Candidosi intestinale

Buongiorno,

a seguito di diversi problemi intestinali, coliche e dolori addominali mi è stata diagnosticata tramite coltura delle feci una candisosi intestinale.

Il gastroenterologo mi ha dato per 2 mesi da prendere 2 compresse al giorno di Sporanox con esito negativo, visto che dalle successive analisi non ci sono stati miglioramenti.
Attulamente la cura è stata cambiata con un prodotto fitoterapico Kolorex a base di fermenti lattici ed erbe.
Dopo un mese di cura le analisi delle feci sono leggermente migliorate, infatti la dicitura è cambiata da numerose ad alcune colonie di candida albicans.
Ad oggi mi trovo qusi alla fine del secondo mese di cura ma se devo dire la verità non è che abbia notato dei miglioramenti, anzi ultimamente mi ono ritornati i dolori addominali e anche qualche fenomeno di dolore con relativa diarrea.
Premetto che oltre alla cura sto seguendo una dieta consigliatomi eliminando i fermentati, i lieviti, gli alcolici, gli zuccheri ecc..
Volevo sapere se per voi la strada che sto' percorrendo è giusta (5 mesi) e se esiste una diagnosi capace di stabilire l'invasione di tale fungo a livello generale nel fisico, visto che in principio era presente anche nelle urine causandomi delle cistiti recidivanti accompagnate altri batteri (Klebsiella etcc.).
Ho saputo che il serbatoio principale della candida è l'intestino e che quindi una volta regolarizzato tale tratto automaticamente dovrebbe regolarizzarsi anche altri organi.
Grazie anticipatamente
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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Una candidosi intestinale può essere presente in caso di prolungate terapie antibiotiche o per gravi deficit immunitari. Se non vi sono quete condizioni cliniche, dubbito fortemente che il riscontro di Candida nelle feci possa essere di rilevanza clinica. Spesso inoltre alcuni laboratori d'analisi riscontrano "troppo facilmente" la presenza di candida. Provi quindi a ripetere gli esami anche in laboratori qualificati (ad es. ospedalieri). In caso di conferma della presenza e persistenza dell aCandida in quantità rilevante, potrà essere necessario individuare eventuali carenze immunitarie. Ovviamente ripeta le analisi dopo aver sospeso per un periodo adeguato di tempo i farmaci antimicotici.
Mi faccia sapere.

Dott. Roberto Mangiarotti

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno e grazie per la risposta.
Devo dire che in passato, causa diversi mal di gola, presumo di avere abusato di farmaci specialmente antibiotici, ecco perchè mi viene da pensare che tale candidosi sia scaturita da questo.
Accetto con piacere la possibilità di effettuare le analisi in centri più attendibili, anche se il laboratorio dove mi servo secondo me è abbastanza attendibile visto che in passato la candida era presente anche nelle urine, causandomi disuria e irritazione al glande (macchie rosse) poi scomparsa a seguito del primo ciclo di Sporanox.
In principio con l'urologo abbiamo pensato che la candidosi genitale dipendesse da mio partner, ma i controlli su lei hanno dato esito negativo.
Allora mi domando, non può essere che tale candida dall'intestino si riversi nella vescica?
Potrebbe consigliarmi lei in Roma un centro analisi attendibile al caso mio?
La ringrazio dell'attenzione.
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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Ritengo improbabile che una candidosi intestinale possa interessare la vescica. Se vi è una candidosi delle vie genitali, può avvenire un "inquinamento" del campione di urine con conseguente riscontro di Candida anche nel campione di urine.
A Roma può rivolgersi a qualunque laboratorio ospedaliero con fiducia.
Cordiali saluti
[#4]
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Utente
Utente
Buongiorno,
la mia presunzione nel dire che tale candisosi intestinale, abbia "sconfinato" anche nelle vie urinarie stà nel fatto che a seguito di diversi fastidi nella minzione, ho effettuato visite urologiche, nelle quali il medico ha potuto constatare, almeno visivamente la possibilità di un infezione da candida, visto che il glande presentava i classici segni di insofferenza (screpolature, macchie rosse ecc...), questo rafforzato dal fatto che le analisi delle urine presentavano la dicitura "alcune colonie di candida albicans", l'unico suo dubbio era quello di verificare se tale infezione potesse provenire dall'esterno o dall'interno(premetto che gli esami della mia ragazza Hanno avuto esito negativo e comunque e un periodo di tempo che usiamo il profilattico), dubbio scongiurato dal momento che a seguito di diverse applicazioni di pomate locali, l'esito benefico era solamente momentaneo visto che una volta terminata la cura, tascorso del tempo, le macchie si ripresentavano, segno che c'era qualche veicolante dall'interno che trasportava all'esterno la candida (urina?).
Lei mi scrive che reputa improbabile un'infezione da candida nella vescica da parte intestinale; ma alcune infezioni urinarie da germi tipo Klebsiella (caso mio) non sono generate dal trasbordo di detti germi nella vescica?
Non potrebbe essere lo stesso caso della candida?
L'unico grosso rammarico di tutta questa situazione è in verità soffro di disturbi intestinali da molti anni (ho anche un ernia iatale) causati presumo da un massiccio uso di antibiotici fai da te per risolvere faringiti ecc... dei quali il mio medico curante si limitava a redimere dicendo questi sono problemi legati all'ansia e al nervoso e mi prescriveva delle capsule (Duspatal) da prendere 2 al giorno per 15 gg..
All'inizio tutto sembrava andare benino, anche perchè dopo tanto ho cominciato a conviverci con tali fastidi e solo in casi di necessità ricorrevo alla cura di Duspatal.
Poi sono arrivato al punto che il medicinale non faceva più l'effetto desiderato e il medico contiunuava a dire é il nervoso, così mi sono deciso ad andare da un gastroenterologo ed è uscita fuori sta Candida.
Sono 5 mesi che la stò combattendo, sicuramente sono molto migliorato ma ancora me la porto dietro.
Buongiorno e grazie