Neoplasia follicolare della tiroide non invasiva NIFTP

Gentili Dottori,
scrivo per avere un parere riguardo il seguente referto, relativo all'esame istologico di lobo tiroideo sinistro.

"Neoplasia follicolare (cm 1.5) della tiroide non invasiva con aspetti nucleari papillaro-simili (NIFTP) in parenchima tiroideo con iperplasia nodulare. Margini e capsula tiroidea indenni."

Alla consegna del referto, il chirurgo ci aveva tranquillizzati, dicendo che si trattava di un tumore benigno, ragion per cui non avremmo dovuto effettuare alcuna terapia, se non quella di individuare un nuovo dosaggio ormonale.

Di conseguenza, dopo circa 60 giorni dall'intervento, ci siamo recati dall'endocrinologo che segue mia madre con l'esame istologico e i risultati dei dosaggi ormonali. Il dottore in questione ci ha immediatamente indirizzati verso una struttura specialistica, dicendo che il referto dell'esame istologico non era del tutto chiaro e che avremmo dovuto sentire uno specialista.

Dopo aver fatto la visita medica con lo specialista, reparto di medicina nucleare, ci è stato detto che secondo loro mia madre dovrebbe iniziare quanto prima un percorso di Follow-up e, se non ho capito male, una terapia a base di iodio radioattivo.

Preciso che la paziente in questione è mia madre (69 anni) che ha subito 14 anni fa l'asportazione parziale della tiroide destra.

Capite bene che tutto questo ha generato un pò di confusione in tutti noi.

Ringrazio anticipatamente chiunque volesse intervenire e darci in suo parere professionale.

grazie
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
La variante istologica NIFTP è sostanzialmente una novità nel panorama endocrinologico e tiroideo in particolare.
Con questa definizione, si vuole porre una sostanziale differenza tra la forma carcinomatosa vera e propria e questa che per tale motivo assume la definizione di neoplasia, intesa genericamente come neoformaione, non necessariamente maligna.
In altre parole, se assolutamente certi della diagnosi istologica, potrebbe essere sufficiente il semplice controllo nel tempo e non strettamente necessaria la iodoterapia.
Sono valutazioni e decisioni che andrebbero prese di concerto tra l'endocrinologo, il medico nucleare e l'anatomopatologo, in un lavoro di equipe.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia