Tecnica longo non riuscita, come fare?

Salve, sono un ragazzo di 32 anni che soffre di emorroidi sanguinanti e presenta un piccolo prolasso.
Due anni fa mi sono sottoposto ad intervento chirurgico con tecnica longo,ma gia da subito dopo avvertivo dei dolori fortissimi.
Sono stato dimesso dopo 3 giorni e ho eseguito le visite di controllo prescritte fin dalla prima settimana dopo l'intervento.
Già da allora lamentavo dolori che non andavano diminuendo,ma mi veniva detto che era tutto normale e che l'intervento era riuscito perfettamente.
Ad oggi presento ancora dolori che si riflettono sulla parte destra al di sotto dell'ombelico,sanguinamento e fuoriuscita delle emorroidi,dovendo all'evenienza essere costretto a rimetterle all'interno.
Effettuando la colonscopia si nota benissimo la cicatrice dell'operazione che è presente solo su metà della circonferenza del retto con forma irregolare,tanto che mi è stato subito fatto notare dal dott. che effettuava l'esame che era proprio una brutta cicatrice.
Cosi facendomi visitare da un altro medico,non più quello che mi ha operato,mi è stato detto che presentando tutte queste caratteristiche l'intervento non era riuscito,e che prendere in esame un intervento "riparatore" poteva essere molto rischioso,in quanto tra la nuova cicatrice e quella vecchia si sarebbe assottigliata la mucosa e le tensioni che potrebbero crearsi tra le due provocare la rottura della stessa,costringendomi a mettere il "sacchetto",chiaramente per tutta la vita.
Ora io non voglio credere che veramente per un intervento non riuscito non si possa fare più niente o che vi siano tutti questi rischi,ma allo stesso tempo sono molto spaventato e quando sento altri pareri non so quanto mi posso fidare.
Vorrei solo poter risolvere..
Ringraziandovi per l'attenzione cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
comprendo bene le sue paure, anche se, mi permetta non è colpa sua, alcune informazioni sono forvianti.
Nel suo caso specifico, vi è stato un difetto nella metodica che non ha prodotto i risultati sperati, ma NON è certo impossibile risolvere il suo problema!.
Le metodiche di correzione sono molte, bisogna però internderci su cosa fare. Se il target è la correzione della malattia emorroidaria,vera sua croce e delizia, basta rileggere qualche vecchio post su medicitalia e troverà la soluzione.Da quello che lei scrive il suo intervento è stato la STARR! che avrebbe dovuto correggere il prolasso e consensualmente la patologia emorroidaria.
A mio avviso si dovrebbe:
1) valutare bene! questo prolasso mucoso e capire se questi è la causa di una ODS (sindrome da ostruita defeczione)
2) se la risposta al punto 1 e no! allora correggere la malattia emorroidaria.
Non credo, sinceramente, che nonsi possa fare più nulla!
Il numero di tecniche chirurgiche atte a curare la sua malattia sono molte, basta discutere con UN PROCTOLOGO! quale sceglierein base anche alla sua storia clinica ed intervenire di conseguenza.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Caro Utente,
mi permetto di intervenire sulle giustissime affermazioni già fatte dal Dott. Piazza. Volendo interprertare le sue parole e il pensiero del secondo chirurgo mi sembra di capire che le stava proponendo un secondo intervento con suturatrice e per questo sarebbe stato rischioso. Concordo con il medico su questo principio: il secondo intervento con suturatrice sarebbe stato dannoso quanto e più del primo. Per mia esperienza lei può benissimo ritrovare una adeguata qualità di vita con un intervento ragionato, specialistico, adeguato. Una visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale potrebbe essere utile per definire un adeguato percorso di terapia.
Cari saluti
Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
www.ildononegato.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve,
mi scuso se non ho risposto celermente,soprattutto col Dr. Piazza,ma mi trovavo fuori per lavoro.
Vi ringrazio per avermi dato una speranza per risolvere il mio problema,anche se a tutt'oggi non so ancora a chi rivolgermi.
Ho scritto che mi sono sottoposto a longo perchè è quello che risulta sulla cartella clinica,ed essendomi stata fatta la totale,sinceramente,non ho idea di cosa possa essere successo li dentro.
Il secondo specialista che ho interpellato considerava un secondo intervento con suturatrice,ma allo stesso tempo mi ha parlato in modo tale da scoraggiarmi immediatamente,perchè,parole sue,non se la sentiva neanche lui.
Però non mi è stata data nessun'altra alternativa.
Quale potrebe essere quest'altra alternativa?
Ringraziandovi,cordiali saluti.
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Caro Utente,
alternative sono sempre possibili, ma vorrei ribadire il concetto che per proporre un percorso terapeutico è doveroso da parte del medico esaminare il paziente, cosa che risulta veramente difficile per via virtuale.
Cari saluti
Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
www.ildononegato.com
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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
il suo assist lo colgo al volo e cerchiamo di arrivare al gol!
Premettendo che quello scritto dal collega Nicastro è sacrosanto, dobbiamo interrogarci: quale migliore chirurgia dopo il fallimento di una metodica?
Si potrebbe risposndere: La vecchia, cara, straconosciuta e collaudata Milligan-Morgan. E' sicuramente una soluzione! che se il paziente conscio dei fastidi post-operatori può chiedere al proctologo.
Ripetere la PPH?
Potrebbe anche realizzarsi ma dobbiamo sapere quanta stoffa è rimasta all'interno e dove andrebbero a cadere le suture nuove e se è possibile un'incrocio con le precedenti!
Valutazione e calcolo del rischio che Paziente e Chirurgo si devono accollare!
Tecniche mininvasive e conservative:
THD: legatura seletteiva delle arterie emorroidarie e riduzione del prolasso emorroidario (emorroidopessia)
Possibilità di risolvere il quadro senza andare a sovvertire l'anatomia del canale anale e la continenza.
Si se eseguita da operatori esperti con una buona curva di apprendimento.
In conclusione: Anche se questa politica stranamente non paga nell'immediato ma nel lungo raggio, il paziente ed il chirurgo prima di passare alla sala operatoria devono spegarsi bene e dialogare lungamente analizzando ogni possibilità e controindicazione.
Non posso vederla in mdo diverso da così! Visione Romantica? forse! ma se lei paziente ed io chirurgo ci spieghiamo bene e affrontiamo insieme il problema e svisceriamo tutti i "se" ed i "ma" nessuno di noi due potrà mai dire " ma cosa è successo!"
Il consenso informato non è solo una comunicazione prevista e dovuta dalla legge tra operatore e paziente.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazzablogspot.com



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dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
vi ringrazio per i preziosi consigli e per la "nuova" speranza che mi avete dato anche se per via telematica.
Ora cercherò di trovare un "buon" proctologo e risolvere i miei problemi.
Ringraziandovi,cordiali saluti.
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