Complicanze post-intervento

Sono stata operata di prolasso mucoemorroidario con emorroidi di IV grado sclerotiche il 29-4-2009. Da quanto mi è stato detto, la Longo - per mucosa ispessita e troppo sanguinolenta - ha permesso solo in parte la creazione della borsa di tabacco per cui l'intervento è stato completato con la Milligan & Morgan.
In realtà non so esattamente come il chirurgo abbia effettivamente operato perchè, durante l'intervento, ha testualmente detto " queste anche andrebbero tolte (riferendosi alle emorroidi interne non riposizionate nella "mezza" borsa di tabacco), ma lasciamole lì perchè potrebbe risolversi ugualmente".
Il decorso post operatorio credo sia stato regolare, anzi, già intorno al 16°giorno cominciavo ad avvertire segni di ripresa sia a livello di cicatrizzazione che di umore in generale poichè era quasi scomparso quel fastidiosissimo senso di peso che si accompagnava alle sofferenze di prammatica incluse; purtroppo il 18 maggio è comparsa una dolorosa emorroide grossa quanto una falange del mio indice ed ho iniziato ad avvertire la “presenza” di un "qualcosa" (le emorroidi interne non tolte ?) che ostacola il passaggio delle feci (fin dall'inizio, comunque, ho notato che esse presentavano un solco di circa 1 cm di larghezza).
Oggi, a distanza di un mese esatto, la situazione è la seguente:
- l'emorroide si è sgonfiata (effetto Antrolin ?), ma è rimasta una "cresta" tra le natiche e continua a darmi fastidio;
- permane il bruciore interno con fitte come punture e la sensazione di avere un corpo estraneo nella parte destra del retto;
- in media ogni 2 h (anche di notte) ho necessità di evacuare perchè sento premere e spingere su questa "linguetta" e, tuttavia, permane ogni volta la sensazione di non essermi liberata del tutto;
- sono ancora presenti perdite gialle-marroncine.
So già che il vostro primo consiglio sarà quello di sottopormi a visita dallo specialista ed ovviamente lo farò, ma tengo molto al vostro parere e vi chiedo in particolare se - non intendendo ripercorrere il calvario di una Milligan & Morgan - un intervento con il metodo THD potrà essere risolutivo e tra quanto potrò di nuovo operarmi.
Scusandomi per la prolissità nel cercare di fornire un quadro più dettagliato possibile, vi ringrazio fin d'ora per l'attenzione.

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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Al momento sembra ancora troppo presto per trarre delle conclusioni sui risultati dell'intervento al quale si e' sottoposta. Un mese non e' sufficiente: bisogna dare tempo all'organismo di adattarsi alla nuova situazione.
Fra almeno un altro mese e' consigliabile riferirsi al Chirurgo che l'ha operata per valutare gli esiti ed eventualmente rivolgere la sua attenzione al metodo da lei citato. Nel frattempo pero' puo' leggere un piacevole articolo in merito scritto da un nostro Collega, che di cetto le chiarira' molti aspetti della tecnica THD: puo' reperirlo al link https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Utente
Utente
Grazie davvero, Dott. Spina, per la sollecita risposta !
In verità, però, Le confesso che non mi aspettavo di dover convivere ancora un altro mese con questi incresciosi problemi !
Deduco, quindi, che Lei considera "normale" la mia situazione e che per il momento è presto pensare ad un nuovo intervento ed anche ad una visita specialistica... o sbaglio ? Nel frattempo cosa posso fare per ridurre il numero delle evacuazioni in modo da non sottoporre a sforzi eccessivi la mia povera parte dolente ?
La mia alimentazione è equilibrata nell'apporto di fibre e liquidi, oltre ad aver abolito i cibi che possono irritare l'intestino.
Grazie ancora e saluti ricambiati !
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Inutile dirle che deve cercare di mantenere le feci piu' morbide possibile, proprio aumentando il consumo di verdura cotta e di acqua.
Per il resto cerchi di pazientare ancora un po'. Nel frattempo una domanda: il Chirurgo che l'ha operata ha previsto una futura visita di controllo, oppure degli accertamenti di follow-up? Insomma, e' gia' previsto che debba rivederla? E quando?
