La parete intestinale

Vorrei porre alla vostra cortese attenzione il caso di mia mamma, anni 78, che ad agosto ha accusato la presenza di sangue nelle feci.
A settembre si procede tempestivamente con una rettoscopia che evidenzia la presenza di:
- a circa 8cm dall’ano e per una estensione prossimale di circa 7cm presenza di eteroplasia circonferenziale non stenosante ( -> l’esame istologico sulla biopsia ha dato l’esito di un Adenocarcinoma);
- a circa 20 cm dall’ano stenosi per una estensione prossimale di circa 5 cm, verosimilmente di natura flogistico-cicatriziale nel contesto di una diverticolosi sigmoidea (-> da sottolineare il fatto che mia mamma non ha mai accusato alcuna sintomatologia in merito).
Sono seguiti vari esami, tra cui la TAC, che non ha rilevato la presenza di alcuna metastasi a distanza.
Il 23 dicembre mia mamma è stata operata in laparotomia senza ileostomia, il decorso post-operatorio non è andato come doveva ed il 29 dicembre viene portata nuovamente in sala operatoria d’urgenza, causa: deiscenza; a seguito di tale intervento viene effettuata l’ileostomia.
La settimana scorsa abbiamo avuto l’esito dell’esame istologico sulla porzione di intestino asportata:
DESCRIZIONE
Pervenuto un tratto di grosso intestino (colon discendente-sigma-retto) lungo 19 cm, caratterizzato dalla presenza a cm 1,5 da un margine di una proliferazione epiteliale ulcero-vegetante di cellule cilindro-cubiche a struttura simil-ghiandolare che invadono la parete intestinale massivamente e a tutto spessore.
Si associa una intensa flogosi linfoistiocitaria e polimorfo nucleata che circonda gran parte della neoplasia che misura cm 5,5 che stenotizza il lume intestinale.
Le rime di resezione e l’anello rettale non risultano interessati dal processo neoplastico.
3 su 14 linfonodi perirettale presentano colonizzazione neoplastica, sia a livello corticale che midollare e del grasso perilinfoghiandolare, mentre i rimanenti linfonodi regionali e 8 linfonodi periaortici mostrano fenomeni di iperplasia linfoistiocitaria reattiva.
Si associa la presenza di multiple estroflessioni circoscritte della parete intestinale, sede di diffusa flogosi linfoistiocitaria.
DIAGNOSI
Adenocarcinoma del grosso intestino, a medio grado di differenziazione, infiltrante massivamente ed a tutto spessore la parete intestinale. Si sovrappongono fenomeni necrotico-flogistici.
Metastasi massive a carico di 3 su 14 linfonodi perirettali con colonizzazione dei tessuti molli perilinfoghiandolari.
Segni di iperplasia linfoistiocitaria reattiva a carico di 8 linfonodi periaortici.
Margini di resezione ed anello rettale indenni.
Si associano multipli diverticoli veri con diverticolite.
PARAMETRI DI CRESCITA NEOPLASTICA
Grado istopatologico = G2 sec. UICC
Stadio C di Dukes
Stadio C di Turnball
Stadio C2 di Astler-Coller
Stadio C1 sec. ACPS
Categoria UICC = pT3, pN1, pMx

Ora vi pongo dei requisiti di cui non ho avuto ancora risposta dai medici che hanno seguito la mamma:
- la deiscenza è una complicanza postoperatoria “spontanea” o può anche essere ritenuta conseguenza di qualche errore compiuto dai medici che hanno operato? Si poteva evitare se nel primo intervento fosse stata effettuata fin da subito l’ileostomia?
- I linfonodi invasi dalla neoplasia devono far pensare ad una diffusione a distanza delle cellule neoplastiche quindi alla futura comparsa di metastasi a distanza o di recidive?
Alla luce del risultato dell’esame istologico quale potrebbe essere la prognosi di vita?
- Il chirurgo ci ha anticipato che il medico oncologo potrebbe consigliare dei cicli di chemioterapia, ma prendendo in considerazione:
1. l’età (78aa)
2. due pregressi Ictus Emorragici negli anni 1987 e 2003 (con alcuna sequela e da cui si è ripresa totalmente)
3. una lunga storia di Ipertensione Arteriosa
4. uno Scompenso Cardiaco nell’anno 2007
Degli eventuali cicli di chemioterapia possono davvero migliorare la prognosi o potrebbero addirittura peggiorarla?

