Emorroidi post longo

gentili dott.ri, sono stata operata di emorroidi di III grado con tecnica longo, il 07 aprile 2009. Il chirurgo è stato entusiasta della riuscita dell'intervento (tranne che per una residua marisca) e, anch'io vista l'assenza totale di dolore nel post operatorio(al punto di chiedermi se effettivamente avesse fatto qualcosa).Dopo quattro giorni dall'intervento, in seguito ad una frequente (5 volte) liberazione intestinale, ricompaiono le emorroidi: dolorosissime!!!! il chirurgo spiega che può essere dovuta al momentaneo restringimento dovuto alla sutura, e che potrebbe rientrare. e se così non fosse??? alla seconda visita di controllo (dopo 8 giorni), in seguito all'ispezione rettale emergeva una buona sutura. ma appena laciato l'esimio chirurgo venivo assalita da un fortissimo dolore dovuta alla fuoriuscita delle emorroidi, al punto che non ho potuto lavorare per due giorni. ora dopo ciclo con daflon e voltaren, sto meglio ma dopo la defecazione ci sono sempre gli stessi problemi di prima dell'intervento( senso di pesantezza, emorroidi all'esterno che poi rientrano, scarsa igiene). voglio precisare che non sono assolutamente stitica, anzi il problema sembra essere il contrario e la situazione peggiora in concomitanza dell'ovulazione e del ciclo (periodi in cui sono spesso in bagno). dovrò aspettare quanto per sapere se non ho risolto nulla? e poi dovrei operarmi?...ma lo sapete che le emorroidi sono invalidanti?
grazie, disperatissima.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Due settimane sono ancora troppo poche per poter parlare di riuscita (o di non riuscita...) di questo intervento. Al momento non puo' fare altro che attendere e seguire le istruzioni del Chirurgo che l'ha operata; fra 20-30 giorni si potra' avere un quadro piu' chiaro e di conseguenza decidere il da farsi.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Giovanni Salamina Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 151 7 1
Gentile Signora,
concordo con il Collega, anche se 20-30 gg potrebbero non essere sufficienti, ma potrebbero occorrere anche 3-6 mesi prima di tirare le conclusioni sui risultati dell'intervento
Auguri

Dr. Giovanni Salamina

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Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
mi permetto di esprimere il mio parere, quantunque non sia avvezzo all'uso della tecnica di Longo.
Se è vero che qualunque manipolazione chirurgica, comporta sicuramente un tempo di ripresa medio lungo è anche vero che se lei si ritrova ad avere un alvo
"ballerino" questo, non risulta certo d'ausilio!
Il tema pertanto non è la metodica chirurgica, sulla quale non mi esprimo, ma sul suo alvo!
Riterrei utile, porre il quesito da lei esposto, al collega che ha DI FACTO proposto ed attuato la metodica, anche per avere quel supporto, non solo chirurgico ma anche terapeutico,mirato vista la sua condizione.
Ovviamente, i tempi di recupero esposti dai colleghi sono di massima! ovvero potrebbero! volerci anche mesi....ma credo proprio che possa risolversi prima! sia per lei! principalmente sia per il collega che attua questa metodica.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Gentile Utente
Se la situazione che descrive corrisponde a realtà :fortissimo dolore dovuta alla fuoriuscita delle emorroidi, al punto che non ho potuto lavorare per due giorni...... ma dopo la defecazione ci sono sempre gli stessi problemi di prima dell'intervento( senso di pesantezza, emorroidi all'esterno che poi rientrano, scarsa igiene) mi dispiace dirle che non penso che si possa avere un miglioramento nel tempo. Con l'intervento di Longo si assite, immediatamente, ad una risalita del tessuto emorroidario nella sua sede naturale. Solo nel caso, di una errata valutazione del prolasso rettale interno e di una parziale resezione di questo, si ha una mancata risalita con la presenza di un prolasso alla defecazione nell'immedato post operatorio. Tale situazione, molto simile a quella che descrive, la definiamo residuo di malattia emorroidaria. Nel suo caso è stata utilizzata una sola o due stapler? Le chiedo questo perchè, valutata l' esistenza di un prolasso interno di dimensioni maggiori di quelle che è possibile asportare con una sola suturatrice, è necessario procedere ad una doppia resezione utilizzando due stapler PPH0. Questa tecnica, standardizzata, ci permette di evitare situazioni, presumibilmente, simili alla sua.
In attesa di sue notizie.
Cordiali saluti

