Fistola perianale non guarisce

Buongiorno, gentili dottori. Apro un altra domanda perché lo scorso thread è rimasto inattivo per oltre due mesi.
A distanza di quasi due anni ho avuto sei interventi non risolutivi.
Sono state utilizzate diverse tecniche nei diversi interventi (flap, plug gore, laser). La fistola però è ancora lì in tutta la sua estensione (circa 5cm dalla parete anale sino alla pelle). Comincio a temere che non sarà possibile risolverla, nonostante abbia una conformazione assai banale. La domanda vuole essere: ci sono casi in cui la situazione è irrisolvibile? Può esservi una causa "endogena", nonostante io faccia una vita sana, con discreta attività fisica, priva di vizi e pare -per tutto il resto- in ottima salute? Grazie e buon lavoro
[#1]
Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile sig.re , pur in presenza nel suo caso di una fistola, che si ritiene a questo punto "complessa" dopo i tanti fallimenti terapeutici,non disperi perchè tutto è risolvibile. Bisogna vedere bene l'esatta sede della fistola , il suo tragitto e i rapporti con le strutture sfinteriali per scegliere il migliore approccio per la risoluzione del problema.
Con cordialità.

Dr. Michele Malerba

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille, dottor Malerba. Le sue parole sono incoraggianti ed ho, da questo suo parere, una corrispondenza con ciò che mi è stato detto dai medici che mi hanno seguito: cercavo proprio una voce nuova che mi desse delle indicazioni.
Sono stati utilizzati gran parte delle tecniche e dei presidi a disposizione della moderna chirurgia, mi pare, e non capisco quante possano essere ancora le strade percorribili.
Perdoni la mia ignoranza ed ingenuità ma a me è sembrato, specie dopo l'ultimo intervento, che il tragitto -chiuso nei primi tempi dopo l'operazione nel suo orifizio interno- si sia riformato (riaprendosi anche in quella parte) quasi come se fosse regolato da un meccanismo "memorizzato", quasi genetico.
Chiedo se questa sia una mia sciocca congettura o se le mie impressioni possano avere qualche fondamento.
Ribadisco le scuse per la terminologia sicuramente inappropriata e per le domande che pongo spinto sì dall'ambizione di guarire ma anche, non lo nego, da una curiosità nei confronti di un argomento che è per molti versi affascinante.
Cordialità
[#3]
Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile sig.re, più che affascinante direi che si tratta di una patologia non semplice ma spesso complessa e considerata , a torto, minore e quindi sottovalutata.
Ciò è testimoniato dall'alto tasso di recidive della fistola che arriva fino al 70%.
Ecco perchè oggi il suo trattamento non può prescindere assolutamente,come già detto, da una corretta diagnosi pre-operatoria che si basa su un unico ed esaustivo esame quale LA FISTULOGRAFIA TAC con infiltrazione con mezzo di contrasto della fistola con ricostruzione 3D ed eventuale stampa 3D del tratto anatomico interessato.
Questo esame è NECESSARIO E FONDAMENTALE in quanto identifica il percorso e le eventuali ramificazioni della fistola ed i rapporti che essa contrae con gli organi vicini:
Tale indagine, che è effettuabile ormai in quasi la totalità dei centri radiologici, ha reso vetusti e inutili tutti gli altri esami usati nel preoperatorio, permettendo una approfondita programmazione dell’intervento sulla guida del percorso reale della fistola e della sua forma stereoscopica consentendo così una resezione corretta e totale della stessa.
Poi, cosa molto importante e da non sottovalutare, l'esecuzione della stampa 3D della fistola , consente di confrontare al termine dell'intervento la fistola resecata con lo stampato in polimero per confermare la certezza della completa asportazione anatomica dell'intero tragitto fistoloso, fornendo al paziente un parere prognostico sicuro e non basato sulla sensazione e speranza del chirurgo .
Alla luce di tutto questo non disperi , ma sia ottimista, perchè ci sono i margini di risoluzione radicale del suo problema.
Con cordialità.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per l'informazione su questo tipo di indagine, della quale non mi è mai stato fatto cenno.
Cercherò di informarmi sulla possibilità di eseguirla nella mia zona di residenza.
Credo di aver capito solo ora, per la prima volta, che se non viene eliminato completamente tutto il tramite e ne rimane anche solo una parte, è proprio quella ad innescarne la riformazione/recidiva. Mi corregga se sbaglio.
Grazie mille ancora, dottore.
[#5]
Dr. Michele Malerba Chirurgo generale, Chirurgo toracico, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Si è proprio così , ha compreso molto bene.
Con cordialità.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Non posso che ringraziarla per le parole illuminanti.
Mi permetterò di descrivere gli eventuali sviluppi futuri.
Ancora grazie, dottor Malerba, e buon lavoro.
Cordialità.