamente consiglio di consultare prima il medico, perchè bisogna essere certi di avere una ragade!
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Ha ragione. E questo non fa altro che dare forza a ciò che già le avevo scritto: "Non esiste una corrispondenza diretta e univoca tra patologia e cura, cioè non è detto che una certa malattia debba per forza essere sempre curata con la medesima terapia".
Cordiali salti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Certo condivido in pieno quanto espresso dal dottor Spina, tuttavia mi permetto di osservare che non esiste alcuna evidenza in letteratura (e lei da dottore in veterinaria conosce certamente il valore della stessa) che stabilisca un nesso causale tra la semplice presenza di ragade e la febbre.E' invece vero e comune nella pratica clinica che alla ragade, essendo una soluzione di continuo della mucosa anale, possano associarsi fenomeni quali microascessi o tramiti fistolosi sottomucosi che invece sono comunemente e notoriamente associati alla ragade.
Riguardo alla terapia, sono d' accordo con lei che un alvo regolare ne riduce i sintomi e favorisce la guarigione, ma la terapia della ragade che come è noto dipende da un ipertono dello sfintere interno a patogenesi sconosciuta deve necessariamente agire su questo fattore e i sistemi noti ed efficaci sono sostanzialmente tre: la dilatazione chimica per uso topico (le cosiddette 'pomate' o la tossina botulinica), la dilatazione meccanica (dilatatori anali, dilatazione con 'palloncino' ed infine la sezione chirurgica dello stesso (sfinterotomia).
Il resto, mi perdoni, ma allo stato attuale delle conoscenze, è aneddotica o fantasia.
Mi fa piacere infine sia guarita , le ricordo tuttavia che l'l elemento fondamentale nel valutare la guarigione non è il raggiungimento del risultato ma il mantenimento dello stesso, essendo le recidive purtroppo comuni. Aspetterei quindi un po' prima di decretare l' efficacia di quanto le ha permesso al momento di ottenere la guarigione.
Auguri!
[#13]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta e per il suo spunto di riflessione.
In letteratura , é vero, non esiste nessun nesso tra ragadi e febbre. La letteratura peró avanza e giá a distanza di alcuni anni una pubblicazione risulta superata.
( 2 anni fa non si sapeva che un microclisma nel gatto in rari casi puó dare convulsioni!)
Non avrei osato fare questo commento, se non fosse che in 15 anni ho conosciuto almeno 10 medici del settore, i quali non hanno trovato la causa.
E inoltre ho eseguito tutti gli esami (rettoscopia, Cclonscopia, TAC, Rx con contrasto) proprio per andare alla ricerca di supposti "microascessi o tramiti fistolosi sottomucosi" , senza trovare riscontro positivo.
Gli stessi medici non hanno dato una spiegazione ai miei sintomi.

Tempo fa avevo scritto in questo forum proprio per sapere se ero l´unica "anormale" e per fortuna ho scoperto di non esserlo.

Concordo al 100% con lei che la fase piú difficile é il mantenimento, infatti non mi reputo assolutamente guarita. Ho solo risolto la ragade. I problemi sono molteplici.
Emorroidi

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