Neoformazione stenosante

Gentili medici, mi rivolgo ancora a voi per un consulto: dopo il risultato dell'esame delle feci che rilevava la presenza di sangue occulto, viene eseguita colonscopia, dalla quale risultava un grosso polipo - 3 cm - che non viene tolto proprio a causa delle dimensioni. Dalla cartella leggo: "A 35 cm neoformazione vegetante - mucosa iperemica ulcerata fragile e facilmente sanguinante al tocco. Conclusioni: neoformazione stenosante del sigma" - E' in corso l'esame istologico, viene prescritta una TAC e un intervento chirurgico urgente per rimuovere il 'polipo' (?). Età: 50 anni, donna. Ho girovagato un po' su internet ma adesso sono molto preoccupata.. neoformazione=neoplasia?? è necessariamente una formazione maligna? O è cmq molto probabile?? E se lo è, il fatto che sia così grosso vuol dire che è presente da tempo e quindi probabili metastasi? e' per questo che è stata richiesta la TAC? Ci sarebbe di grande aiuto una vs risposta in attesa degli esiti degli esami, grazie ancora.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
A quste domande, giuste, puo' rispondere solo l' esito della biopsia e chi segue personalmente la paziente, a distanza non credo possiible aggiungere altro. Auguri!|

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Dalla tac non si evidenziano altre formazioni, non c'è nulla se non quello che sapevamo già. Per domani è fissato l'intervento, sappiamo che è un carcinoma ma per il resto nulla..anche l'eventuale presenza di metastasi non è ancora certa visto che, come ha detto il medico ke la opererà, dalla tac si vede fino a un certo punto..ho paura..
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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
una neoformazione del sigma ( 35 cm) di 3 cm di diametro, per la quale l'endoscopista non può attuare una resezione oncologicamente radicale, deve essere trattata con adeguata chirurgia.
Se la TC in atto, non mostra secondarismi ( metastasi) mi permetto di dirle che sarei più che contento!
Il fatto che si tratti di un Adenocarcinoma ( esito di una bipsia) non depone assolutamente verso una diagnosi infausta:

1) potrebbe trattarsi di un Ca in situ che non ha infiltrato altre strutture dell'organo!

2) se la malattia risulta confinata a questa esclusiva sede, il trattamento chirurgico risulta in atto radicale

3)la TC fotografa adesso la malattia, questo però non risulta essere il verbo assoluto! ne in senso negativo che positivo!

Auguri sinceri e ci ragguagli in seguito se lo riterrà opportuno.

Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Grazie per la celere e incoraggiante risposta dr Piazza! In effetti l'esito dell'operazione è stato positivo, le riporto quanto scritto sulla cartella:

ESAMI EFFETTUATI:
nei limiti della norma quelli effettuati prima della chirurgia. Da segnalare CEA = 10 ng/mL.

DIAGNOSI:
Adenocarcinoma colico a medio grado di differenziazione (G2), ulcerato e necrotico, infiltrante la parete del viscere a tutto spessore, sino localmente in strettissima prossimità della sottosierosa indicata a china.
Presenza di angioinvasività neoplastica.
Margini di resezione chirurgica indenni.
Metastasi linfonodali di adenocarcinoma in 3/19 linfonodi.
Stadiazione istopatologica pT3, N1, C2 (sec. Dukes mod. A. e C.)