Scusate se sono stata prolissa, ma per paura di sbagliare o di tralasciare qualcosa di importante ho preferito essere precisa e dettagliata.
Fiduciosa in qualche vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro un sereno anno nuovo.
Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
purtroppo qualunque medico arriva "dopo" rischia di avere sempre ragione. Nel caso specifico ogni anastomosi intestinale ha la possibilità di andare incontro a deiscenza. La cicatrizzazione dei due monconi intestinali dipende da numerosi fattori non preventivabili: vascolarizzazione, infiammazione, traumatismi intraoperatori, presenza di materiale enterico etc. A volte alcune ischemie dell'anastomosi possono risolversi spontaneamente senza nessuna conseguenza mentre altre volte portano alla deiscenza. Tranne rarissimi casi conclamati, penso non sia possibile preventivare la sua comparsa. Del resto nessun chirurgo vorrebbe che il suo intervento andasse incontro ad una complicanza, soprattutto nell'interesse del paziente.
Nel caso di linfonodi negativi si pensa che la malattia sia confinata alla lesione primitiva mentre la presenza linfonodi positivi a distanza è indice di una iniziale diffusione metastatica, ma non quantificabile in termini di sopravvivenza.
Infine la migliore risposta alla sua domanda sulla chemioterapia pensola possa fornire direttamente il collega oncologo, dopo aver valutato l'intero caso clinico e visitato la sua mamma.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dott. Nardacchione per la tempestiva risposta.
Vorrei chiederle qualcos'altro se possibile.
Tempo fa sono stata dal proctologo perchè soffro di emorroidi e, raccontandogli del tumore al retto di mia mamma, mi ha chiesto se avessi altri fratelli che soffrono di emorroidi (2 fratelli hanno sofferto di emorroidi e sono dovuti ricorrere necessariamente all'intervento, io invece riesco a gestirle) e ci ha consigliato di fare al più presto una rettoscopia.
Ovviamente tutto ciò mi ha mandato un pò nel panico!
- Il tumore al retto ha una familiarità?
- E le emorroidi rappresentano un fattore di rischio?
- E con quale periodicità è opportuno ricorrere alla rettoscopia?
Grazie ancora.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
provo a darle una spiegazione. Alcune neoplasie nascono dalla degenerazione di polipi intestinali che, nascono come polipi benigni ma che nel corso del loro sviluppo, possono trasformarsi. Alcune poliposi poi possono essere familiari e quindi necessitano di un controllo endoscopico. A volte può succedere che si attribuisca un sanguinamento proveniente dal retto a delle emorroidi mentre l'origine potrebbe essere magari un polipo intestinale.
Ora in considerazione che un elemento della vostra famiglia ha sviluppato una neoplasia intestinale, che lei ed i suoi fratelli presentate dei sanguinamenti (sono convinto e le auguro sicuramente) provenienti da emorroidi, giustamente il collega ha proposto un esame endoscopico per controllare se vi sono polipi.
E' la poliposi quindi un fattore di rischio non le emorroidi.
Tale esame, che rappresenta un tempo zero, permetterà di dire: alla data del Gennaio 2009 nessuno della famiglia presenta formazioni polipoidi dell'intestino. In caso contrario nel corso dell'esame si potrà procedere addirittura alla asportazione o alla biopsia per stabilirne le caratteristiche istologiche.
La frequenza con cui poi si dovranno effettuare esami di controllo dipenderà dal risconto endoscopico.
Nella speranza di essere riuscito a risponderle in maniera esaustiva la saluto cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Nuovamente grazie, gentilissimo dott. Nardacchione.
Cordiali saluti.
[#5]
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
le allego il link di un articolo scritto da un nostro collega in merito, nella speranza di farle cosa gradita

https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/

Cordialmente
[#6]
dopo
Utente
Utente
Infinitamente grazie, dott. Nardacchione.
Leggere ciò che lei ha scritto e l'articolo del suo collega mi ha chiarito molto le idee.
Tempo fa parlando con un medico gastroenterologo, questo mi aveva consigliato di fare solo l'esame per il sangue occulto nelle feci, data la mia immensa paura di sottopormi alla rettoscopia.
Ma dopo aver letto tutto ciò, ho capito che è necessario associare entrambi gli esami perchè il solo esame delle feci potrebbe essere falsato alla luce del fatto che soffro di emorroidi.
Ancora mille grazie per la tempestività, la precisione e l'accuratezza delle sue risposte.
Cordiali saluti.
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