Proctite emorragica in soggetto affetto da r.c.u.

Quadro personale
Nel 1992 venivo operato di ricostruzione legamento crociato. Dopo essere stato immobilizzato 7 gg andavo a defecare senza fluidi oliosi, procurandomi emorroidi di 2 grado e ragadi.
Nel 1992 venivo ricoverato varie volte, per problemi intestinali vari ed al terzo ricovero, in seguito ad accertamenti di colonscopia con esame istologico, venivo riscontrato affetto da Retto Colite Ulcerosa.
In seguito a ricerche personali extra ospedaliere, trovavo un equilibrio intestinale , tramite un Professore in Gastroenterologia, seguendo dieta mirata, evitando così l’assunzione dei farmaci a vita, prescritti in sede Ospedaliera.

Il problema attuale
Nel 2014 ad una cena, mangiavo gamberi arrostiti, senza togliere i gusci.
Dopo circa due giorni sentivo la sensazione di taglio.
Il giorno seguente comparivano le feci striate di rosso.
Pensavo che madre natura, avrebbe messo la classica toppa alla negligenza manifestata.
Successivamente il medico personale prescriveva visita proctologica.
Nel 2015 la suddetta visita proctologica certificava proctite emorragica con il tratto finale dell’ano, striato in più punti.
Alla visita cmq prescriveva cura farmacologica, in base di Pentacol cps e clismi, per due settimane.
La cura aveva effetto solo temporaneamente. Così come dimostrato precedentemente ed al primo squilibrio intestinale, sia esso dipeso da virus stagionale, cattiva alimentazione o altro, i classici spasmi intestinali, provati nello sforzo durante la defecazione, provocarono la riapertura delle fissurazioni evidentemente non sanate in profondità, vista la natura umida del tratto interessato.
Vista la inefficacia delle cure farmacologiche, adottavo e cercavo cure alternative, utilizzando una crema interna, che somministravo in maniera continuativa, nei periodi di nuove presenze di sangue, utilizzando la crema Anonet plus , la quale agiva in maniera efficace, nonostante i fastidi che provocava, soprattutto a livello lavorativo.
Nel 2018 mi rivolgevo così al Professore in gastrologia, con il quale effettuavo la colonscopia. L’esame evidenziava Procto-Sigmoidite ulcerosa di grado lieve moderato e la successiva analisi dei reperti prelevati, confermavano la patologia già conosciuta dal 2003 (R.C.U.).
Lo stesso Prof, prescriveva così cura farmacologica con, Topster supposte 4 settimane, successivamente Asacol clismi 2 gr. 4 settimane, successivamente Mesavancol 1200 4 settimane, successivamente esame per Calprotectina fecale risultata negativa.
Al termine dell’ultima settimana della cura, cenavo a Berlino e come già avvenuto in precedenza, le tre scariche fecali, causate dal cibo pessimo, riaprivano le fissurazioni, non risanate.
Mi rivolgo a chiunque.
Se ritenete che abbia sbagliato qualcosa o sia stato negligente, non esitate. Compresi centri ospedalieri o medici che potete ritenere affidabili.
Il mio fine sarebbe quello di far risanare queste benedette fissurazioni, che si riaprono continuamente.
Grazie e buon lavoro a tutti
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 28.9k 1.1k 12
La terapia nella colite ulcerosa Non deve essere mai interrotta, nemmeno durante i periodi di remissione.
Questa è nozione risaputa da decenni.
Questo è l'errore.
Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia