Reflusso e colite

Gentili dottori,
sono una ragazza di 24 anni,studentessa universitaria e lavoratrice,sono alta 1.60 cm e peso 53kg.Da giugno di quest'anno sto attraversando un periodo particolarmente difficile.Premettendo che 2 anni fa mia madre è morta a seguito di un cancro al seno,posso affermare che da allora l'ansia e la tristezza mi tengono compagnia costantemente.Purtroppo non ho mai avuto il tempo di elaborare completamente il lutto.Fin da subito ho cercato di ritornare alla mia vita di tutti giorni e ho messo insieme un gran numero di impegni per evitare di rimanere sola con i miei tristi pensieri.I miei amici hanno continuato a fare la loro vita e così come capita quando si prendono strade diverse,ho finito per sentirli e vederli sempre meno.Conciliare lavoro e università non è per nulla facile e sovente mi ritrovo a rimandare gli esami,minando sempre più la mia autostima e la fiducia nelle mie capacità.Durante le sessioni d'esame mi capita spesso di avvertire vari malesseri che puntualmente vengono accresciuti dalla mia ipocondria,a discapito della mia vita sociale,lavorativa e affettiva.Sono tormentata dalla paura di avere qualche brutta malattia e dall'eventuale sua ripercussione nella mia vita ed in quella dei miei familiari,già tanto provati.Da circa un anno mi porto dietro una sorta di mal di gola cronico,con una tonsilla ingrossata e fastidio nel deglutire.Il mio medico di base mi ha curato con degli antinfiammatori,il cui beneficio è stato più che altro temporaneo.A giugno ho dovuto sottopormi ad alcune cure dentistiche ed in un clima di ansia crescente ho studiato per la sessione estiva.In quello stesso periodo un mio vicino di casa (di soli 30 anni)ha avuto una diagnosi di paradontite ed io mi sono fissata con questa malattia,fino a convincermi di essere nella sua stessa situazione.Il mio dentista mi ha rassicurato e ha perfino riso delle mie paure,ma ormai la mia ansia aveva raggiunto livelli per me sconosciuti fino ad allora.Ho iniziato a percepire e vedere dei movimenti muscolari sottocutanei in varie parti del corpo e ho avuto l'idea infelice di navigare nel web alla ricerca di una spiegazione.Mi sono convinta di avere la SLA o la SM e i miei sintomi si sono accentuati tantissimo.Ogni momento della giornata era accompagnato da qualche piccolo movimento muscolare involontario e ritmico.Ho iniziato a soffrire di insonnia,a digrignare i denti nel sonno e dulcis in fundo ad avere forti dolori muscolari in tutto il corpo,soprattutto una sorta di lombosciatalgia a sinistra,più accentuata in corrispondenza delle mestruazioni,dolore al collo,alla spalla sinistra con una sorta di mal di testa,dolori simili a quelli sinusitici nella parte sinistra del capo con un fastidio nel muovere l'occhio,durato circa 2 settimane.Nel mentre,quelle che poi ho scoperto chiamarsi fascicolazioni o mioclonie continuavano durante tutta la giornata.Una visita oculistica ha escluso problemi oculari di qualunque genere e mi consigliato di effettuare una visita otorinolaringoiatrica.In attesa di tale visita specialistica,il mio medico di famiglia mi ha prescritto l'antibiotco CEFODOX 2 cps al dì per 6 giorni.L'otorino,dopo avermi ascoltato attentamente,ha ritenuto che i miei sintomi avessero alla base un'evidente componente ansiogena e in seguito alla visita mi ha diagnosticato un "lieve reflusso faringo-laringeo"e mi ha prescritto PARIET 20 1 cps al mattino per 4 settimane.Gli ho parlato dei miei fastidi al lato sinistro del corpo e ha ritenuto che la mia cattiva postura fosse in buona parte responsabile e mi ha fatto interrompere l'antibiotico.Durante la terapia antibiotica ho avuto una colica intestinale notturna,preceduta da un improvviso gonfiore,verificatosi poco prima di andare a letto.La colica non mi ha sorpreso più di tanto perchè mi è capitato altre volte di essere svegliata dai crampi addominali e di dovere correre al bagno,specie negli ultimi giorni del ciclo,in seguito all'assunzione di cioccolato,latte o gelato ed in corrispondenza di periodi stressanti.A suo tempo il mio medico mi aveva detto che la causa di tutto andava ricercata nel mio colon irritabile e tutto si è sempre risolto con 1 fiala di enterogermina.Ormai prendo probiotici (all'inizio ho utilizzato Lactofer milk free e ora Idracol)da più di un mese,ma talvolta il fianco sinistro mi fa ancora male durante il giorno,se le evaquazioni non sono giornaliere.La scorsa notte ho avuto una nuova colica notturna e la sera prima avevo mangiato dei biscotti al latte e cioccolato.Ho notato che il colore delle feci si fa più scuro quando non vado di corpo tutti i giorni.Questa mattina ad esempio sono state scarse e a tratti più scure.Non so se questa cosa sia legata al fatto che nel probiotico IDRACOl è presente del carbone vegetale...
Sono preoccupata al pensiero di poter avere il morbo di chron o qualcosa di simile e questa cosa non mi da pace.
Dai miei ultimi esami esami del sangue,effettuati prima della cura antibiotica,i seguenti valori sono risultati alterati:
HGB 11.2
HCT 34.6
MCV 78.8
MCH 25.5
Anche mia sorella ha valori molto simili e viste le nostre origini sarde non mi è stato detto di preoccuparci.
Ho notato che quando sto calma,sono impegnata,oppure sto in compagnia,tutti i miei sintomi si riducono fino a quasi scomparire...
Secondo voi quali accertamenti dovrei eseguire?Il mio medico ormai mi propone lo stress come unica dignosi!Sospetta,ormai da molti anni un'intolleranza al lattosio,motivata dal fatto che è presente in altri membri della famiglia,sebbene nessuno si sia sottoposto a dei test specifici.Di solito se il latte è presente nei cibi in piccole quantità non manifesto grossi problemi.

