Efficacia integratore migrasoll per emicrania e cefalea tensiva

Vorrei sapere, in base alla Vs. esperienza quale efficacia può avere l' assunzione, fatta per qualche mese dell' integratore MIGRASOLL (prescritto anche dal neurologo Giovanni D' ANDREA di Vicenza), nel caso di emicrania e/o cefalea tensiva?
Naturalmente mi riferisco sempre alla terapia per cefalea primaria, per la quale è già stato provato molto, sia a livello preventivo che d' attacco.
Grazie infinite e cordiali saluti.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Gentile utente
non ci sono lavori scientifici di indubbia serietà che dimostrano l'efficacia del prodotto;comunque come si dice "male non fa!" nelo senso che non i componenti a tali dosaggi non presentano tossicità

Tommaso Vannucchi

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Utente
Utente
Caro dottore, ho visto che Lei è anche psichiatra oltre che farmacologo. Approfitto per sentire un Suo parere su questa situazione clinica:

Sono un uomo di 54 anni.
Da un lungo periodo di circa venticinque anni, a seguito episodio di trauma cranico e successivi episodi di stress e tensione emotiva culminati in episodi di malore nel settembre del 1984, si e’ instaurata una sintomatologia diventata cronica consistente (sia pure con intensità variabile) in disturbi di cefalea compressiva apicale interna, con instabilità e frastornamento, pulsazioni all’ interno della testa, che sento piena e compressa, acufeni continui spesso pulsanti.
Gli esami esperiti fra cui 2 tac, 4 rmn, 3 ang-rm, 1 pet, 1 monitoraggio della p.i.c., potenziali evocati somato-sensoriali, visivi ed uditivi (baer), vari esami fundus e vari altri esami clinici di routine hanno evidenziato, forse una minima ampiezza della cisterna magna, a livello dei corpi quadrigemini, un modico edema dei nervi ottici ( poi regredito), con tortuosità e congestione vasale retinica. Dagli esami spect e pet e’ evidente una modesta disomogeneità nella distribuzione del tracciante in ambito corticale e sottocorticale; nella norma il metabolismo glucidico. Sono state fatte varie diagnosi fra cui:
Sospetto “pseudo tumor cerebri”; sindrome cefalalgica e vertiginosa con reazione ansioso-depressiva; cefalea tensiva cronica in soggetto ansioso.
Le innumerevoli cure sintomatiche esperite (terapia di attacco e di profilassi) con (analgesici, antinfiammatori,calcioantagonisti, betabloccanti, ansiolitici, miorilassanti, diuretici, antidepressivi, vaso-attivi, neurolettici, ecc.)non hanno prodotto risultati soddisfacenti. Solo da circa 15 anni la terapia con lorazepam 2,5 (2 cp. al giorno) e anafranil 10 mg. (1-2 cp. al giorno) ha prodotto risultati migliori con discreta attenuazione dei sintomi, anche se permangono vari disturbi ed effetti collaterali: sedazione e sonnolenza marcata (anche diurna), disturbi di concentrazione, memoria ed attenzione, secchezza delle fauci, tensione muscolare talvolta alternata a debolezza muscolare, acufeni ed iperacusia, talvolta esacerbazione della cefalea compressiva, poliuria, sudorazione, colon irritabile con dolori al colon e alvo modificato, disturbi sessuali (calo del desiderio e disfunzione erettile), problemi dermatologici (pelle secca ed arrossata).
Non vorrei che si fosse creato un circolo vizioso con cronicizzazione della sintomatologia ed effetto paradosso della stessa.CHIEDO UNA SUA VALUTAZIONE SU UNA EVENTUALE RIDUZIONE E/0 CAMBIAMENTO DELLA TERAPIA, DIMINUENDO GLI EFFETTI COLLATERALI DI CUI SOPRA E TENENDO CONTO DELLA DIPENDENZA CREATASI.
E' OPPORTUNA, A QUESTO PUNTO UNA DISINTOSSICAZIONE O DETOSSIFICAZIONE DA BENZODIAZEPINE E ANTIDEPRESSIVI, CON TRATTAMENTI SPECIFICI, IN REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO E/O IN REGIME DI TRATTAMENTO DOMICIALIARE.
Dei tentativi di sospensione o riduzione di tali farmaci, si sono rivelati difficoltosi se non impossibili a causa della ricomparsa dei sintomi sopraccitati e di vari effetti collaterali.