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Le feci sono morbide, tuttavia ho sempre la sensazione di non riuscire a liberarmi completamente ed è inutile insistere perchè uno sforzo successivo risulta improduttivo: devo rassegnarmi ad aspettare le 2 h di media !
Per quanto riguarda i rapporti con il chirurgo che mi ha operata, la situazione è un po' complicata.
Purtroppo, per un imprevisto dell'ultimo minuto, non ha potuto operarmi il mio chirurgo di fiducia che mi ha affidata ad un altro chirurgo della Clinica presso cui ero ricoverata e - non essendo stata avvisata - io l'ho scoperto al momento, ad anestesia (spinale) già avvenuta.
Ovviamente, per una questione di delicatezza nei confronti dello sconosciuto chirurgo, mi sono trattenuta dal chiedergli perchè fosse lui ad operarmi e di soprassedere all'intervento nonostante non mi abbia rivolto neanche una parola per tranquillizzarmi pur sapendo che ero preparata a ben altro (il mio chirurgo, dopo gli esami preliminari di routine e visita accurata, mi aveva assicurato che sarebbe stata effettuata una Longo); ho lasciato quindi che procedesse, fidando nella sua competenza. (segue)
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Utente
Utente
Al momento delle dimissioni (il giorno successivo all'intervento) era stata programmata una visita di controllo dopo 6 giorni. Contattata dal mio chirurgo di fiducia lo stesso giorno, ho preferito che effettuasse lui la visita di controllo che ha evidenziato un decorso nella norma. Preciso, però, che la visita è stata solo esterna in quanto il troppo dolore m'impediva di lasciare spazio ad altro.
Quando è comparsa l'emorroide gli ho telefonato e mi ha suggerito di applicare l'Antrolin per poi risentirci dopo un paio di giorni per comunicargli l'esito e fissare un'ulteriore visita.
Ora è una settimana che non riesco più a rintracciarlo e mi sento letteralmente abbandonata e sfiduciata, ecco perchè mi sono rivolta a questo forum; di certo non posso continuare ad essere assillata da dubbi e mille domande senza tentare di far qualcosa.
Confido molto nelle risposte dei Medici di questo sito e ringrazio sempre salutando cordialmente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Gentile Utente,
non voglio commentare in nessun modo l'accaduto, ma quello che racconta (la sostituzione del Chirurgo all'ultimo momento) e' effettivamente molto strano. Comunque in tutto e per tutto attualmente il Chirurgo a cui deve rivolgersi e' colui che l'ha operata: chi appone il suo nome e la sua firma in qualita' di Operatore sul registro della Sala Operatoria e sulla Cartella Clinica dovra' essere il suo angelo custode anche nel post-operatorio. Deve necessariamente tornare dunque da questo Collega e spiegargli la sua situazione attuale.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Anch'io non so davvero cosa dire, ma ciò che a me risulta ancora più strano è l'incomprensibile
"scomparsa" del mio chirurgo di fiducia !
Mi rendo perfettamente conto che quanto Lei afferma è logicamente giusto, ma con estrema franchezza Le dico che non me la sento di farmi seguire dall'angelo custode che mi ha operato proprio perchè non ho avuto affatto la sensazione di essere "custodita". Non so se l'avermi dimessa senza la prescrizione di un antibiotico (prescrittomi poi dal mio chirurgo) abbia influito, però so di essermi sentita una "cosa" in sala operatoria; inoltre so anche che il mio chirurgo è stato informato dei dettagli dell'intervento dal collega.
In ogni caso, se ogni specialista dovrebbe essere in grado di valutare la mia condizione con un'accurata visita, perchè non chiedere informazioni sui tempi di attesa ed efficacia della tecnica THD in caso di nuovo intervento ?
