Ascesso ricorrente al perineo

Gentili dottori
Il mio problema è cominciato parecchi anni fa, quanto mi sono accorto che a metà strada tra lo scroto e l'ano, a destra del "filetto" del perineo, avevo subito sotto la pelle qualcosa come una masserella o un piccolo cordoncino. Ogni tanto diventava un po' dolente, ma passava quasi subito e non ci ho mai fatto molto caso. Ricordo di aver applicato un paio di volte una pomata antibiotica, pensando fosse un banale foruncolo. Quest'estate, credo per un trauma dovuto all'andare in bicicletta, la cosa è peggiorata all'improvviso: prima per due giorni dolore bruciante, fortissimo, poi - stavolta mi sono deciso a radere i peli e osservare bene con uno specchietto - la formazione di un ascessino cutaneo, delle dimensioni di un pisello circa. Su consiglio del farmacista (eravamo a ferragosto, il medico di base era in ferie) per 6 giorni, ho preso 2 al giorni di amoxicillina-acido clavulanico (compresse da 1 g) e messo Gentalyn pomata. Il terzo giorno l'ascesso scoppia (sangue e quasi niente pus). Disinfezione, ancora Gentalyn, quindi tutto sparisce. Credevo fosse finita lì, anche se la masserella sottocutanea era sempre presente. Passa una settimana, e l'ascesso comincia a riformarsi! Questa volta il ciclo è più rapido, e quando mi faccio visitare dal medico, il giorno stesso del suo ritorno, è già scoppiato. Lui lo liquida come un semplice foruncolo, e mi prescrive gel Betadine per aiutare la cicatrizzazione. Che è perfetta, in apparenza, salvo l'ostinata presenza di quella cosina dura sottopelle. L'altro ieri ancora tutto perfetto... ma ieri ha ricominciato di punto in bianco a bruciarmi, e stamattina posso vedere che l'ascesso ha cominciato di nuovo a formarsi (va detto, ho molto meno dolore delle altre volte). Che fare? Ancora un ciclo di antibiotico? (Per un'eventualità del genere il medico aveva consigliato Claritromicina). O si tratta di un ascesso cronico che non risponde ai farmaci? E andrebbe operato, prima che si estenda e dia luogo a complicazioni peggiori? Per motivi familiari e di lavoro, vorrei evitare l'opzione chirurgica, se possibile. Grazie in anticipo delle risposte.
Avrei altre domande - su quale potrebbe essere l'esatta diagnosi e sul motivo per cui gli antibiotici in casi del genere non funzionano - ma le farò più avanti.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Potrebbe trattarsi di una fistola perianale è necessaria una visita proctologica per valutate la esatta situazione. Nell'ascesso l'antibiotico non è di utilità.

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Attivo dal 2010 al 2016
Ex utente
Grazie della risposta.
Mah, tutto quello che posso dire da "profano" è che non mi sembra che l'ano c'entri. E' molto distante, e non soffre di dolori, perdite di sangue o altro. Il piccolo ascesso (che ora è maturo) è molto "solidale" con la pelle del perineo, nel senso che se la si tira con le dita, si sposta con essa e non si avverte nessun dolore o movimento dei tessuti "sotto"; sembra proprio un problema tutto cutaneo (ciste sebacea?) Concorderò il da farsi col medico di base.
L'altra domanda era appunto: perchè con gli antibiotici (e i disinfettanti locali) non si riesce a eliminare un ascesso? Cosa succede ai batteri in un ascesso, per renderli "invulnerabili", al punto di doverli sradicare col ferro? E' questo soprattutto che mi lascia perplesso. Grazie ancora e distinti saluti.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Nell'ascesso non vi sono batteri ma solo materiale necrotico. Quando è presente un ascesso questo deve essere drenato tramite incisione.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2016
Ex utente
Non è possibile avere risposte più articolate, per favore? Non è che leggere due righe messe in croce mi stia aiutando molto.
Questa faccenda non è una bazzecola. E' dolorosa, e la ritengo molto seria. Stanotte l'ascesso è scoppiato, e ha continuato a darmi fastidio per ore. Non ho potuto dormire, e stamattina non sono potuto uscire. Quando è gonfio non posso camminare nè stare seduto, è peggio che avere un piede rotto.
Certo si fa presto a dire: vai dallo specialista, ma quando mi daranno l'appuntamento, tra due mesi? O tre? Sei? E intanto quante volte si ripeterà il ciclo dell'infezione? E magari non mi lascerà una bella ulcera, visto che ogni volta il foro d'uscita del materiale infetto si forma nello stesso punto, e cicatrizza sempre più a fatica?
Almeno ricevere un consiglio, altrimenti è inutile fare domande.