Ringraziando per la cortese attenzione, rimango in attesa di una risposta in merito e porgo cordiali saluti.



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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Gentile utente
il dosaggio di anafranil per le sue problematiche, a mio avviso è molto basso, pertanto o aumenta il dosaggio ad una posologia adeguata o cambia molecola indirizzandosi verso le nuove molecole (SSRI o SNRI)che sono meglio tollerate rispetto ai triciclici permettendogli di raggiungere dosi adeguatamente terapeutiche del farmaco
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Utente
Utente
La ringrazio vivamente per la risposta Dr. Vannucchi.
Le chiedo, gentilmente un consiglio: avendo l' anafranil diversi effetti collaterali ed essendo la sintomatologia consistente in cefalea cronica compressiva con pulsazioni in testa ed acufeni, tavolta pulsanti sono da ritenere più efficaci gli SNRI rispetto agli SSRI, in quanto agiscono maggiormente sulla componente dolore?
L' uso del lorazepam non andrebbe progressivamente dimunuito, anche se ormai assunto da oltre 15 anni?
Inoltre ritiene utili anche integratori contenenti il PARTENIO, il GINKGO BILOBA, il MAGNESIO, ecc.
Grazie e cordiali saluti.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Gentile utentele molecole che agiscono con meccanismo SNRI(ossia sulla serotonina e sulla noradrenalina) sono più efficaci sul dolore rispetto alle molecole SSRI(solo serotoninergiche;il Lorazepam andrebbe assunto per periodi limitati di tempo generalmente all'inizio di terapia con "antidepressivi" fino a quando questi non evidenziano la loro azione sui sintomi ansiosi
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Utente
Utente
Caro Dr. Vannucchi, come potrei fare per ridurre i 5 mg. di lorazepam; quale pensa sia la strategia giusta?
E, tralasciando l' anafranil, che mi da parecchi effetti collaterali, potrei sostituirlo con la duloxetina?
Lo so che non è facile rispondere, anche perchè ogni persona reagisce in maniera diversa; ma Le chiedo gentilmente un parere sul da farsi.
Grazie e cordiali saluti.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Gentile utente
come giustamente ha detto non è possibile programmare un programma di sospensione del lorazepam "a distanza" ne parli con il proprio specialista e vedrà che opterà per la soluzione giusta;per quanto riguarda la duloxetina può essere una giustab alternativa ma vale quanto riportato prima sul parlarne con il proprio medico
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Utente
Utente
Dr. Vannucchi, mi scusi per l' insistenza.
Volevo da Lei alcune precisazioni:
1) L' assunzione di lorazepam 2,5 (2 al gg.) e anafranil 10 (2 al gg.)mi comporta parecchia sonnolenza e sedazione; qesto fatto può significare che il dosaggio del lorazepam è troppo elevato?
2)Ogni qual volta io ho tentato di ridurlo, mi sono trovato con un aumento della cefalea, della tensione muscolare e degli acufeni; come si spiega questo? dipendenza, mancanza di equilibrio con l' anafranil o cos' altro?
3)Il mio psichiatra dice che devo accettare la mia situazione, perchè, tutto sommato, nonostante gli effetti avversi, riesco a convivere con i disturbi, andando a lavorare e facendo una vita quasi normale; devo considerare i rischi e i benefici.
Ma io mi chiedo se è possibile che dopo circa 15 anni di questa terapia possa essersi instaurata una dipendenza, con cronicizzazione dei disturbi (cefalea, acufeni, pulsazioni in testa)?
4)A sua volta lo specialista dice, che cambiando l' antidepressivo con un altro e riducendo gradatamente il lorazepam devo iniziare tutto di nuovo perchè vengono a mutarsi i recettori?
5)Dr Vannucchi, lo so che è difficile se non impossibile saperlo, sia per le conoscenze insufficienti dell' aspetto bio-chimico del cervello, sia perchè ogni caso è individuale e dà risposte diverse, si va quasi sempre per tentativi, anche se mirati per curare l' ansia e la depressione, senza tener conto che nel mio caso interagisce anche l' aspetto "strutturale" del cervello, sia per gli esiti sfumati del fundus, sia per qualche anomalia sia pur minima di alcuni esami (vedi SPECT e PET con modeste disomogeneità nella distribuzione del tracciante in ambito corticale e sottocorticale, con ipoattività a sede centro-mediale, riferibile alla sostanza bianca e ai ventricoli).