RingraziandoLa ancora per la disponibilità e la pazienza nel leggermi, La saluto cordialmente.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
A questo punto mi sento di consigliarle un percorso totalmente diverso: lunedi' chieda al suo Medico di Famiglia di inviarla presso un Centro Ospedaliero di chiara fama della sua citta'. Forse impieghera' un po' per ottenere l'appuntamento per una Visita Specialistica, ma avra' la certezza di essere seguita, in maniera seria e professionale, durante questo post-operatorio; anche nell'ipotesi dovesse poi ricorrere a nuovi interventi, che siano con tecnica THD o con qualsiasi altra metodica si rendesse necessaria.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora, Dott. Spina. Seguirò il suo consiglio sperando di poter presto giungere ad una positiva conclusione della vicenda.
La saluto cordialmente.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
Ho letto con attenzione le sue richieste di consulto e i preziosi consigli del collega Spina.
In molte occasioni, una non precisa valutazione pre ed intraoperatoria del grado di prolasso interno ed una ridotta resezione possono essere causa dei problemi da lei riferiti(residuo di malattia emorroidaria).La scelta terapeutica di tale residuo è sicuramente legata ad una visita diretta, ma penso che la THD sia nel suo caso la meno indicata.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Gentile Dr. D'Oriano, è ovvio che a me resterà sempre il dubbio: probabilmente il mio chirurgo di fiducia sarebbe stato in grado di effettuare con successo la Longo o, quanto meno, ridurre al minimo i problemi post operatori.
Comunque ormai è andata così e, poichè non ho alcuna intenzione di affrontare nuovamente il calvario conseguente ad una Milligan & Morgan (supposto che non sia possibile intervenire ulteriormente con la Longo), ecco perchè pensavo di rivolgermi ad una tecnica meno invasiva e dal decorso post operatorio più rapido ed indolore.
Lei, nel mio caso, sconsiglia la THD... perchè ?
E quali alternative posso prendere in considerazione ?
Nel ringraziarla per l'attenzione, mi scuso per il ritardo nell'aver risposto e Le porgo i miei saluti.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
La THD da sola,o abbinata alla pessia della mucosa rettale non penso possa risolvere il suo problema. Il gavocciolo emorroidario reisiduo e la probabile marisca, da lei descritta, richiedono un trattamento ablativo che potrebbe essere eseguito in anestesia locale ed ambulatorialmente. Chiaramente queste sono valutazioni a distanza che richiedono una visita diretta per essere confermate. Allo stesso modo ritengo ,alla luce dei riferiti disturbi alla defecazione, valutare un eventuale prolasso rettale interno residuo. Nel caso venisse confermata tale presenza, anche con uno studio defecografico, potrebbe essere necessario correggerlo con una nuova Longo.
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Utente
Utente
Gentile Dott.D'Oriano, se ho ben compreso, il gavocciolo emorroidario deve essere necessariamente asportato (il che eliminerebbe la sensazione di corpo estraneo, giusto ?). Non c'è la possibilità che cada da solo ?
Se per risolvere i disturbi della defecazione dovrei, presumibilmente, correggere un probabile prolasso rettale interno residuo, Lei ritiene sia possibile effettuare una Longo nonostante una mucosa ispessita e troppo sanguinolenta (stando a quanto rilevato dal chirurgo che mi ha operata)?
Laddove ciò fosse possibile, potrei risolvere entrambi i problemi con un unico intervento o mi consiglia ugualmente d'intervenire in momenti diversi ?
Saluto e ringrazio.
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Utente
Utente
Dimenticavo: il prolasso rettale può essere diagnosticato anche solo con la semplice visita ?
Gradirei risparmiarmi una defecografia....
Ancora grazie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Signora
Quello che ho scritto richiede, come le dicevo, una valutazione diretta. Presumibilmente il gavocciolo deve essere asportato, non cadrà sicuramente da solo. La mucosa rettale e la parete, certamente, non presenta, secondo la mia esperienza, un ispessimento tale da non poter essere resecata con la stapler. Sebbene, il prolasso rettale interno, possa essere diagnosticato con la proctoscopia e con la manovra del batuffolo, una defecografia dinamica è necessaria per programmare una eventuale S.T.A.R.R. con una stapler diversa da quella circolare. Abbiamo, da qualche tempo, in dotazione per una resezione "calibrata" una particolare stapler semicircolare(transtar)che ci permette di poter resecare quello che è necessario asportare. Chiaramente il suo problema sarà risolto in un unico momento chirurgico.

Cordiali saluti
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