Le hanno poi indicato un ciclo di chemio preventiva, da eseguirsi x 6 mesi, un giorno ogni 15. Saprebbe indicarmi qualche centro dove effettuarla a Palermo o Catania? L'operazione è stata effettuata a Rozzano. Il peggio è passato..o no?
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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
potrà in tutti i nosocomi della città di Palermo eseguire il trattamento chemioterapico, che Le comunico, è Standard ( protocolli Internazionali) da New York a Timbuctù!
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
..e della diagnosi cosa ne dice? Ci sono ancora rischi di metastasi? Con la chemio dovremmo stare tranquilli? Grazie ancora.
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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Gentili medici, da 2 gg mia zia è ricoverata in ospedale..dopo i primi 4 cicli (su 12 previsti) di chemio -in cui gli effetti sono stati pesanti ma più o mneno controllati- dopo il quinto effettuato il 4 e il 5 agosto (quindi 12 giorni fa), non ce l'ha fatta..distrutta dal vomito e dalla diarrea continua quasi collassa! Arriva in ospedale con livelli di globuli bianchi bassissimi (1000) ke scendono ancora il giorno dopo a 700! DOpo 2 gg di ricovero, anti diarrea, anti nausea, fattori di crescita e farmaci vari finalmente i valori sono in ripresa..ma la tac evidenzia una infezione all'addome ke sembra preoccupante e ke prospetta in extremis un ulteriore intervento chirurgico (non ho ben capito il legame tra infezione e chirurgia!)... mi chiedo: puo' una chemioterapia definita adiuvante arrivare a distruggere il fisico di una persona ke, dopo l'intervento chirurgico definito "risolutivo", SEMBRAVA star bene?? Ci è stato detto ke sarebbe stata una chemio "leggera" (mi rendo conto ora ke è assurdo definire tale un avvelenamento continuo e consapevole) per "eliminare" i rischi di un'eventuale recidiva.. ma il termine ELIMINARE è un po' troppo ottimista non è vero?? In ogni caso nè lei nè il marito vogliono più sentir parlare di chemio..le chiedo: in ke percentuali dopo un intervento del genere si verificano recidive? E queste non possono essere contrastate con controli puntuali? la chemio puo' aver procurato qualche danno permanente? e soprattutto..interrompendola adesso c'è qualche rischio, questi 3 mesi di sofferenza saranno stati utili a qualcosa? Mi scuso per lo sfogo...e grazie per l'attenzione.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

la reazione alla chemioterapia adiuvante (come ad altri tipi di chemioterapia) è personale.

la cosa che non è chiara è la tc eseguita che mostra una infezione addominale, e che non credo essere in relazione ai cicli di chemio.

la situazione per quello che sembrava all'apparenza, fino a maggio sembrava promettere bene, esame istologico compreso, considerando sempre che stiamo parlando di una neoplasia. senza dubbio le neoplasie del colon sono tra quelle che si riescono addirittura a guarire.

la persona però non è una statistica e fa storia per conto so.

vi auguro che tutto questo evento sia solo un passaggio fastidioso e spiacevole di una lunga camminata, certamente più piacevole, con tutti voi cari.

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
A quanto sopradetto, aggiungo che, nello stadio di malattia di sua zia, la chemioterapia adiuvante ha ampiamente dimostrato di ridurre la possibilita' di ripresa di malattia intesa come metastasi, è quindi sempre consigliabile eseguirla, se non controindicata per migliorare la prognosi. Tra i vari effetti collaterali della chemioterapia vi è anche una aumentata suscettibilità alle infezioni per una 'riduzione' delle difese dell' organismo per un certo periodo di tempo, è quindi possibile che a volte in corso di terapia si sviluppino infezioni, alcune delle quali possono richiedere una terapia chirurgica, ad esempio gli ascessi perianali, intraddominali o epatici. A questo punto i colleghi affronteranno il problema in atto e successivamente con calma, si valuterà se proseguire la terapia o meno. Auguri!
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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Grazie mille per le puntuali risposte! Dagli ultimi esami: valori in netta ripresa - globuli bianchi 7000 e un riequilibrio elettrolitico (?) - ma si rileva una "enterocolite atrofica da neutropenia", con danni all'epitelio, che non è necessariamente, come scrive il prof. Catani, causata dalla chemio ma puo' essere stata da questa peggiorata a causa della neutropenia. Ci assicurano che molto PROBABILMENTE la cura farmacologica sarà efficace.. fino a oggi (3° giorno di ricovero) lei è estremamente debole tanto da non riuscire quasi a parlare, e nel pomeriggio ha avuto un episodio di vomito di bile..(perchè??). In ogni caso è stata esclusa la continuazione della chemioterapia. Ma questa non mi sembra una buona notizia..se consideriamo il rischio cmq presente di una ricaduta (magari in zone non trattabili chirurgicamente...) ...sbaglio? Grazie ancora per l'attenzione.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

bisogna accettare quello che si ha. direi che come giustamente suggeriva il collega, sarebbe opportuno superare questo momento e poi, come si dice, a bocce ferme, meditare sui prossimi passi.