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
gentili dottori, ringrazio per i vostri consulti.
richiederò la cartella clinica per sapere quante stapler sono state utilizzate (qualora la resezione sia stata unica con una sola stapler, dovrei rioperarmi?). per quanto riguarda la regolarità del mio alvo, il Chirurgo ha escluso coliti in seguito alla colonscopia e consigliato solo fermenti lattici.
vi farò avere ulteriori notizie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Gentile Utente
Come le ho scritto è possibile che una ridotta resezione del prolasso interno sia alla base dei suoi problemi. Questo chiaramente è tutto da verificare, anche in relazione alla discordante descrizione del quadro obiettivo e clinico fatta da lei e dal collega chirurgo.
A distanza, certamente sarà utile sapere tecnicamente,almeno, che cosa è stato eseguito. In merito alla sua domanda sul da farsi, il tutto è legato all'aspetto locale(marische, fibrosi ecc), al grado di residuo di prolasso emorroidario e alla sintomatologia ad esso correlata.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
rieccomi a 2 mesi esatti dall'intervento a soffrire in modo indicibile.
ora vorrei sapere se è possibile che ci possa essere un cedimento della stapler e quale terapia esiste per non soffrire in questo modo: al momento la mia terapia e daflon, e proctolin ma senza risultati (non so se sono emorroidi. la zona è prolassata e gonfissima, dolorante e facilmente sanguinante).
cosa devo chiedere al chirurgo che mi ha operata?
ringrazio in anticipo e se qualcuno pensa che devo rioperarmi mi sa indicare un'eccellenza in lombardia?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Mi permetto di inserirmi per osservare che prima di ipotizzare la necessità di un eventuale reintervento, credo sia indispensabile una valutazione completa della situazione attuale, valutazione che in genere è sempre meglio faccia in prima istanza il chirurgo operatore e successiviamente, eventualmente, un altro collega per una seconda opinione. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
gentile dottore, vorrei sapere cosa esattamente devo chiedere al chirurgo operatore, visto che tutte le volte che mi ha visitata ha sempre minimizzato e non ha mai refertato. ho la sensazione che, qualora ci fosse stato un errore o comunque una sottovalutazione della situazione, non lo ammetterà. se volessi sottopormi ad una sua visita di quale documentazione avrebbe bisogno? le chiedo questo perchè immagino vorrà la cartella clinica e il risultato della colonscopia, risultato il cui referto è ad dir poco ridicolo.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Quello che lei dice e' obbiettivamente possibile. Pero', come le ha scritto il Collega, prima di chiedere un secondo parere ad un altro Chirurgo e' sempre preferibile prima sentire cosa ne pensa chi l'ha operata. E non ci sono particolari domande da fare: deve soltanto esporgli i suoi sintomi.
Cordiali saluti
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentili dottori, il chirurgo ha riscontrato una proctite e ha detto che comunque non era l'esito sperato dall'intervento che definisce buono. mi ha rimandato ad una settimana, nel frattempo devo farmacologicamente cercare di ridurre questa proctite (dovuta a cosa?) per poi decidere il da farsi...ha ipotizzato un intervento tradizionale associato ad un altro intervento per ridurre una marisca... ma ha aggiunto che sono solo ipotesi e che una vera diagnosi è da fare solo dopo.
Che pensare? non sarebbe possibile un altro intervento secondo Longo? oppure cosa?
grazie
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Ma come? Il suo Chirurgo non si era dichiarato entusiasta dei risultati dell'intervento? O ricordo male? Beh... a questo punto, Longo o non Longo, deve trovare piuttosto una soluzione definitiva che le permetta di non pensare piu' a questo problema per il resto della sua vita.
Ora e' il momento, a mio avviso, di seguire anche il secondo consiglio del dott. Favara, cioe' di chiedere un ulteriore parere ad un altro Chirurgo. Giusto per sentire cosa ne pensa... non le pare?
Cordiali saluti
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
gentili dottori, sono disorientata perchè volendo risolvere definitivamente il problema, non so a chi rivolgermi. potreste aiutarmi? e poi ho letto del metodo thd, sapreste dirmi se è indicato nel mio caso?
vi aggiorno sul mio precario stato di salute: alvo ballerino e consegente rigonfiamento dell'ano, tenesmo, sangiunamenti, dolore forte e costante, difficoltà nel sedersi e e nell'alzarsi.
grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Le ribadisco il consiglio di due mesi fa: in prima ipotesi è utile contattare il chirurgo che l'ha operata e, successivamente, se lo ritiene opportuno, sentire il parere di un altro collega specialista.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Gentile Utente
Come le avevo scritto in passato, in relazione al quadro clinico da lei descritto allora: (ma dopo la defecazione ci sono sempre gli stessi problemi di prima dell'intervento( senso di pesantezza, emorroidi all'esterno che poi rientrano, scarsa igiene),ed adesso:(la zona è prolassata e gonfissima, dolorante e facilmente sanguinante),sono sempre più convinto che si è fatta una errata valutazione dell'entità del prolasso ed una parziale resezione di questo. Lei attualmente presenta una residuo di malattia emorroidaria. Il collega, a dire il vero, sembra accettare l'insucesso e le ha prospettato un reintervento. A distanza mi è difficile poter valutare che cosa fare , ma certamente non una THD. Una seconda Longo è possibile ,ma senza trascurare, come è stato fatto in passato, la componente esterna(marisca e fibrosi anocutanea)

Emorroidi

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