Colon irritabile o morbo crohn

Buonasera, nel 2007 ho iniziato ad accusare diarrea prolungata la quale fu ricondotta a intolleranza alimentari e mi fu prescritto di escludere latte e derivati, ma la situazione non cambiò molto.
Circa un anno dopo inziai all'improvviso ad accusare forti dolori al fianco destro,e la guarda medica sospettando appendicite mi prescrisse un antibiotico.Il dolore però non cessò e fui portata al pronto soccorso, (dove circa dopo 1 nottata di attesa il dolore diminuì fino a scomparire) e gli analisi del sangue risultarono nella norma, e mi fissarono una ecografia dopo 4 giorni dal ricovero, e anche questa risultò nella norma.
Continuando ad accusare diarrea(che a giorni si alterna a stipsi), nausea, forti mal di stomaco, mal di pancia e il dolore al fianco destro che a volte arrivava fino alla gamba e al fianco sinistro mi fu prescritta una colonscopia; la quale evidenziò: "iperplasia linfoiide benigna". Il gastrointerologo effettuò anche una ulteriore ecografia e notò un ispessimento dell'intestino nella zona dove provavo dolore; pensò a un probabile inizio di morbo di crohn e mi prescrisse una cura a base di mesalazina. Con tale cura la diarrea, mal di stomaco e mal di pancia sono divenuti molto sporadici se non del tutto inesistenti e ho potuto riniziare a condurre una vita normale.
Da circa 2 settimane però il mio medico curante ha deciso di farmi sospendere la mesalazina perchè si è ripresentato il dolore al fianco destro e sostiene che il mio non sia morbo di crohn; e da quando ho smesso la cura si stanno mano a mano rifacendo vivi tutti i vari sintomi, tant'è che son 2 settimane che non riesco più ad frequentare assiduamente l'università.
Essendo ignorante in medicina, ed avendo la visita del gastrointerologo fra 1 settimana, chiedo a voi pareri sui possibili esame da effettuare per essere sicuri che sia morbo di crohn oppure colon irritabile.
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
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Dr. Giovanni Brondi Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale 152 12
La diagnosi di morbo di Crhon, indipendentemente dalla sintomatologia accusata, sovrapponibile spesso ad altre condizioni morbose, nasce dal riscontro endoscopico di lesioni del grosso intestino e/o dell'ileo nella maggior parte dei casi ben identificabili da parte di un endoscopista esperto e da riscontro flogosi nelle biopsie intestinali ( patognomonica in tal caso la presenza di granulomi non caseificanti ).
Naturalmente, al di là dei sintomi accusati, di regola si evidenziano alterazioni degli esami di laboratorio che vanno accuratamente ricercati e che rappresentano uno degli indici misurabili della risposta alla terapia.

Dr. Giovanni Brondi

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