Probabilmente voi mi consiglierete,tra le altre cose,un aiuto psicologico,ma vi dico fin da ora che non posso permetterlo perchè ho fatica perfino a mantenermi agli studi.

Mi scuso per la lunghezza del messaggio che ho scitto e vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Prof. Maurizio Gentile Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 8
Credo che la signora abbia già fatto da sè la diagnosi anche se coliche addominali con diarrea sono frequenti dopo la somministrazione di antibiotici.Escludendo l'ipotesi piuttosto remota del m.di Crohn esistono comunque farmaci che possono regolare la motilità intestinale riducendo anche la distensione addominale.Molto importante è la dieta ricca di scorie ed acqua, bene i probiotici a cicli.
Non sono d'accordo sul fatto che non possa avere assistenza psicologica: il Centro di Salute Mentale del suo quartiere di residenza potrà certamente aiutarla

Prof.Maurizio Gentile
Spec.Chirurgia d'Urgenza
Spec.Chirurgia Oncologica
Resp.UCP Federico II Napoli
AOUP Federico II Napoli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Prof.Gentile,la ringrazio per la sua cortese e pronta risposta e mi permetto di farle un'ulteriore domanda,che mi sta particolarmente a cuore.Ho letto da più parti che i dolori colitici sono rari durante la notte,sono forse io l'eccezione?A me è capitato varia volte di ritrovarmi in preda ai crampi addominali (non locabilizzabili in un punto preciso della pancia)nelle prime ore della notte,con conseguente diarrea risolutiva,che mi permetteva di tornare a dormire senza problemi.Devo inquadrare questo fenomeno nell'ambito delle difficoltà digestive del dopocena,così come può accadere a metà pomeriggio nella fase del dopopranzo,oppure potrebbe trattarsi di qualcosa di più serio?Grazie!

P.S.Mi informerò in merito al centro di salute mentale di cui mi ha parlato.
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 202 65
Gentile signora,
oltre ad esprimere il mio accordo con quanto le proponeva il collega che mi ha preceduto desidero segnalarle che l'eventualità di disturbi addominali notturni è una evenienza tutt'altro che rara. In particolare essi possono verificarsi nelle prime ore notturne in relazione ad uno stato di tensione psichica. La esorto anch'io a rivolgersi al centro di salute mentale della sua zona: il nostro sistema sanitario nazionale, pur con tutte le pecche e i deficit che appaiono, le garantisce questo servizio così come qualunque altro tipo di prestazione in ambito specialistico.
Le auguro di avere una rapida soluzione alla sua condizione di disagio.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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