Non so più chi sono

Nel giro dell'ultima settimana la mia vita ha preso un risvolto assurdo e disastroso. Da sabato la mia vita è totalmente cambiata e non mi riconosco più, non so più chi sono. Premetto che poco tempo fa chiesi consiglio su un rapporto con un ragazzo molto più grande di me, con cui non mi trovavo più bene. Mi venne consigliato di staccarmi da questo ragazzo e sabato sera (dopo tanto tempo che ci ho riflettuto) ho deciso di porre fine alla nostra storia. Il giorno dopo ero scossa, stavo male, non sapevo se quello che avevo fatto era giusto o meno, presa dal panico il pomeriggio l'ho richiamato e gli ho chiesto di riprovarci. La sera stessa sono uscita con amici e ho esagerato con l'alcool, ho troppo esagerato. Mi sono ritrovata a baciare un mio amico, cosa che ritengo praticamente un tradimento, e ad un certo punto della serata sono svenuta e non ricordo più nulla. Hanno dovuto chiamare l'ambulanza, e ho passato la notte in ospedale. Questa cosa si allontana tantissimo dal mio stile di vita, mi ha scossa nel profondo. Sapere inoltre dalla mia più cara amica che mentre ero ubriaca continuavo a dire di non essere più innamorata, di volerlo lasciare e di aver fatto una stupidaggine a richiamarlo, mi fa venire mille dubbi. Ho confessato tutto a lui, è disposto a perdonarmi, ma la verità è che non so più ciò che voglio io. I problemi c'erano già da prima e essermi ridotta così perché avevo deciso di riprovarci mi fa dubitare di me stessa. Ho paura di me stessa. Non so più cosa sia più giusto fare, ma non saprei in ogni caso come andare avanti.
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Dr.ssa Alessia D'Alterio Psicologo, Psicoterapeuta 13 2
Gentile Utente, sembra che lei stia soffrendo veramente tanto per la situazione in atto con il suo fidanzato. Da quanto scrive ci sono degli elementi di incompatibilità che rendono la relazione difficile da portare avanti, ma non di meno, c'è un legame di attaccamento e un senso di fedeltà e lealtà che lei prova verso questa persona. Sembra che quello che sta vivendo sia il risultato diretto delle forze in conflitto che descrive. Lei è legata a questa persona (per questo sente sofferenza e torna sui suoi passi), ma forse ci sono elementi di insoddisfazione oggettivi nel rapporto che costituiscono una forza maggiore, tale da rendere la relazione impossibile per lei da continuare.
Sembra che un aspetto emotivo (mantenere il legame) e uno razionale (la sua insoddisfazione) in questo momento stanno lottando dentro di lei, che sembra tanto consapevole razionalmente quanto ferita e disperata emotivamente, al punto di essere in forte dubbio su cosa pensare e cosa fare.
Quando dice 'non so più chi sono' probabilmente si riferisce proprio a questo: cioè a parti di sè stessa alle quali si trova costretta a rinunciare per uscire dal conflitto (o quella emotiva o quella razionale). Data la confusione si trova a fare cose che probabilmente in precedenza riteneva impossibili o "non da lei".
In questa circostanza potrebbe giovare comprendere a livello sia razionale che emotivo (mediante l'accettazione della situazione attuale) che un rapporto affettivo è retto su un equilibrio e un'armonia che è stabilita da due persone insieme, una coppia appunto, e non da uno solo.
E questo dovrebbe alleggerirla del senso di colpa e di responsabilità per gli eventi. Queste ultime non appartengono solo a lei, ma sono il risultato della dinamica in atto tra voi, che purtroppo è negativa e causa malessere con ogni probabilità a entrambi.
Quando non si trova una via per un cambiamento efficace di ciò che non funziona, purtroppo effettivamente la migliore soluzione è quella di interrompere. Magari un punto importante sarebbe quello di trovare un modo per chiudere che sia meno dilaniante per lei. Cioè più consapevole delle motivazioni della sua decisione.
Quando si chiude un rapporto significativo parti di noi cambiano, si trasformano e diventano qualcosa di diverso e inaspettato forse, ma questo non deve spaventarla se significa recuperare il suo equilibrio personale che è necessario prima di poter pensare di stabilire un qualsiasi ulteriore rapporto.
L'augurio che le faccio quindi è quello di riuscire a recuperare la sua serenità mettendo a fuoco i suoi bisogni reali con calma.

Dr.ssa Alessia D'Alterio