Emorroidi e sesso anale

Ho effettuato una visita proctologica di recente, sono state evidenziate delle emorroidi di I grado (tendenti al II). Finora non mi hanno dato nessun disturbo. Sono gay e vorrei iniziare a praticare sesso anale ricettivo.
1) conviene che mi operi subito, anche se sono asintomatiche? O dovrei aspettare, iniziare ad avere rapporti anali, puntando su misure conservative, e non operarmi finché la patologia diventa più consistente?
2)Quali sono i rischi dell'intervento?
3)Potrò in seguito praticare sesso anale?
4)L'eventuale recidiva è operabile o giocata la carta della chirurgia una volta non potrei più sottopormici?

Non ho posto queste domande al mio medico perchè mi imbarazzava, vi ringrazio moltissimo
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Non vedo assolutamente indicazioni all'intervento per emorroidi di primo grado asintomatiche. Un domani si vedrà.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Dr. Carlo Somaglino Chirurgo generale, Colonproctologo 85 3 3
- Le emorroidi di primo grado senza sintomi non trovano indicazione chirurgica. Quando sono presenti sintomi si esegue prima una terapia medica.
- I rapporti anali costituiscono una possibile fonte di "traumatismo" del canale anale però non è detto che comportino una progressione delle emorroidi, comunque se diventeranno sintomatiche si valuterà sul momento se eseguire terapia medica o chirurgica.
- Nel momento in cui ci sarà (se mai ci sarà) una indicazione chirurgica e verrà effettuato l'intervento se dopo ci sarà recidiva delle emorroidi si provvederà nuovamente a trattamento medico o chirurgico.
Ma ricapitolando mi sembra che al momento non essendoci rischi viva tranquillamente e se ci saranno problemi li affronterà allora.

Dr. Carlo Somaglino
Specialista in Chirurgia Generale

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
Grazie delle risposte, vorrei chiedervi però un ulteriore chiarimento se non è di troppo disturbo. Con la defecazione l'ampolla rettale si libera integralmente dalle feci o è normale che rimangano delle feci residue, pur in quantità modesta?
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
C'e' sempre un minimo residuo. Anche se non provoca alcun stimolo all'evacuazione.





[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
Ho un altro dubbio, mi scuso, ma è una tematica importante per ogni giovane gay. Questo modesto residuo fecale tende a rimanere "bloccato" a circa 10 cm dall'ano, insomma con l'indice riesco a sfiorarlo, ma non ad estrarlo (sottolineo che non mi dà problemi particolari). Anche questo è normale o le feci quando entrano nell'ampolla rettale dovrebbero, indipendentemente dalle dimensioni, "cadere" e stazionare in fondo alla "sacca rettale" (vicino all'ano)? Insomma quello che mi chiedo è come funzioni l'ampolla rettale, se anche lì il moto delle feci dipende dalla quantità e quindi dalla pressione esercitata sulle pareti, così che modesti quantitativi rimasti dopo lo defecazione per forza di cose non possano "avanzare" e rimangono in profondità dato che non distendono adeguatamente le pareti rettali, o se proprio come accade con un sacco, entrandovi ricadano subito in prossimità dell'ano?

Vi ringrazio infinitamente
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