mi associo agli auguri.

cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Grazie per le risposte e per gli auguri..e vorrei non essere pedante e insistente, ma davvero cominciamo a non capirci più nulla!! La situazione di mia zia sembra lentamente migliorare, avverte lo stimolo della fame, cosa alquanto nuova! (è sempre nutrita esclusivamente da flebo), e riacquista quache movimento, ha ancora pero' dei forti crampi addominali, immagino normali..stamattina pero', la sottopongono a radiografie, Tac con e senza MDC.. prima di avere i risultati qualche medico azzarda perfino la presenza di metastasi (ma come????), che spiegherebbero.. non si capisce bene cosa! Risultati: ci viene spiegato che ha un'"occlusione causata da farmaci", per cui le inseriscono una sonda rettale per farle uscire l'aria in eccesso. Dopo un paio d'ore parliamo con un altro medico, che ci informa della presenza di un "allargamento di anse intestinali".. Sinceramente, e con tutta la buona volontà, cominciamo a non capirci più nulla! E la ns fiducia comincia a scemare. Mi rendo conto che a distanza e solamente dal mio confuso resoconto non potrete chiarirmi la situazione, ma vorrei comunque, se possibile, un ulteriore vostro parere.. grazie ancora e mi scuso per l'insistenza!
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Come giustamente osserva, non abbiamo alcun modo di fare considerazioni a distanza sulla situazione, attendete gli aggiornamenti da parte dei curanti e, se gradite, teneteci aggiornati sulla evoluzione.Ancora auguri!
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

è un modo differente di intendere le cose parlando in realtà della stessa cosa:
'"occlusione causata da farmaci" il medico ha dato una definizione sulla supposta causa della occlusione che si manifesta con una: "allargamento di anse intestinali", in realtà sarebbe più corretto una diilatazione a causa della'arresto della progressione del materiale fecale.

quindi sono notizie apparentemente diverse in realtà descrivono in modo diverso lo stesso fenomeno visto da diversi punti di vsta.

il consiglio è chiedere sempre allo stesso medico le informazioni cliniche.

ancora tanti auguri.

ci continui ad informare

cordiali saluti
[#15]
dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Grazie davvero per la pazienza dimostrata nei confronti di chi -totalmente in confusione- comincia davvero a dare i numeri! Sappiamo quanto sia controproducente per noi e per il lavoro dei medici il nostro continuo chiedere notizie, ma vivendo h24 questa situazione e non riuscendo a capirne molto purtroppo si rischia di diventare assillanti! Oggi lei in apparenza sembrava stare molto meglio, le hanno fatto ancora Tac e radiografia per il controllo del transito (credo si dica così). Per la prima volta, dopo l'episodio di forte diarrea 5 giorni fa, ha evacuato. I dolori sono passati, però ci dicono ancora che c'è il rischio, da un momento all'altro, di una perforazione all'intestino, per cui si dovrebbe intervenire d'urgenza chirurgicamente e applicare una stomia provvisoria.. Si tratta dunque sempre delle conseguenze della forte infezione, che a quanto pare non si riesce a guarire farmacologicamente?
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

non essendo ancora, definitivamente, passata l'acuzie, i medici curanti lasciano aperte tutte le possibilità del caso.

ma se anche voi state notando un miglioramento clinico la percentuale di probabilità di essere operata d'urgenza si riduce.

il medico non avendo raggiunto lo zero di percentuale si mantiene, per non dare false speranze, siccome esiste ancora la possibilità della complicanza, potrebbe in un secondo, alterare irreparabilmente il sentimento di fiducia che si sta creando tra di voi.

abbiate fiducia.

sempre un in bocca al lupo.

cordiali saluti
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