Gonfiore intestinale

Scrivo per un problema di gonfiore intestinale a cui si associa flatulenza e qualche volte poca diarrea. Il problema si presenta in maniera irregolare, a volte saltuariamente a volte ricorrente nell’arco di 3-4 giorni, soprattutto se mangio molto. Questa situazione mi sta creando numerosi problemi a livello professionale, perché prima di partecipare ad una riunione (sono un avvocato) ho sempre timore di dover andare al bagno. Ora non so se i miei sintomi siano di natura psicosomatica o se effettivamente ci sia qualche problema che insieme all’ansia mi fa stare male. Vorrei risolvere definitivamente questa situazione e tornare a fare una vita normale. Potreste darmi dei consigli specifici?
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile avvocato

mi sembra che il collega che mi ha preceduto si sia già espresso in merito ! Vorrei solo aggiungere che l'intestino ed in particolare la peristalsi, risente in maniera diretta dello stato di stress. In particolari condizioni quindi più che di una malattia da curare andrebbe ricercata un modo o una terapia per contrastare lo stress emotivo. La cosa migliore quindi è effettuare una diagnosi per stabilire il miglior trattamento.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gent.mo dott. Nardacchione,

la ringrazio per la risposta. Ho già intrapreso una terapia psicologica per cercare di capire le ragioni della mia ansia che si manifestano a livello sintomatico con gonfiore intestinale e sensazione di dover andare al bagno soprattutto in coincidenza di appuntamenti lavorativi o importanti incontri sociali.

Vorrei però capire se oltre allo stato ansioso ci possano essere cause riconducibili a disturbi intestinali. Evito alimenti che possono crearmi fastidi (latte e derivati, legumi, ecc.) e quindi seguo una dieta per persone intolleranti al lattosio, pur non sapendo se lo sono effettivamente. Forse potrei fare un test per verificare se sono celiaco, ma il medico che mi ha visitato non mi ha parlato di questa eventualità. Mi chiedo allora se i miei disturbi siano invece assolutamente comuni, ma sono ingigantiti dalla mia sbagliata percezione e dall'ossessivo controllo delle mie funzioni digestive.

Ormai mi sembra di essere da tempo intrappolato in un labirinto, anche credo di essere vicinissimo alla via di uscita. Lei potrebbe aiutarmi a trovarla e a liberarmi di questo problema che mi crea inibizione? Sono deciso a continuare con la terapia psicologica, ma mi chiedo se valga la pena di approfondire la questione anche dal punto di vista medico, sebbene i dottori che ho consultato hanno concentrato la loro attenzione più sul mio stato emotivo che sul mio stato fisico. In altre parole oltre ad un test per l'intolleranza al lattosio non mi é stato proposto altro.
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile avvocato
ma se i colleghi che hanno avuto modo di visitarla
"...hanno concentrato la loro attenzione più sul mio stato emotivo che sul mio stato fisico" cosa le fa pensare che un consulto via internet far variare l'attenzione ?
Cerchi invece di razionalizzare le sue paure, si affidi ai colleghi che hanno in cura lil suo stato emotivo e solo successivamente, in caso di persistenza dei sintomi, potrà rivolgersi ad un gastroenterologo per gli studi necessari.

Cordiali saluti

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