6)Infine, alla luce di quanto sopra Lei Dr. Vannucchi mi consiglia, data anche la mia età di 55 anni, di proseguire così o tentare un diverso approccio terapeutico? La ringrazio e mi scuso ancora. Vorrei cercare di vivere meglio. Cordiali saluti.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
gentile utente
da quanto ho capito il suo psichiatra consiglia di rimanere con la stessa terapia il che per forza di cose mi induce ad acconsentire tale decisione dal momento che il medico conosce il paziente e come ripeto a distanza non si possono intraprendere terapie;comunque mi consenta di dissentire su quanto le hanno riportato in merito all'impossibilità di cambio di terapia
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Utente
Utente
Dr. VANNUCCHI, vorrei chiederle, a proposito di recettori, cosa succede quando c' è un cambiamento di terapia.In pratica che meccanismo cerebrale si innesta ?
Poi vorrei chiederle, in base alla Sua esperienza l' ANAFRANIL a dosaggi più alti dovrebbe attivare di più, ma anche aumentare gli effetti collaterali. A questo proposito voglio chederle se i più nuovi SSRI e SNRI, hanno "VERAMENTE" meno effetti avversi, e soprattutto BUONI RISULTATI TERAPEUTICI. Naturalmente, poichè la risposta sia in termini di miglioramento della dintomatologia e di effetti avversi è INDIVIDUALE, la scelta del farmaco viene fatta "PER TENTATIVI", anche se MIRATI, tenendo conto di una eventuale diagnosi, o di una esclusione di patologie organiche, sulla base dell' ANALISI CLINICA.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Gli ultimi antidepressivi a parità efficacia dei triciclici sono più tollerati
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Utente
Utente
La ringrazio per la precisazione dr. Vannucchi, ma a questo punto non so più cosa fare; il mio psichiatra e anche il neurologo non optano per cambiare molecola, semmai per cercare di ridurre il lorazepam 2,5, cercando di fare più sport, magari palestra, e cercando di rilassarmi. Un mio amico farmacista, pure lui dice che l' anafranil è vecchio, anche se efficace come farmaco, ma ha parecchi effetti avversi, non ultimo l' azzeramento della libido, pure ad un dosaggio di 20 mg. al giorno (Lui mi indicherebbe la duloxetina, o provare con lo zoloft o la paroxetina riducendo gradatamente la benzodiazepina). Ma incide anche il lorazepam per i problemi di disfunzione erettile; proprio per questo cerco una strategia per stare un po' meglio, e, possibilmente riprendere una vita "normale", a tutti i livelli. Potrei cambiare specialista, ma anche un ex primario della psichiatria, ora dirigente ULSS, da me contattato ha detto che è molto difficile dismettere i psicofarmaci e mi ha consigliato di continuare l' attuale terapia, magari con qualche aggiustamento. Lui dice che ormai è avvenuta una cronicizzazione della sintomatologia, innescata da una nevrosi d' ansia con somatizzazioni multiple. E io farei male a leggere sempre di medicina e di andare in internet per consulti o approfondimenti. Lui dice che tutto questo "è veleno" per la mia psiche.
Cosa potrei fare dr. Vannucchi; ormai ho oltre 50 anni, mi dia un consiglio spassionato e deciso. La ringrazio e La saluto.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
mi sembra che la decisione da parte sua sia stata presa
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Utente
Utente
Non è affatto vero, Dr. Vannucchi, sto riflettendo sul da farsi e aspetto da Lei considerazioni e approfondimenti mirati sulla mia storia e su quanto ho precedentemente esposto.
UN SUO CONSIGLIO DA ESPERTO DEL SETTORE MI INTERESSA MOLTO, ANCHE PER AVERE UN PARERE SULLE OSSERVAZIONI DEI MIEI SPECIALISTI. NE HO MOLTO BISOGNO, MI CREDA.
CORDIALMENTE.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
Come detto in precedenza non è possibile ipotizzare il tipo di trattamento senza conoscere il paziente,come mia opinione personale (e come esperienza nella mia attività quotidiana) o un paziente si trova bene con una certa terapia ed allora la continua senza mettersi problemi sul tipo di molecola oppure se non si raggiungono un certi obbiettivi terapeutici con il trattamento farmacologico si deve pensare a cambiare molecola in qualsiasi momento del percorso terapeutico nel rispetto di un razionale scientifico
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