Sospetta proctite con probabili cause alimentari

Buonasera,
sono al primo consulto, quindi perdonatemi se dovessi scrivere qualche inesattezza.

Da fine marzo accuso, all'atto della defecazione, una forte difficoltà ad espellere il contenuto dell'ampolla.
Dapprima penso si tratti di un semplice episodio stitico, poi il bruciore si fa più intenso ed inizio ad intravedere tracce di sangue sulla carta igienica.
Pensando ad un prolasso emorroidario in formazione, non prendo farmaci nè precauzioni particolari, tranne il miglioramento dell'alimentazione attraverso una maggiore assunzione di fibre.
Ne seguirà una settimana a dir poco infernale, in cui sono costretto a rimanere sdraiato e svuotare l'intestino almeno 5 volte al giorno per necessità.
Avevo come l'impressione di essere diventato improvvisamente incontinente! Con il passare dei giorni e, tornando ad andare di corpo regolarmente (una volta al giorno) la situazione migliora ma non per molto.
Infatti, ricominciando ad avvertire i sintomi descritti inizialmente a distanza di qualche giorno, inizio ad assumere daflon per rinforzare le pareti ed evitare che si accumulassero feci in eccesso.
Ne prendo solo una dopo i pasti principali e, in un primo momento, la situazione si stabilizza.
Al termine della confezione, però, il problema si ripropone e quindi, sconsolato, mi rivolgo al medico di famiglia che, all'inizio mi raddoppia le dosi, poi mi manda dal colonproctologo.
La visita, effettuata tramite anorettoscopia, non dà luogo ad ulteriori indagini, quindi ne esco con del pentacol da assumere inizialmente due volte per 7 gg poi a scalare nei successivi 14.
A questo affiancherò un integratore alimentare che sto tuttora prendendo.
La mesalazina agisce bene, forse anche troppo, dandomi l'impressione di anestetizzare interamente la zona rettale.
Dopo 4 mesi di dieta, quindi, ho pensato bene di alleggerire una dieta che, fino a quel momento era stata particolarmente ferrea.

Al termine delle due confezioni, però, sembra che l'infiammazione lì sotto si stia nuovamente accendendo...quasi come se la causa fosse da ricercare altrove.
Ultimamente, a parte i farmaci, trovo sollievo nel consumare una fetta di cocomero o un frutto succoso.
Da tempo, invece, ho abolito salumi, sughi a base di pomodoro, carote e banane.
Consumo alcolici saltuariamente e non più di una volta a settimana.

Se da questa storia avete tratto qualche conclusione interessante o, comunque, necessitate di qualche delucidazione per fornirmi dei consigli vi sarei particolarmente grato.
Intanto l'obiettivo, fissare una visita dal gastroenterologo per avere altre diagnosi accurate e, ovviamente, farmi prescrivere un altro ciclo di pentacol.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 358 4
Utile una rivalutazione dell'infiammazione ed un prelievo bioptico per una classificazione.
La dieta aiuta ma non è sufficiente a risolvere il problema.
A distanza non è possibile dirle altro.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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