Le emorroidi già presenti

Buonasera,
sono un ragazzo di 23 anni omosessuale. Ad inizio Marzo scorso mi sono state diagnosticate delle emorroidi di primo grado, che ho curato con DAFLON e due mesi di ferrea dieta.
Dopo mesi di benessere, da inizio settembre si sono ripresentate, questa volta in maniera più evidente e fastidiosa; escono solo nel momento in cui spingo forte, non sono grandi e sono violacee. Inoltre non mi provocano altro che prurito e un leggero fastidio/senso di pesantezza.
Volevo avere delle informazioni:
- innanzitutto sul modo migliore per curarle. Esiste un modo per curarle in maniera semidefinitiva e, almeno per un lungo periodo apprezzabile, non avere più problemi?
Ho sentito parlare di una certa "mucoprolassectomia secondo Longo". Ho capito più o meno di cosa si tratta; volevo sapere quanto è veramente efficacie e SE E' SICURA!
- il secondo dubbio è relativo al sesso. Il sesso passivo anale che pratico so che irrita (per quanto ci sia un'adeguata lubrificazione) e quindi infiamma ancor di più le emorroidi già presenti. Quello che volevo chiedere è se il sesso anale è solo un'AGGRAVANTE o può essere anche CAUSA del disturbo, oppure entrambi?
Cioè, una volta curato per bene, il sesso anale di per sé, può provocare emorroidi?

Grazie
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

un conto è la patologia di base di cui lei dichiara di essere affetto, un conto sono le più o meno frequenti complicanze a cui il soggetto affetto da quella patologia va incontro nel corso della sua vita.

sempre con i limiti di una valutazione a distanza

lei afferma di essere portatore di una patologia emorroidali al primo livello, in cui non è indicato alcun trattamento se non quello sintomatologico ed eventualmente terapeutico per l'episodio relativo all'eventuale complicanza, non entro pertanto in una valutazione critica sull'intervento da lei citato in quanto non indicato.

per il secondo aspetto non posso che confermarle che la sua attività sessuale potrebbe solo aggravare la sua situazione. esistono però persone non omosessuali che hanno gli stessi problemi. esistono anche delle predisposizioni personali, comportamenti non corretti sotto il punto di vista dell'alimentazione ed anche pessime abitudini comportamentali (per esempio rimanere seduti sul wc per molto tempo),

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Certo, credo di aver capito. Io volevo semplicemente capire se, con un adeguato trattamento ( che può essere uno qualsiasi, di tipo terapeutico o chirurgico, ovviamente valutato secondo il caso specifico ) è possibile risolvere il problema e stare tranquillo poi successivamente nel vivere la mia vita sessuale. Nel senso che sono disposto ad assumere qualsivoglia comportamento alimentare e/o di altro genere in maniera ferrea pur di star bene, ma compromettere la mia vita sessuale sarebbe anche un trauma a livello psicologico per me.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
.Gentile Utente
Nel suo caso, dalla visita medica e da quello che descrive, siamo in presenza di un prolasso emorroidario di I-II grado che in particolari condizioni si congestiona, dà prurito e senso di pesantezza.
La malattia emorroidaria è una malattia evolutiva, nessun farmaco, nessuna dieta o rimedio naturale potrà riportare in sede il tessuto emorroidario prolassato, la dieta come la terapia farmacologica hanno il solo scopo di lenire la sintomatologia legata al prolasso(prurito,gonfiore dolore, sanguiamento etc).
Se tale situazione è per lei insopportabile ,non migliora con la terapia farmacologica e condiziona la qualita della sua vita, non prima di una ulteriore valutazione proctologica e di una proctoscopia, si potrà prendere in cosiderazione un trattamento chirurgico.
In merito alla sua richiesta sulla efficacia della mucoprolassectomia sec Longo posso confermarle l'efficacia e la sicurezza.
Resta chiaro che nel suo caso l'indicazione a qualunque trattamento chirurgico dovrà scaturire sempre da una valutazione diretta dell'entita del prolasso rettale interno in rapporto al grado di prolasso emorroidario.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Da quanto scrive non sembra attualmente un candidato alla terapia chirurgica, tuttavia qualora lo diventasse, come osservato dai colleghi che mi hanno preceduto, le ricordo che la prolassectomia secondo Longo, ottimo intervento, costituisce tuttavia una controindicazione assoluta ad avere rapporti anali per almeno 6 mesi per il potenziale rischio di lesioni al pene determinate dalla agrapphes metalliche utilizzate. Per questa ragione, alcuni pazienti proferiscono altre soluzioni chirurgiche. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie delle vostre sollecite risposte.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Un'ultima domanda. Ma i rapporti anali possono aumentare il prolasso oppure può solo aumentare i problemi collaterali (prurito,gonfiore dolore, sanguiamento)?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Possono essere responsabili dell'insorgenza della sitomatologia e di un aggravamento di questa.
Anche se protetti e ben lubrificati lo "sfregamento" sulla parete anale è sempre un pò traumatizzante.
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