Ragade anale cronica

Buonasera dottori. Da quando ero bambina convivo con patologie al retto (emorroidi con qualche trombosi, ragadi, dissinergia del pavimento pelvico ecc.) che si sono aggravate nel corso degli anni. Pertanto ho consultato diversi specialisti e sono stata sottoposta a svariate cure. L'ultimo esame proctologico con anoscopia e rettoscopia (febbraio 2018) ha evidenziato ptosi perineale, marische, ipertono sfinteriale, prolasso mucoso-emorroidario e una ragade cronica profonda, a margini sottominati, sanguinante alla commissura posteriore. In quell'occasione
il proctologo mi ha sconsigliato la sfinterotomia e mi ha prescritto levorag emulgel e autodilatazioni con dilagent , ma dopo 20 giorni, sotto suo consiglio, ho interrotto la cura perchè il dolore dopo l'uso del dilatatore aumentava moltissimo. In seguito ho provato altre creme ma la situazione è rimasta invariata: il dolore per la ragade (che non sanguina più da mesi) è insopportabile , soprattutto quando sono in piedi, ed è indipendente dall'evacuazione (le mie feci sono un filo sottilissimo e morbido in quanto sono attentissima all'alimentazione).
Al momento sto prendendo delle capsule omeopatiche (Paeonia heel) e ho provato ad usare il dilatatore dilatan con cui mi trovo meglio rispetto al dilagent nell'inserimento e nell'estrazione, ma ,dopo circa 15 minuti dall'uso il dolore aumenta in modo esponenziale e continua per 5 o 6 ore.
Pertanto le domande che vi pongo sono queste :
- E' normale provare un dolore così forte dopo l'uso del dilatatore?
- Devo interrompere l'uso del dilatan (l'ho usato solo 2 volte) o continuo e, se sì, per quanto prima di optare per la terapia chirurgica?
Grazie.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente, la risposta più utile per lei e farsi rivalutare dallo specialista ed illustrare i risultati non soddisfacenti del trattamento, per ipotizzare una terapia conservativa diversa o un intervento chirurgico, che come ultima ratio, per migliorare una qualità scadente della vita è giustificato.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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