Emorroidi III grado e le varie metodiche terapeutiche

Egregi Dottori,
ho 41 anni e soffro da alcuni anni di emorroidi, diagnosticate al III grado. Essendomi sottoposto a più visite specialistiche per eliminare il problema ho potuto riscontrare una diversa indicazione circa i migliori metodi di intervento chirurgico/ambulatoriale ("milligan morgan", "tecnica di Longo", legatura elastica+fotocoagulazione laser a infrarossi, ecc.). Ho cercato anche di documentarmi io stesso attraverso riviste mediche e siti internet specializzati ma, francamente, e credo sia un problema di molti nelle mie condizioni, non è facile individuare la motodica d'intervento migliore, che non può non essere temperata da valutazioni personali che riguardano la percentuale dei rischi connessi, la sintomatologia del dolore ed i tempi di recupero.
Vorrei sapere la Vostra opinione sul mio caso e se esiste in Italia o a Roma, dove io abito, un centro specializzato in più tecniche d'intervento.

Grazie e buon lavoro
Vincenzo
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
A Roma esistono decine di centri e credo centinaia di colleghi in grado di trattare adeguatamente il problema.La scelta della tecnica andra' concordata con il chirurgo operatore.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Caro utente,sono daccordo con il collega Favara, lei soffre di prolasso emorroidario problema comune a migliaia di persone,ed in grado di poter essere risolto da numerosi chirurghi.Non sono daccordo sul concordare la tecnica,perchè credo, partendo dal concetto patogenetico che il prolasso emorroidario è dovuto al cedimento della parete rettoanale con lo scivolamento verso il basso dell'emorroidi, deve essere corretto rimuovendo la parete che ha ceduto senza asportare il tessuto emorroidario i cuscinetti adiposi su cui poggia e l'anoderma, come è illustrato nell'intervento di prolassectomia ed emorroidopessi eseguito dal collega Longo che risparmia tali strutture ritenendoli inoltre necessarie per la continenza.Tutti gli altri inerventi prevedono l'asportazione del tessuto emorroidario con l'anoderma non tenendo presente il primo movens,il cedimento della parete come causa del prolasso.In merito al dolore post operatorio, tutti gli interventi che prevedono incisioni a lama fredda(bisturi), ultrasuoni,radiofrequenza ecc.dell'anoderma sono dolorosi per la presenza di recettori del dolore su tali tessuti,recettori non presenti sulla mucosa rettale sede della sezione nell'intervento di Longo, per tale motivo è un intervento con un post operatorio indolore e con assenza di punti di sutura esterni o ustioni con escare postumi di tecniche "laser"ecc.Cordiali saluti Dott.Giuseppe D'Oriano

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#3]
Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Caro Vincenzo,
la correzione delle sue emorroidi prevedono un intervento chirurgico di emorroidectomia (asportazione delle emorroidi). L'emorroidectomia si esegue con diverse tecniche (aperta, chiusa) ma l'indicazione migliore al suo caso la può dare solo lo specialista che lei sceglierà per la sua terapia. Come vede non tutti siamo in pieno accordo sulle tecniche e quella che indicherà il proctologo a cui lei si affiderà sarà quella che lui, in scenza e coscienza, più frequentente adotta con migliore successo terapeutico. Comunque anche su questo sito potrà avere gli indirizzi dei medici che operiamo a Roma!
Auguri!
Dott. Attilio Nicastro

[#4]
Dr. Stefano Arcieri Chirurgo generale, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 97 1
Gentile Signore, sono del parere che una visita ambulatoriale chirurgica sia necessaria per poter stabilire l'indicazione chirurgica più appropriata per la risoluzione del suo problema.
Cordialità.

Prof. Stefano ARCIERI
Università di Roma "Sapienza"
Policlinico Umberto I

[#5]
Prof. Sandro Zarulli Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 31
Ad oggi a nessuno verrebbe di pensare di curare una banale cefalea con artifizi strani,infatti si ricorre oramai in modo standardizzato agli antidolorifici classici il cui capostipite è l'aspirina.
Chissà perchè,però,per le emorroidi, le tecniche classiche che hanno dato e ,tuttora,danno brillanti risultati,alcuni colleghi vogliono farle apparire desuete e propongono interventi come la tecnica di Longo che cura, invece,il prolasso rettale e non le semplici varici emorroidarie.

sandro zarulli

[#6]
Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Concordo in pieno con il commento del Prof. Zarulli, volendo solo aggiungere che chi propone i "miracoli" sono in tanti, purtroppo nei nostri studi ed ambulatori sono sempre di più le visite sui pazienti che questi "miracoli" li hanno subiti come vere e proprie disgrazie. I colleghi che propongono la tecnica di Longo dovrebbero spiegare a chiaramente le complicanze possibili legate alla tecnica oltre a specificare il fatto, come fa notare il Prof. Zarulli, che non cura le emorroidi.
Senza note polemiche
Auguri
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Vedo che questo sito ormai più che dispensare consigli agli utenti e diventato un sito di confronto di scuole di pensiero.Allora incominciamo col dire che le teorie fisiopatologiche che si riferiscono ad alterazioni istologiche del tessuto emorroidario sia primitive o associate ad altre patologie(iperplasiavascolare o dilatazioni varicose)non solo non sono mai state provate,ma smentite da molti Autori.Nel 1975 Thompson pubblicò un fondamentale studio anatomico e clinico dove smentiva le teorie dell'iperplasia vascolare e della dilatazione varicosa del tessuto emorroidario confermando la teoria dello" scivolamento del rivestimento del canale anale" promossa da Gass e Adams,teoria ormai accettata universalmente.Qundi le emorroidi non si"toccano" non solo ma la loro asportazione può essere considerata dal punto di vista medico legale come una lesione personale.Se i miei illustri colleghi hanno poi effettuato ulteriori studi in merito che dimostrano il contrario sarei grato di ricevere i loro scritti,in modo che io possa continuare a fare bene il mio lavoro.La tecnica di Longo é una tecnica sicura e fondata su principi Fisiopatologici ormai consolidati ,le complicanze sono dovute principalmente ad errori di tecnica di improvvisati operatori,complicanze comuni a tutti gli interventi chirurgici no eseguiti a"regola d'arte"
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Attivo dal 2006 al 2008
Chirurgo generale
Gentile signore,

non entro in merito alle varie tecniche che esistono. Mi limito a dire che, quando correttamente eseguite, ottengono in generale dei buoni risultati e quindi vanno concordate con il chirurgo operatore e la sua personale esperienza. Sicuramente, nel suo caso, l'intervento andrebbe effettuato. Riguardo la tecnica di Longo, l'idea che mi sono fatto anche dagli studi di letteratura e quelli da me pubblicati è che in generale, se correttamente eseguita, dà buoni risultati. Tuttavia, quando l'operatore non la esegue correttamente, può dare complicanze anche serie. Buona fortuna!

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