Complicanze intervento

Buongiorno, da circa 7 anni soffro di emorroidi, il 05 aprile sono stata operata, il chirurgo ha effettuato una sfinterotomia laterale sinistra e cauterizzazione della ragade, legatura dei gavoccioli e asportazione delle marische, il giorno successivo sono stata dimessa in ottime condizioni ma dopo circa tre giorni ho iniziato ad avvertire dei dolori piuttosto violenti nella parte interna sinistra resitenti al toradol, nimesulide, tachipirina e altro. Dopo ben 2 richieste d'aiuto il 12 il chirurgo ha deciso di effettuare un'esplorazione in narcosi, con esportazione di un gavocciolo trombizzato per essere poi dimessa il 19, data in cui i dolori iniziavano a riaffiorare. Da ieri purtroppo i dolori si sono riacutizzati. Oggi dopo la defecazione avvenuta intorno alle 06.00 i dolori continuano a persistere nonostante abbia già assunto 30 gocce di toradol e due pastiglie di patrol. Il mio istinto sarebbe quello di rivolgermi ad un'altra struttura ospedaliera in quanto il chirurgo che mi ha operata sostiene che chirurgicamente è tutto regolare e che il trombo che ha asportato non provoca dolori così lancinanti. Vi ringrazio anticipatamente per un consiglio e mi scuso se forse non sono stata molto chiara nell'esporre le mie condizioni ma al momento è difficile anche scrivere in modo corretto.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Gentile utente
Lei è stata chiarissima, purtoppo ogni intervento che prevede una emorroidectomia richiede necessariamente incisioni e rimozione di tessuto in una zona "molto sensibile al dolore".Inoltre la sopraggiunta trombosi ha complicato il già difficile e doloroso post operatorio.
Tenga presente che è stata trattata contestualmente anche la ragade, anche questa richiede, allo stesso modo delle ferite per l'emorroidectomia e per l'asportazione delle marische, lunghi tempi di cicatrizzazione(5/8 settimane).
Questo è sufficiente a giustificare la sintomatologia riferita alla defecazione.
Nulla vieta di sottoprsi ad un ulteriore controllo clinico presso altra struttura.
Cordiali saluti

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
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Gent.mo Dottor D'Oriano,
la ringrazio infinitamente per la sua celere risposta, la sua comprensione mi rincuora e mi incoraggia ad affrontare più serenamente questa fase così dolorosa. Distinti saluti,
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Di nulla.
Cerchi di mantenere le feci morbide,continui ad assumere antidolorifici al bisogno ed esegua, dopo la defecazione, abluzioni con acqua calda e possibilmente semicupi caldi(zona anale immersa in acqua calda che non scotti per circa 10 a 15 minuti). Questi piccoli accorgimenti potrebbero ridurre la sintomatologia dolorosa che, comunque, tenderà a scomparire di pari passo con la guarigione delle ferite.
Cordiali saluti.
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Buongiorno dottor D'Oriano,
Gli scrivo ancora per aggiornarla sul mio tragico decorso post operatorio, con il passare delle ore i dolori si sono notevolmente intensificati, costringendomi lunedì 22 a chiedere un'ulteriore consulenza al chirurgo che immediatamente ha provveduto a ricoverarmi. Nella stessa giornata mi sono state effettuate 2 ecografie; 1 transvaginale e una all'addome completo, dalle quali non è emerso alcun problema, il giorno successivo ho iniziato una terapia antibiotica, il tutto, dopo essere riuscita a convincere lo specialista, che oltre ad avere dolori lancinanti avvertivo anche delle perdite fortemente maleodoranti, tipo topi morti, per intenderci. Per fortuna nell'arco di 24 ore l'odore sgradevole è andato a svanire ma i dolori continuavano a persistere nonostante la morfina. Il 26 sono stata rioperata e durante l'intervento mi è stata effettuata un'ecografia transrettale dalla quale è emersa la presenza di un polipo, grande all'incirca quanto l'unghia di un pollice, ora in corso di analisi. Al momento mi trovo a casa, vivendo nell'incubo di avere ulteriori complicanze, i dolori sono sicuramente sopportabili, le feci molto morbide. però nel momento in cui avverto lo stimolo per andare in bagno non riesco a controllare la muscolatura, mi vergogno a dirlo, ma stamattina quando mi sono alzata alle 05.00 non sono riuscita ad arrivare al bagno, questo mi preoccupa molto, crede che potrei avere in futuro problemi d'incontinenza? Attendo con ansia una sua cortese risposta e la ringrazio ancora anche per la sua precedente attenzione.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Per quale motivo è stato necessario l'intervento? Il polipo era sul margine anorettale?
Dopo interventi sull'anoretto è possibile che si verifichi la necessità, al primo stimolo, di dover correre immediatamente in bagno, con il rischio di non "arrivarci", questo è un disturbo transitorio e viene definito Urgenza defecatoria, cosa ben diversa dall'incontinenza.
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Non ho idea di questo Dottor D'Oriano, gli posso dire solo che da subito il chirurgo mi ha detto che aveva necessità di riportarmi in sala operatoria, e che neanche lui era in grado di capire cosa stesse succedendo, dopo l'intervento ha ribadito che chirurgicamente era tutto andato bene e che comunque la presenza del polipo non giustificava dolori così forti.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Probabilmente si era formato qualche piccolo ascesso che con la trans vaginale era difficile da individuare e che quando spontaneamente drenatosi(perdite fortemente maleodoranti), ha cessato di provocare l'intensa sintomatologia dolorosa.
Le auguro di aver risolto, condivido che la sintomatologia dolorosa non poteva essere legata alla presenza del polipo.
Cordiali saluti
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Buonasera Dottor D'oriano,
scusi ancora se la disturbo, volevo comunicarle che sto decisamente meglio rispetto al periodo precedente, ciò che al momento mi preoccupa maggiormente è il vedere ancora le ferite non cicatrizzate nella zona esterna, mi riferisco all'asportazione delle marische, avvenuta in data 05 aprile, che di fatto non sono mai guarite, infatti in occasione dell'ultimo intervento, avvenuto il 26 u.s., il chirurgo ha dovuto applicare un punto di sutura esterno in quanto avevo avuto problemi di coagulazione, forse per il mix di antidolorifici assunti nell'arco dei 20 giorni. Le chiedo se secondo lei sarebbe opportuno applicare sulla parte e/o assumere qualcosa che possa facilitare questa fase di cicatrizzazione che pare non voglia mai arrivare, anzi mi sembra di avvertire un peggioramento da quando, qualche giorno fa ho perso il punto di sutura. Inoltre volevo dirle è normale sentire ancora dei forti dolori e bruciori durante e dopo la defecazione?

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Ad un mese di distanza dall'intervento ,di asportazione delle marasche, è normale avere ancora delle ferite aperte, come è normale, fino a completa cicatrizzazione, avvertire ancora dolore e bruciore alla defecazione.
Le consiglio di mantenere ben deterse ,le ferite, con abluzioni con acqua calda e, non prima di aver consultato il curante,procedere a toccature con disinfettanti a base di Iodopovidone.
Cordiali saluti.